Better Things

Gli Aperitivi: Better Things

Se Pamela Adlon e Louis C.K. tornano a collaborare, quasi certamente ne risulta qualcosa di buono. Italiansubs è lieta di presentarvi Better Things, la nuova comedy del canale FX.

Better Things 2

TRAMA E INFORMAZIONI

Better Things è una comedy creata da Pamela Adlon (Californication) che, dopo le esperienze in Louie Lucky Louie, torna a collaborare con lo stand-up comedian statunitense,  Louis C.K. (Louie, Horace and Pete). È la storia semi-autobiografica della Adlon che per l’occasione veste i panni di Samdoppiatrice di serie animate e madre single di tre figlie: Max (Mikey Madison) teenager in pieno turbine adolescienziale; Frankie (Hannah Alligood), la figlia di mezzo, quella alternativa a dai tratti mascolini; e Duke (Olivia Edward) la sorella minore in grado di piantare un capriccio in qualsiasi momento. La prima stagione è composta da 10 episodi e va in onda sul canale FX a partire dall’8 settembre.

IMPRESSIONI SUL PILOT

Better ThingsDevo essere sincero: dopo i 22 minuti del pilota non sono riuscito a farmiun’idea netta di cosa avessi visto né di dove la Adlon e C.K. volessero andare a parare. Il paragone con Louie è inevitabile: per il tipo di impianto narrativo utilizzato, per il taglio autobiografico dato al racconto, per il genere di appartenenza della serie, quel tipo di comedy che poi non lo è fino in fondo, almeno nel significato canonico del termine. Nonostante avessi letto un’intervista apparsa sulle colonne del Los Angeles Times in cui si sottolineava che Better Things non era la versione femminile di Louie, la sensazione di trovarsi davanti a una versione in gonnella della serie di C.K. non è andata via, così come la sensazione che in Better Things c’è qualcosa di più di un semplice paragone con le creazioni del mentore della Adlon.

In altre parole: perché portare avanti una serie TV del genere, che sa di già visto, su un canale con una programmazione in grado di rendere cenere la concorrenza? Perché a una seconda visione, più attenta, ho capito che Better Things è per Pamela Adlon quello che Master of None è stato per Aziz Ansari: la possibilità di creare qualcosa di personale, dando un taglio autoriale alla narrazione e senza discostarsi dai canoni estetici nella quale è cresciuta professionalmente. È vero che Louis C.K. è accreditato come co-creatore della serie e ne ha diretto il pilota, ma è altrettanto vero che con Better Things la Adlon sembra riuscire a fare un passo fuori dall’ombra dello stand-up comedian americano e a dare un’impronta diversa alla serie. È ovvio che sto azzardando dei commenti basandomi solo sulla visione del pilota, ma ci sono degli elementi che secondo me sono degni di nota: il fatto che la protagonista sia una donna è sicuramente un elemento da non liquidare come semplice appartenenza di genere; quello che la Adlon porta in scena è un prodotto suo, con un’impostazione che penso verrà costruita secondo una scrittura che non manca di ricorrere al non detto piuttosto che alle catch phrases a cui siamo abituati. Una telefonata fatta di mugugni, una telefonata al di là di un vetro insonorizzato, lo “sta scrivendo” che appare sotto forma di tre puntini sospensivi dicono Better Things 3molto di più di un qualsiasi dialogo. Così come la scelta di dare sfogo ai pensieri di Sam non ricorrendo alla classica sfuriata, bensì accostando a un momento di quotidianità delle scene che Sam ripercorre nella sua mente e che si contrappongono o si armonizzano ad esso. Il risultato, tuttavia, è lo stesso di quello che si potrebbe ottenere seguendo un’impostazione canonica del racconto: portare in superficie conflitti, soluzioni e situazioni di una mamma single che deve badare a tre figlie e andare avanti con il suo lavoro. In questo senso, Sam è una donna che non ha tempo da perdere aspettando l’esito di un provino per una parte che sa non potrà interpretare. Non perché non sia in grado, ma perché ha visto che c’è qualcuno migliore di lei per quel ruolo: «There will always be someone better than you. Even if you’re the best. So let’s stop the competition now. Or we will both be losers» risuona nella macchina. Sam è una donna forte, sì, ma sull’orlo di una crisi di nervi e non per questo decide di rinunciare ad arrivare alla fine della giornata, utilizzando il sarcasmo come mezzo per prendere una boccata d’aria e concedendo allo spettatore una risata che è il mezzo attraverso cui arrivare a un significato più profondo.

Per questo, magari, Better Things vira più sull’umoristico che sul comico tout court: come ho già sottolineato, siamo davanti a una comedy non totalmente comedy, quel genere di prodotti a cui il canale FX ci ha abituato da anni con il già citato Louie e il più recente Baskets. E anche i riferimenti musicali principali non sono poi così scontati: alla struggente Mother di John Lennon (sigla della serie), in cui Lennon racconta del rapporto struggente con i genitori, si contrappone il titolo della serie che richiama l’omonima canzone dei The Kinks, un piccolo inno all’ottimismo in cui si dice che prima o poi la felicità arriverà. Fosse anche solo addormentarsi improvvisamente al fianco della più piccola delle figlie. Certo, però, che ogni tanto anche una gioia in più non guasterebbe.

IL TRAILER

 

I sottotitoli dell’episodio pilota li trovate cliccando su questo link. A me non resta che augurarvi una buona visione!

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givaz

Sul blog di Italiansubs da Febbraio 2016, mentre le serie TV le guardo da molto più tempo. Agli episodi pilota do sempre una chance, soprattutto se di genere drammatico: Mad Men, Treme, Six Feet Under per dirne solo tre. Poche comedy tradizionali, molte più dramedy e black comedy.
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