Analizziamo dal nostro punto di vista “marveliano” il quinto episodio di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D., intitolato Girl in the Flower Dress.
DISCLAIMER: in questa rubrica non saranno presenti spoiler sulla serie Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D., ma ci prendiamo la libertà di parlare a ruota libera dell’universo fumettistico e dei film del MCU già usciti al cinema. Siete avvisati!
Il piccolo fiammiferaio
Scorch (Ustione) è il nome che viene dato dalla misteriosa Raina a Chan Ho Yin, il mago di strada che ha misteriosamente ottenuto il potere della pirocinesi (la capacità di controllare il fuoco con il pensiero) dopo l’incendio alla centrale nucleare di Wan Tai. Potete benissimo immaginare che non sia la prima volta che un’abilità del genere compare nell’universo Marvel, ma forse non sapevate che il nome Scorch si è già visto più volte su Earth-616, come soprannome di tre personaggi diversi. Naturalmente nessuno dei tre ha lasciato il segno, e non a caso riescono cumulativamente a raccogliere a malapena 10 presenze sugli albi a fumetti. Questo per dire che non è nuovo che personaggi diversi assumano lo stesso nome supereroistico a distanza di tempo e che i comuni mortali (lettori dei fumetti o personaggi stessi) inizino a confonderli. I casi più eclatanti sono forse quelli di Capitan Marvel (in questo caso si è avuto anche un cambio di sesso!) o di Ant-Man (protagonista dell’omonimo film in uscita il 31 luglio 2015), ma di nomi se ne potrebbero fare a dozzine. Tra i più importanti pirocineti di casa Marvel possiamo invece elencare la Torcia Umana dei Fantastici Quattro, Jean Grey degli X-Men nei panni di Phoenix e Magma, anch’essa mutante. Chi non vorrebbe avere un potere del genere?
Oh, crap. They gave him a name.
Eh, già. Gli hanno dato un nome. Embè, direte voi? Come “embè”? Il nome è tutto! Se non hai un nome non sei nessuno! È lo stesso argomento che utilizza Raina per convincere il futuro Scorch: chi è Steve Rogers? Chi lo conosce? Capitan America invece è sulla bocca di tutti. E allora scegliti un nome, per quanto ridicolo possa essere (qualcuno ha nominato l’Uomo Assorbente?) e presentati al mondo con quel nome. Ma prima di Raina e prima degli agenti Coulson e May, c’era qualcun altro che si era reso conto dell’importanza dei nomi, di cosa significassero per il pubblico e di come dovessero suonare bene: Stan Lee. Una caratteristica comune tra quasi tutti i personaggi di sua creazione, infatti, sono le allitterazioni che racchiudono nei loro nomi, soprattutto nelle iniziali, e che servono a dar loro un nome più ritmato, più musicale, e di conseguenza più facile da ricordare. Farne un elenco completo prenderebbe più posto dell’articolo intero, quindi vi riporto i più famosi: Peter Parker, Reed Richards, Sue Storm, Green Goblin, Doctor Doom, J. Jonah Jameson, Bruce Banner, Pepper Potts, Silver Surfer, Scott Summers. Insomma, da ora in poi, ogni volta che vi troverete davanti a un nome fumettistico potrete dire quasi a botta sicura se si tratta di un personaggio creato dal grande Stan oppure no. Scorch magari non sarà un suono tanto piacevole all’orecchio, ma è così che Chan Ho Yin voleva essere ricordato.
Citazioni dal MCU: quelle vere e quelle inventate dal sottoscritto
Gli autori di questo episodio dimostrano di non voler dimenticare le origini del Marvel Cinematic Universe e inseriscono un riferimento addirittura dal “lontanissimo” Iron Man del 2008. Quando la squadra dello S.H.I.E.L.D. fa irruzione nel complesso di Centipede, infatti, è lo stesso Coulson a piazzare il dispositivo sblocca-serratura già visto e utilizzato da lui proprio nel primo film di Testa di Ferro. Il suo “adoro questi aggeggi” diventa quindi una strizzata d’occhio ai fan più accaniti. Restando su Iron Man, ma stavolta con il terzo capitolo, torna Extremis, il siero che abbiamo già visto anche nel pilot di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. e che secondo gli scienziati di Centipede può essere stabilizzato dalle piastrine ignifughe di Chan Ho Yin. Purtroppo per lui, è davvero così. L’ultima citazione che ho notato forse è un po’ forzata, ma ho voluto comunque rendere omaggio al MCU nei sottotitoli che ho rilasciato qua su ItaSA. Mi riferisco alla scena, quasi a inizio puntata, in cui Melinda May invita Coulson “to go a few rounds” sui tappetini. Mi sembrava di aver già sentito questa espressione in ambiente Marvel, così ho fatto una rapida ricerca e ho scoperto che è la stessa cosa che Steve Rogers propone a Tony Stark in The Avengers, quando tutti gli eroi stanno litigando sull’elivelivolo dello S.H.I.E.L.D. e i due si stanno quasi per azzuffare. Nonostante la situazione decisamente diversa, ho deciso quindi di prendermi questa libertà e ho adottato le parole del doppiaggio italiano: “divertirsi un po’”. Ho fatto bene? Ho fatto male? Ai posteri l’ardua sentenza.
‘Nuff Said!
Bettaro
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