Interviste

RMHC – Hardcore a Roma

RMHC Hardcore a Roma è un film documentario sulla scena musicale hardcore romana degli anni 1989-1999. Un lavoro lungo, fatto senza mezzi ma con tanta passione e che, finalmente, ha visto la luce. Ne parliamo con l’autore, Giulio Squillacciotti.

 

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Giulio Squillacciotti

Sono passati due anni dalla prima presentazione del DVD, cosa è successo in questo tempo?

In questo lungo arco di tempo abbiamo lavorato, pagato le bollette e cercato di scrivere nuovi progetti; alcuni realizzati, altri ancora in corso d’opera. Nel frattempo, a distanza, Alessandro Giordani (co-autore e montatore del film) e io abbiamo portato avanti la realizzazione del DVD, il che vuol dire raccattare soldi per l’autoproduzione, le grafiche, i sottotitoli, l’authoring ecc ecc.

In che modo tu sei personalmente legato al mondo che racconti nel film?

Alla tenera età di 12/13 anni mi sono avvicinato al mondo dei concerti undergound romani sapendo suonare solo il violino. Rimasi folgorato dall’energia che ragazzini della mia età e gente poco più grande fosse in grado di organizzare in maniera autonoma concerti in spazi occupati e autogestiti. La cosa interessante che mi fece pensare “voglio essere così” fu il fatto che la gente della scena era pubblico e gruppo musicale allo stesso tempo e che la cosa non si esauriva là, il giorno del concerto, ma la scena la si viveva ogni giorno.

Raccontaci le difficoltà che hai trovato nella sua realizzazione.

RMHC-locandinaNon ho trovato molte difficoltà in realtà. Non ho mai pensato di cercare dei soldi per produrre questa cosa. Tutto è nato dalla curiosità di andare a fondo sulle matrici di questo movimento e sulla sua ri-metabolizzazione nella città di Roma. Il che vuol dire farlo con i miei tempi e quelli delle persone che man mano incontravo. Si trattava solo di far combaciare i tempi di tutti per fare le interviste, per il resto basta una telecamera che di volta in volta mi facevo prestare. Se invece avessi avuto “tempi di produzione” sarei dovuto entrare in conflitto con le tempistiche… Al montaggio è venuta fuori la vera problematica rispetto alla narrativa di un lavoro del genere, ma il non avere tempi ci ha permesso di tirare fuori una cosa che possa parlare un po’ a tutti, non solo a chi ha elementi per capire.

Parlaci del contenuto del film, i gruppi, il rapporto con la città.

Il film parte dall’idea umana di vivere un fenomeno sulla propria pelle a 360 gradi, prima di certi elementi come l’Internet. Di come le cose siano nate al di là della musica, proprio sulla base di rapporti umani che si andavano costruendo nel tempo. Ovviamente la città di Roma con la sua geografia scriteriata ha giocato un ruolo fondamentale nell’esercizio di queste pratiche di incontro. La città è cambiata così come sono cambiate le persone protagoniste del film e della scena. Come la chiusura del film, mi sento di dire che finché ci sarà evoluzione in questo mondo dell’HC, sapendo però ben chiaramente da dove si viene, la cosa non morrà mai.

 

 

Il film è finalmente disponibile in DVD sul sito di RAWRAW Edizioni, una label indipendente di libri. Il sito del film è www.rmhc-film.com.
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