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His Dark Materials – La recensione del primo episodio

Tratta dall’omonima trilogia fantasy di Philip Pullman, His Dark Materials è senza dubbio tra le serie più attese dell’anno. Il primo episodio sarà stato all’altezza delle aspettative?

Queste oscure materie la recensione

Era dal 2007 che aspettavamo questo momento, quando il tentativo di dare vita all’opera di Pullman si rivelò un fallimento. La bussola d’oro, diretto da Chris Weitz, ottenne un discreto successo in termini di pubblico e incassi, però per quanto riguarda la materia puramente cinematografica non seppe andare oltre alla buona messa in scena, permessa da un budget imponente, trasformando il mondo di His Dark Materials, che di fondo ha una sua complessità e una sua poetica, in uno sbrilluccicante carrozzone per tutta la famiglia. O, parafrasando Martin Scorsese: in uno stroboscopico parco divertimenti. Dodici anni dopo, HBO e BBC riprendono in mano His Dark Materials e lanciano un nuovo progetto, affidandolo a Jack Thorne, sceneggiatore britannico con diverse esperienze nel mondo televisivo (This is England ’86,’88 e ’90) e teatrale (Harry Potter e la maledizione dell’Erede).

L’impresa è ardua, ma i tempi sono giusti. Di quattrini ormai nel mondo televisivo ne girano a non finire. È una continua gara al rialzo, le produzioni diventano sempre più ambiziose. Buon per noi, verrebbe da dire. Non fosse per il fatto che il risultato è paradossale: si investe tanto in serie TV e se ne producono tantissime, ma a livello creativo impera la stasi. Occasione da cogliere per Thorne e il suo gruppo, perché His Dark Materials ha tutte le carte in regola per stupire e dare uno scossone.

a proposito della serie: His Dark Materials

His Dark Materials è ambientata in un mondo alternativo, dove ogni essere umano è accompagnato da un Daimon (la rappresentazione fisica dell’anima), e l’intera società è sotto la stretta sorveglianza del Magisterium. un organizzazione mondiale di stampo medievale che ricalca la struttura della nostra chiesa cattolica, e che, ovviamente, ha propositi tutt’altro che umanitari. Protagonista della storia è la giovane Lyra Belacqua (Dafne Keen), che partirà per un epico viaggio tra misteri, magia e fantastici personaggi, alla ricerca della verità e delle sue stesse origini.

[RECENSIONE SENZA SPOILER]

Dopo il primo episodio, trasmesso in anteprima mondiale al Lucca Comics, posso dire che le premesse sono buone. Di soldi ne sono stati investiti parecchi e si vede e c’è pure una buona aderenza alla controparte cartacea. Però ancora manca qualcosa. Eccellente il lavoro fatto su ambientazioni e atmosfere, e non è poco. Racconti come questo non vivono solo di epicità ma anche – e molto – di atmosfere, di ambienti e di tanti piccoli dettagli che contribuiscono a rendere vivi gli universi immaginari e a renderli anche familiari e confortevoli. Quindi possiamo dire che ambientazioni e atmosfere ci sono. Il mondo alternativo nel quale la storia si svolge è stato ricreato bene.

Funziona bene anche il cast. Senza dubbio, gli occhi erano puntati sulla bellissima e affilata Ruth Wilson (che interpreta Marisa Coulter) e James McAvoy (nei panni di Lord Asriel), ed entrambi fanno un buon lavoro. Però, chi domina interamente l’episodio è la giovanissima Dafne Keen nei panni di Lyra Belacqua, la protagonista della storia. Energica, frizzante e quasi iperattiva, Dafne è il fulcro dell’intera motrice narrativa. È attraverso le sue scorribande e la sua intemperanza che vengono veicolati – almeno questo è il tentativo – i concetti e le leggi che regolano l’universo di His Dark Materials. È tramite i suoi occhi che viene svelato a poco a poco il mondo incantato. Insomma, alla giovane Lyra è stato affidato un compito molto importante, e lo ha svolto molto bene. Brava.

Dafne Keen - Lyra Belacqua

Il vero banco di prova della serie, lo sappiamo tutti, non sono però gli attori o l’aderenza al libro. Tutti quelli che attendevano His Dark Materials aspettavano di poter vedere i Daimon. L’opera di Pullman è indissolubilmente legata a questi personaggi, poiché incarnano l’essenza stessa della storia e ne riflettono la sfera speculativa e metafisica. La prova Daimon possiamo dire sia superata. Avere le risorse economiche di HBO ha aiutato parecchio da questo punto di vista; anni fa era impensabile vedere applicate in TV tecniche simili. La combinazione tra marionette analogiche e CGI ha permesso la creazione di Daimon spettacolari. Sì, la loro presenza è un po’ centellinata, ma si può comprendere il perché.

Cosa invece non mi ha convinto?

La mancanza di una stratificazione adeguata. I sottotesti blandi e appena abbozzati. E poi un po’ troppa didascalia e poco show, don’t tell. E questo, nonostante i ritmi siano stati quasi serrati. Complice una narrazione molto spedita e compressa, il primo episodio ha intrattenuto bene, però ha speculato poco. Nonostante His Dark Materials possa essere definita una saga destinata a un target adolescenziale, ha dalla sua una certa complessità che mira a sollecitare qualche riflessione e qualche schizzo sociologico. Certo, ancora è presto per giudizi definitivi, perché il tempo per sviluppare anche questa parte della storia c’è. Ma anche se la serie puntasse a una narrazione che mira più all’intrattenimento che alla speculazione, potrà comunque essere piacevole da guardare. Game of Thrones, almeno fino a un certo punto, docet. Personalmente spero non sia tutto qua, ecco.

In conclusione, posso dire che l’inizio è promosso, nonostante qualche piccola riserva. Per quanto riguarda invece l’accoglienza globale, il primo episodio è stato un successone per la BBC, registrando oltre 7 milioni di spettatori; più modesti i risultati in casa HBO, di poco oltre i 400.000 spettatori, numeri che comunque sono stati bene accolti dal network. Sulla rete invece il responso è buono, a tratti entusiasta. Cominciano già a proliferare le profezie che indicano His Dark Materials come il nuovo evento televisivo, il nuovo Game of Thrones. Personalmente non credo raggiungerà questi risultati perché, pur essendo una serie imponente, manca di un certo linguaggio deciso, incisivo e allo stesso tempo ruffiano per i tempi.

Ora tocca a voi. Vi è piaciuto il primo episodio? E da quale parte vi schierate? His Dark Materials potrebbe essere il nuovo Game of Thrones?

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nincadoro

Sono quella che non vorresti mai accanto mentre guardi un film. Polemista professionista, nel sangue mi scorrono in parti uguali provocazione e caffè. Iperattiva cronica, colpa probabilmente del troppo caffè, racconto di cibo per professione e di libri, cinema e serie tv per passione. Non ho e non avrò altra rete all'infuori di HBO, venero Tony Soprano e amo Al Swearengen, ma da grande voglio diventare David Lynch.
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