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Fox getta la spugna con Terra Nova

L’emittente controllata da Rupert Murdoch, dopo settimane di consultazioni, ha deciso di staccare la spina allo show dei dinosauri.

Terra Nova, prodotta da Steven Spielberg e Peter Cherning, ha debuttato lo scorso autunno fra le aspettative di molti, anche se non è mai esplosa davvero nei ratings (2,2/6 il season finale, in perfetta media-emittente), pur ottenendo un discreto successo fuori dagli Stati Uniti, con forti vendite all’estero.

Terra Nova

L'ufficio di collocamento è da quella parte

Il più grosso ostacolo al rinnovo era costituito dal costo della serie: oltre 250 set diversi in giro per l’Australia, e colossali lavori di post-produzione che avevano costretto i produttori a creare una prima stagione di soli 10 episodi. Lo script, proposto da Craig Silverstein, era stato poi da lui abbandonato (impegnato con Nikita) e offerto da Fox a Brennon Braga (Flash Forward), cui poi è stato affiancato Rene Etchevarria. I ritardi nella scrittura (esistevano due team di sceneggiatori) e nel casting sono costati alla produzione una multa di oltre 600,000 dollari; da aggiungere ai costi del pilot (14 milioni) e degli episodi successivi (4 milioni ciascuno). Per la seconda stagione, si è cercato a lungo un nuovo produttore esecutivo e un team creativo, che dessero una nuova marcia allo show; tuttavia nessun nome o idea sembrava abbastanza buona al management.

Kevin Reilly, presidente Fox, aveva detto qualche giorno fa che “Terra Nova ha monetizzato, e attratto il pubblico delle famiglie, ma ha fatto fatica a trovare una sua identità creativa. Se dovessimo trovare un buco nel palinsesto, saremo felici di inserirla”. Pare sia stato proprio Reilly il più accanito sponsor della cancellazione, mentre il suo capo, Bob Rice, che aveva creduto molto nel progetto acquistandolo due anni fa, era per dare ai dinosauri una seconda chance. Ora la 20th Century, “imparentata” con Fox e produttrice della serie, è a caccia di un acquirente cui vendere la serie.

Fox in questo momento è l’emittente con il palinsesto più “aperto”, visto la notizia della chiusura di House, qualche settimana fa; The Finder e Alcatraz, le due matricole lanciate quest’inverno, non sembrano avere i numeri per ottenere il rinnovo a maggio e tornare il prossimo anno per la seconda stagione; mentre Fringe forse otterrà un (ultimo?) ordine da 13 episodi, ma solo se riuscirà a tenere a bada i costi di produzione. Le aspettative ora sono per Touch, il drama con Kiefer  Sutherland che esordirà fra poche settimane (e di cui sono già disponibili i sottotitoli del pilota).

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