Billions

Billions: i soldi governano tutto ciò che ci circonda

La seconda stagione di Billions si è appena conclusa. In questo articolo analizzerò gli aspetti finanziari, cercando di rapportarmi a fatti realmente accaduti.

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ATTENZIONE: Sono presenti SPOILER dal finale di stagione. Se non l’avete ancora visto, vi sconsiglio di proseguire oltre con la lettura.

Billions si presenta come una serie di nicchia, una serie che narra l’eterno scontro tra alta finanza e magistratura. Scontro non solo verbale, ma anche ideologico: fino a che punto si deve rappresentare il Pledge of Allegiance nelle sue parole finali “[…]with liberty and justice for all”? I libertari vorrebbero una libertà senza freni che coinvolge anche il mercato, con la mano invisibile di Adam Smith ad allocare efficientemente le risorse di ogni agente economico. Tuttavia, citando Albert Camus,

La libertà senza limiti è il contrario della libertà. Solo i tiranni possono esercitare la libertà senza limiti […] Aggiungerò a questo luogo comune che essa esiste e ha un senso e un contenuto solo nella misura in cui viene limitata dalla libertà degli altri. Una libertà che comportasse solo dei diritti non sarebbe una libertà, ma una tirannia. Se invece comporta dei diritti e dei doveri, è una libertà che ha un contenuto e che può essere vissuta.

È quindi chiaro il compito della legge: riuscire a porre dei doveri in capo ai soggetti, doveri che dovrebbero rispecchiare un principio di proporzionalità, ossia garantendo che il contenuto e il modo dell’azione del soggetto pubblico non incidano eccessivamente sul soggetto vigilato. In questo dibattito, Brian Koppelman, David Levien e Andrew Ross Sorkin hanno costruito magistralmente un edificio retto principalmente da due grandi pilastri: Damien Lewis e Paul Giamatti. Il dualismo tra i due è evidente e lampante. Uomini dagli ideali opposti: uno con l’obiettivo della massimizzazione del guadagno, l’altro con quello di massimizzare il welfare. Lo scontro quindi è nell’ordine naturale delle cose, scontro non feroce ma cauto. Vengono studiate le mosse disponibili e si cerca di trovare quella che possa massimizzare l’utilità di uno considerando la mossa dell’altro. Insomma una lunga, entusiasmante ed estenuante partita di scacchi.

Una delle particolarità della serie è quello di voler avvicinare il mondo della finanza agli spettatori, un mondo che spesso è visto con paura, con timore. Spesso molte di queste prime impressioni sono giustificate, perché diciamolo subito: vedere i responsabili della crisi del 2007 occupare posti di rilievo nell’economia è abbastanza scandaloso. Tuttavia, cos’è realmente la finanza? Ricordo molto bene le parole del mio professore di Finanza Aziendale: “la Finanza è tutto ciò che ha a che fare con i soldi”.

Cash rules everything around me [Wu-Tang Clan, C.R.E.A.M.]

La seconda stagione riparte dopo lo scontro verbale tra i due protagonisti. Li vediamo diversi, soprattutto Axe. Non è più il feroce gestore di un hedge fund, ma è diventato più cauto. La zona grigia è diventata improvvisamente più piccola, c’è quindi poco spazio d’azione. Ogni operazione dovrà essere svolta alla luce del sole, con modalità trasparenti. Vediamo immediatamente un esempio di questo nel primo episodio, in un dialogo tra Mafee (Dan Soder) e il suo tirocinante Taylor (Asia Kate Dillon). Mafee deve vendere un tot di azioni a diversi broker al prezzo di 40$. Tuttavia, essendo una contrattazione, molto difficilmente riuscirà a vendere a tutti i broker allo stesso prezzo, per cui è necessario “proteggere la vendita”. Per eseguire l’operazione di vendita in modo più efficiente, Taylor propone una zero cost collar, una strategia di hedging che utilizza certi prodotti derivati noti come opzioni. Un’opzione è uno strumento derivato che conferisce il diritto (non l’obbligo) di effettuare un acquisto (call) o una vendita (put) di un determinato titolo sottostante, il cui prezzo è S, a un prestabilito strike price K, un prezzo d’esercizio.

Il grafico è molto simile a un Bull Spread, ma in questo caso si possiede l'azione. Proteggo la vendita con una put a 95, poi vendo una call con uno strike tale per cui i premi che si dovrebbero pagare siano nulli.

Il grafico è molto simile a un Bull Spread, ma in questo caso si possiede l’azione. Proteggo la vendita con una put a 95, poi vendo una call con uno strike tale per cui i premi che si dovrebbero pagare siano nulli.

Quando l’opzione viene esercitata (ossia quando S>K se call, o K>S se put) si dice che è in the money. La logica dietro le opzioni è molto semplice: chi le utilizza non vuole esporsi al rischio di mercato. La strategia di hedging suggerita da Taylor consiste in una combinazione di opzioni: long put a 40$ e short call a 45$. Si fissa quindi un tetto e un pavimento, ma la particolarità è che fisso quel tetto tale per cui non pago alcuna commissione e ottengo una protezione apparentemente non pagando nulla. In questo modo, Mafee ha potuto chiudere l’operazione di vendita in modo efficiente non facendo perdere soldi alla Axe Capital.

È un primo dettaglio di come la serie voglia avvicinare il mondo della finanza allo spettatore, introducendo loro uno degli utilizzi dei tanto demonizzati strumenti derivati. Certo, non tutti gli strumenti derivati sono “così semplici”. Infatti sono stati definiti da Warren Buffett come “financial weapons of mass destruction”, perché sono prodotti così complessi che se non usati a modo possono generare grandi turbolenze nel mercato finanziario.

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Un altro esempio su questo genere è l’operazione che Axelrod, insieme ad altri, ha fatto sul tasso di cambio della Nigeria. L’operazione non poteva nascere se Bobby non fosse stato informato in modo adeguato. Un’informazione del genere è detta informazione privilegiata, una informazione che se resa pubblica può provocare grandi escursioni di prezzo (price sensitive). La notizia che il Governatore della Banca Centrale nigeriana voglia svalutare il tasso di cambio è una notizia molto importante per il panorama macroeconomico. In che modo la banca centrale fissa il tasso di cambio? La BC deve essere disposta a scambiare valuta nazionale ed estera al tasso prefissato con gli operatori privati. Tutto gioca, coeteris paribus (a parità delle altre condizioni, locuzione latina molto ricorrente nel mondo economico) sull’ammontare delle riserve in valuta estera che le Banche Centrali possiedono. Infatti quando variano le riserve (che sono presenti nel passivo dello Stato Patrimoniale), a meno di interventi di sterilizzazione, dovrebbe variare anche l’offerta di moneta. Se varia l’offerta, varia anche il tasso di cambio. Tuttavia se la BC vuole mantenere il tasso di cambio fisso, deve essere disposta a scambiare le proprie riserve. È chiaro che questo gioco non può continuare per sempre: o finisce l’attacco speculativo, o finiscono le riserve. I fondi speculativi hanno iniziato a vendere grosse quantità della Naira. A questo punto, per mantenere il tasso di cambio centrale, la banca centrale deve essere disposta ad acquistare Naira (scambiando le proprie riserve di dollari). Se le riserve non sono sufficientemente capienti, la BC è destinata ad abbandonare il tasso di cambio fisso e accettare la svalutazione. Questo è quello che è accaduto nel 1992 quando il Quantum Fund di George Soros ha assunto posizioni short nei confronti della sterlina e della lira guadagnando una cifra molto vicina al miliardo di dollari. A seguito dell’operazione, l’FBI arresta Boyd (Eric Bogosian) a causa della manipolazione d’asta dei Treasury Bond (i BTP americani, in parole povere). Non è l’ultima volta che rivedremo il suo personaggio, avrà un ruolo molto importante in futuro.

La seconda parte della stagione invece verte su un’azione nota come IPO (Initial Public Offering) di Ice Juice, una società che fa bevande. L’IPO non è altro che la prima quotazione, in un mercato regolamentato, di azioni emesse da una società emittente. È un processo che dura tempo, in quanto vengono coinvolti numerosi intermediari che dovranno condurre i vari processi per giungere a un prezzo. Il pricing di un titolo di nuova emissione è quindi di fondamentale importanza ed è frutto dell’incontro tra domanda (richiesta dagli investitori istituzionali) e offerta (il numero di azioni che una società intende emettere). Il pricing avviene con il bookbuilding, ossia si cerca di costruire una curva di domanda in base alle richieste degli intermediari. Solitamente l’offerta iniziale si divide in un’offerta riservata a intermediari istituzionali e successivamente ai clienti al dettaglio (retail). Gli investitori istituzionali apprezzano in particolare un’elevata liquidità del titolo che consente un eventuale rapido smobilizzo della partecipazione sul mercato a prezzi poco volatili. Gli investitori istituzionali godono anche della leadership nel processo di formazione del prezzo (bookbuilding) e hanno un’ottica di investimento di medio-lungo periodo. I sottoscrittori retail, invece, mostrano in genere un’elevata elasticità alle condizioni del mercato e manifestano una propensione all’investimento più di breve periodo.

Il processo di raccolta dei differenti ordini prezzo/quantità degli investitori istituzionali prende il nome di bookbuilding. È una procedura attraverso la quale si raccolgono le singole richieste degli investitori istituzionali ordinate in base alla loro cronologia e alla dimensione che porta alla determinazione del price range. Un primo indicatore del successo dell’operazione è rappresentato dall’oversubscription, ovvero una situazione per la quale la domanda di titoli da parte degli investitori supera la quantità offerta (eccesso di domanda). Il prezzo sarà quindi fissato a un livello al quale corrisponda un eccesso di domanda degli investitori istituzionali, i quali si riverseranno nel mercato secondario. Questo fenomeno è anche noto come underpricing che comporta il cosiddetto money left on the table, questo perché la società lascia effettivamente dei soldi, ma lo fa per un preciso motivo. Le società spesso scelgono di quotarsi a queste condizioni per incentivare gli investitori a sottoscrivere l’offerta o per diffondere i titoli fra un vasto pubblico al fine di rendere facilmente scalabile la società stessa. Il primo giorno di quotazione in genere si registra un forte aumento del prezzo per effetto della domanda insoddisfatta in sede di allocazione delle azioni da parte degli investitori sia istituzionali ma soprattutto retail che si dimostrano sensibili al prezzo. Basti vedere quanto accaduto con Snapchat.

Snapchat

Andamento del titolo “Snap” dal primo giorno di quotazione al primo maggio. Un grafico del genere è detto “a candele”: una candela verde significa che il prezzo di chiusura è stato più alto di quello di apertura, una candela rossa il contrario.

Il prezzo iniziale nel mercato secondario è stato di 24$, circa il 41% superiore di quanto stabilito nella fase di bookbuilding (17$). A quel prezzo, la market cap era circa di 33 miliardi (CNBC).

Axelrod venendo a sapere della posizione lunga di Rhoades da Boyd, che sconta la pena per il reato commesso, decide di vendicarsi. Pur di far perdere il suo rivale è disposto a mandare sul lastrico una società manipolando il mercato. E ci riesce; Axelrod è riuscito a far calare la quotazione delle azioni in modo considerevole guadagnando milioni di dollari. Sembra che la sua vittoria sia roba scontata, Axe si sente come un re.

When I am king, you will be first against the wall [Radiohead – Paranoid Android]

Tuttavia nel finale scopriamo la verità. In un momento à la Walter White, Chuck inizia a ridere istericamente. Ma, mentre la telecamera si avvicina al corpo seduto sul letto, lo spettatore si accorge che la risata non è isterica. È di gioia, in quanto è stato lui il direttore di orchestra, il mastro burattinaio che ha guidato le proprie marionette verso l’obiettivo finale: incriminare Axe. Chuck aveva previsto tutto, in ogni singolo particolare. Ha finalmente le prove che la Axe Capital gioca sporco, non rispettando le regole. Ha finalmente in pugno il nemico. In questo grandissimo gioco, Chuck mette a punto tutti gli insegnamenti della teoria dei giochi: riesce a scegliere quella mossa che massimizza la sua utilità tenendo conto delle scelte degli altri agenti. Del resto,

The game of chess, is like a sword fight. You must think first, before you move [Wu-Tang Clan, Da Mystery of Chessboxin’]

Il finale cerca di riunire tutti fili narrativi come una bravissima tessitrice. Il risultato è un finale molto in linea con quello precedente. Gli autori per il finale, un po’ anticlimatico per certi versi, hanno voluto mostrare i due protagonisti nel loro punto più basso. Axe è stato arrestato (ma immediatamente rilasciato su cauzione), ma giura vendetta. Chuck sembrerebbe aver vinto. Ha finalmente sconfitto il male, il suo nemico giurato… a che costo? La perdita di ogni rapporto con il padre, l’aver scoperto che sua moglie Wendy (Maggie Siff) lo tradiva. Insomma, una vittoria di Pirro: ottenuta con un dispiego di forze disumano.

Per la terza stagione mi aspetto tante cose, l’attualità può fornire tanti spunti interessanti. L’ascesa politica di Chuck sembra ormai imminente, ma il castello di carte costruito attorno a questa mossa è molto fragile. Basta una mossa imprevista per farlo crollare, anzi mi aspetto che questo accada.

The infrastructure will collapse [Radiohead – House of Cards]

In conclusione:

Billions cerca, a mio modo di vedere, di umanizzare il mondo della finanza, cercando di mostrarne ogni aspetto. In molti però lo criticano perché “non è un mondo etico”. Tuttavia, proprio come ci dice Method Man, “i soldi governano tutto ciò che è intorno a noi” e non dovremmo incolpare qualcuno se questo si trasferisce a “Shaolin” per cercare di massimizzare i guadagni, perché tutti faremmo lo stesso…

Nota a margine: Mi scuso per i troppi termini in lingua inglese e per i troppi termini tecnici. Ho cercato di renderli il più interessanti possibili, ma possono sempre risultare pallosi.

Nota a margine 2: Avrei dovuto parlare del grande ruolo che hanno ricoperto i vari David Costabile, Kelly AuCoin, Malin Akerman, Toby Leonard Moore e via dicendo. Onde evitare un papiro illeggibile, ho preferito non farlo. Billions tuttavia non è solo finanza, è un ottimo drama con recitazione sopra la media. In me c’è tuttavia un forte conflitto di interessi e ho privilegiato solo un macro-argomento, spero non me ne vogliate.

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Francesco M. Conte

Studente di Economia e Finanza (quella brutta e cattiva) e credo nel potere delle lobby. Ho scoperto Italiansubs grazie a Chuck, la mia prima vera serie televisiva. Appassionato di sport, cinema e serie TV. Adoro i drama, più lenti e contorti sono meglio è. Venero Quentin Tarantino, Martin Scorsese e Kevin Spacey.
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