Documentari

Mini guida ai documentari di Netflix (mystery, true crime)

In questo articolo troverete alcune mini recensioni, senza spoiler, di documentari presenti sulla piattaforma Netflix appartenenti al genere mistery e true crime.

Capita raramente di parlare di documentari su questo blog; spesso ci soffermiamo sulle serie TV di punta ma a onor del vero non esistono solo quelle e, nonostante continui a seguire le mie serie TV preferite, ultimamente mi sto appassionando in modo quasi ossessivo al genere documentaristico. Ed è tutto grazie a (o per colpa di) Netflix che mette a disposizione una libreria estesa di documentari di vario genere. Negli ultimi mesi ne ho visti davvero tanti, dunque ho pensato di presentarvi una piccola rubrica di quelli ho visto finora e che ho apprezzato, divisi per macro categorie in cui vi racconto una piccola porzione di trama e il motivo per cui ve li consiglio.

In questo articolo in particolare parlerò dei documentari sul genere true crime, che trattano storie di vita vere e crimini di vario tipo.

The Keepers (2017, 7 episodi)

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Partiamo con un documentario leggerino, che tratta l’omicidio di Suor Catherine Ceznik. Siamo a Baltimora, Stati Uniti, anni ’70, quando l’insegnante Catherine Ceznik scompare improvvisamente e viene trovata mesi dopo morta. Due decenni dopo, una delle sue studentesse dell’epoca si fa avanti dichiarando di essere stata stuprata e di aver subito molestie dal cappellano Joseph Maskell. In seguito alla sua confessione, molti altri (sia uomini che donne) rivelano le terribili abitudini di Maskell nei confronti dei ragazzi e che cosa ha comportato in termini di sanità mentale per i sopravvissuti.

Come dicevo: leggero e spensierato. No, da qui in poi entrerete in una spirale di terribili storie e questa non fa eccezione. Si parla della Chiesa, ovviamente, e di come alcuni clericali e persone di alto rango riescano a cavarsela fino in fondo anche commettendo gli atti più atroci su giovani e bambini. Sono sette episodi che vi stringeranno il cuore e vi faranno riflettere su quanto queste “abitudini” si estendano nel tempo, come se non dovessero smettere mai di esistere. E se pensate che questo documentario sia dark, aspettate di leggere degli altri…

Evil Genius (2018, 4 episodi)

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Evil Genius parla del famoso caso di “Pizza Bomber” in Pennsylvania nel 2003. Siamo di fronte forse al primo omicidio in diretta TV, quando il fattorino Brian Wells entra in una banca e commette una rapina con una bomba artigianale legata al collo, il quale esce tranquillo dalla banca con un bel bottino prima di essere fermato dalla polizia. Wells, che era noto per avere problemi mentali, spiega di essere stato ingannato da alcuni “uomini neri” che gli hanno piazzato la bomba al collo, ordinatogli di rapinare la banca e di consegnare un biglietto con istruzioni farneticanti, dopodiché la bomba si sarebbe disinnescata da sola. La polizia, incredula, ammanetta Wells e attende a distanza gli artificieri, pensando addirittura che possa essere un escamotage o che sia finta. Purtroppo, poco dopo la bomba esplode e uccide all’istante Brian Wells. Eppure la storia si fa più intricata e contorta, con l’entrata in scena di alcuni personaggi davvero strani e loschi che si collegano alla vicenda di Pizza Bomber e che vengono ritenuti responsabili dell’elaborato schema dietro la morte di Wells. Tra tutti, la persona che più mette i brividi è sicuramente Marjorie Diehl- Armstrong, dalla personalità bipolare, che verrà accusata di ben tre omicidi di ex compagni, di cui uno trovato morto e congelato nel freezer di casa. Una donna vulcanica, narcisista, aggressiva ma scaltra e profondamente intelligente. Intelligente come Bill Rothstein, l’altro protagonista della storia che si scoprirà un abile manipolatore persino delle forze dell’ordine.

Un documentario davvero da vedere tutto d’un fiato, complesso e pieno di colpi di scena inaspettati.

Out of Thin Air (2017)

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Out of Thin Air è un docu-film di circa un’ora e mezza che racconta la storia di alcuni ragazzi cresciuti in Islanda negli anni ’70. Un giorno, Guðmundur Einarsson scompare misteriosamente e, dopo poco, sei amici vengono interrogati dalla polizia di Reykjavik e tutti e sei confessano l’omicidio di Guðmundur. La cosa strana è che tutti danno versioni contrastanti, motivi futili e/o moventi confusi, e nessuna delle loro dichiarazioni combacia con le altre. Dieci mesi dopo, anche Geirfinnur Einarsson scompare e anche qui i sei ragazzi danno spiegazioni confuse, quasi inventate, che poi si riveleranno estorte dalla polizia. Nonostante le grandi incongruenze e la sconvolgente assenza dei due corpi per poter verificare prove e indizi fondamentali per il caso, i sei ragazzi vengono condannati per omicidio. L’Islanda in quel periodo era un posto sicuro e tranquillo, ed era sconvolgente che qualcuno si macchiasse di crimini simili; la polizia era costantemente sotto pressione, i media richiedevano a gran voce uno o più colpevoli, volevano giustizia per le due persone scomparse, dunque c’era massima allerta su questo caso, che infine si rivelò uno dei più confusi e sbagliati della storia dell’Islanda.

Alcuni dei sopravvissuti a questi eventi, compresa la sospettata principale Erla Bolladóttir, al tempo separata dalla figlioletta piccola, avuta con l’altro grande sospettato Sævar Ciesielski, e costretta quotidianamente a inghiottire farmaci e tranquillanti che le rabbuiavano la memoria e addirittura il ricordo della figlia, raccontano la loro versione della storia, di come queste dichiarazioni fossero fortemente falsate ed estorte dalla polizia tramite privazioni e vere e proprie torture. Out of Thin Air è un documentario inaspettato e davvero sconvolgente per la sequenza di eventi quasi assurdi e incredibili.

Wild Wild Country (2018, 6 episodi)

wild wild country

Se anche voi conoscete questa figura solo grazie ai tanti meme che spopolano sui social, congratulazioni, siamo più di uno ad essere ignoranti su alcuni punti della storia, ma la buona notizia è che possiamo sempre rimediare. Personalmente mi giustifico dicendo che non ero ancora nata a quel tempo e che avevo pochi anni di vita quando la storia di Rajneeshpuram venne a galla, ma del resto se conosco vita e morte di Freddie Mercury o di Jim Morrison, dovrei anche sapere chi era Osho, no? E invece no, non avevo nessuna idea di che cosa fosse Rajneeshpuram o chi fosse Osho e grazie a questo documentario in sei parti ho potuto, se non altro, estendere le mie conoscenze di quel periodo e capire cosa fosse successo. La storia tratta del guru indiano Bhagwan Shree Rajneesh (Osho), della sua fedele assistente Ma Anand Sheela e della comunità di fedeli di Rajneeshpuram, una città letteralmente nata dal nulla nel bel mezzo dell’Oregon, a Wasco County.

Il documentario esplora le varie vicissitudini di questa comunità, le stranezze e le incredibili cospirazioni criminali dietro la comunità “pacifica” di Rajneeshpuram. Wild Wild Country è uno di quei documentari da guardare tutto d’un fiato, così ben fatto e dettagliato che quasi non ci si crede a quello che si sta guardando. Lo consiglio vivamente a chi come me era all’oscuro di questa parte di storia americana decisamente recente eppure così lontana e quasi dimenticata.

The Staircase (2018, 13 episodi)

the staircase

The Staircase è l’ultimo documentario che ho visto di recente e che inserisco a pieno titolo alla pari con Making a Murderer in quanto a complessità della trama e conflitto interiore dello spettatore. Nel 2001, Michael Peterson viene accusato dalle autorità americane di aver ucciso la moglie Kathleen Peterson, mentre lui sostiene che sia deceduta in seguito a una rovinosa caduta dalle scale di casa. Da lì in poi inizia un processo lungo e straziante che si conclude in maniera inaspettata quasi 17 anni dopo.

Questo è il succo della storia e forse vi chiederete il perché mi abbia sconvolto tanto, ma all’interno di questa piccola trama si cela un mondo di storie, ricostruzioni poco accurate, prove alterate, indizi, misteri e assurdità che fanno di The Staircase un documentario di punta assolutamente da vedere. E ritorniamo, come in Making a Murderer, ad arrovellarci sulla colpevolezza e/o innocenza del protagonista grazie alle lunghe sessioni in tribunale, ma soprattutto sulla legittimità e sulle colpe e gli sbagli del sistema giudiziario americano, una macchina compromessa e difettosa, con ingranaggi troppo complessi per chi non ha la forza e la possibilità economica di poterla combattere efficacemente. A questo si aggiunge anche il processo mediatico, che come ben sappiamo non va alla ricerca di fatti comprovati, ma si nutre delle indiscrezioni e del gossip, e processa un individuo basandosi su aspetti irrilevanti come le sue preferenze sessuali ad esempio, essendo Michael Peterson bisessuale. Non voglio svelarvi più di tanto, ci sarebbero tantissime cose da scrivere e in realtà vorrei che foste voi a crearvi un’opinione in merito. Io me la sono fatta e preferisco non influenzare la visione di nessun lettore. In conclusione, anche questo è un documentario che vi consiglio caldamente, se anche voi siete curiosi e interessati a queste vicende giudiziarie così complicate e controverse.

Avete già visto qualcuno dei documentari citati? Quali vi incuriosiscono di più? Fatemelo sapere qui sotto e se avete altri documentari o docu-film da consigliami, ben venga! Alla prossima!

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Edel Jungfrau

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Traduttrice/dialoghista per professione, blogger appassionata di makeup e serie TV. Più di ogni cosa, preferisco le serie drammatiche e i period drama: più sono cruente e sconvolgenti e più mi piacciono, ma datemi un manzo vichingo con la barba e farete di me una bimba felice. Blogger dal 2012, spietata correttorA di bozze dal 2014 e traduttrice dal 2015, amo Italiansubs come una seconda famiglia e odio in maniera viscerale la parola "disturbante". Non esiste, deal with it.
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