We few,
We happy few,
We band of brothers
Dal monologo dell’Enrico V di William Shakespeare – uno tra i più intensi e coinvolgenti in letteratura – prende nome il capolavoro che all’inizio del nuovo millennio apparse sulla rete HBO, estendendo alla televisione il concetto di colossal. Band of Brothers è un tributo all’eroismo dell’uomo in tempi difficili, il dipinto perfetto di un periodo storico che ci ha mostrato il peggio dell’umanità – ma anche il meglio. Una storia di grandi sacrifici, mai banale, mai esagerata. Il romanzo di una generazione che ha immolato sé stessa per la libertà di quelle a venire. Scoprendo così che nudi, di fronte all’orrore, tutti gli uomini sono fratelli.
LA SERIE
Dopo aver collaborato in Saving Private Ryan, Tom Hanks e Steven Spielberg decisero di continuare l’esplorazione del genere bellico producendo la più costosa miniserie mai creata (superata in seguito solamente dalla sorella The Pacific). Dieci episodi per raccontare la seconda guerra mondiale dal punto di vista della Easy Company, leggendaria compagnia di paracadutisti. Ognuno dedicato a un suo componente realmente esistito: dal D-Day alla caduta di Hitler. BoB è un dramma corale, ma se dovessimo determinarne il protagonista la scelta ricadrebbe inevitabilmente sul tenente Richard Winters. Ritratto dal grande Damian Lewis (Homeland, Life) agli albori della sua carriera. Un personaggio epico, afflitto dagli obblighi della leadership. Intorno a lui la sua “banda”, composta da soldati indimenticabili. Non avrebbe senso elencarli tutti perciò ne riporterò solo una manciata, tra quelli che in questi quindici anni si sono fatti strada grazie al successo della serie. Ron Livingston (Boardwalk Empire), Matthew Settle (Gossip Girl), Donnie Wahlberg (Blue Bloods, Saw), Scott Grimes (American Dad!, E.R., Justified), Michael Cudlitz (Southland, The Walking Dead), Neal McDonough (Desperate Housewives, Boomtown), Michael Fassbender (12 Years a Slave, X-Men, Shame), Frank John Hughes (24, The Sopranos), Richard Speight Jr. (Supernatural, Jericho), Kirk Acevedo (Fringe, Oz, 12 Monkeys), Eion Bailey (Fight Club, Covert Affairs, OUAT), Jamie Bamber (Battlestar Galactica, Law & Order:UK), David Schwimmer (Friends), Stephen Graham (This is England, Boardwalk Empire, Snatch), Colin Hanks (Roswell, Fargo, Dexter), Tom Hardy (Inception, Peaky Blinders, The Dark Knight Rises), James McAvoy (X-Men, Wanted, Shameless) e persino Jimmy Fallon.
Da evidenziare Fassbender e Hardy, direi…
Non c’è da stupirsi che la serie abbia fatto incetta di premi nel 2001 con la vittoria di sette delle venti nomination agli Emmy. Tra questi “Miglior Miniserie”, premio conquistato anche nell’edizione dei Golden Globes di quell’anno.
CURIOSITÀ
La gran parte degli attori furono scritturati sulla base della loro somiglianza fisica con i veri protagonisti della storia. Prima di iniziare le riprese parteciparono ad un ritiro di dieci giorni in un campo d’addestramento. La giornata tipo iniziava alle 05:00 e si protraeva per quindici ore, tra gravosi allenamenti fisici, esercitazioni tattiche e preparazione al lancio. Durante questo ritiro era richiesto agli attori di rimanere nel personaggio, con la sola eccezione che gli ufficiali venivano trattati miseramente, tanto quanto la fanteria.
Al punto tale che Schwimmer finì la settimana in stampelle.
Per avere un’idea della vastità della produzione basta nominare l’astronomico budget di 120 milioni di dollari di cui diciassette destinati alla costruzione dei set. Nel corso dei dieci episodi si alternano cinquecento ruoli con battute e oltre duemila extra. La serie promosse un grande sviluppo delle tecnologie adottate negli effetti speciali. Pensate che in una giornata di riprese si arrivava ad esplodere fino a quattordicimila munizioni.
Le cronache raccontano che Lewis, convocato da Spielberg per il ruolo di Winters dopo averlo visto a teatro, si presentò al provino con pesanti postumi di una sbornia. Venne comunque scritturato per la parte che inizialmente doveva andare alla star di Hollywood Mark Wahlberg, il fratello del quale (altro New Kid on the Block) interpreta un ruolo principale apparendo in tutti gli episodi della serie.
IL RICORDO
Per molti Band of Brothers rimarrà per sempre il più grande successo televisivo della storia. Un progetto così ambizioso e coinvolgente da aver cambiato la storia del piccolo schermo, avvicinandolo come mai prima al fratello maggiore.
Alcune serie hanno davvero il potere di cambiarci nel profondo. E BoB ne è la regina. Nei temi di libertà e fratellanza – complice l’autenticità del racconto – è stata capace di trovare la chiave del drama universale, di emozionare e spronare alla riflessione.
Dieci episodi che riguardo continuamente. Che danno la carica, che stupiscono, che commuovono. Uno spettacolo per gli occhi e per il cuore. Se dovessi scegliere una sola serie da vedere prima di morire, non dovrei pensarci un momento.
Per questo lo staff di ItaSA ha deciso di celebrarne il ricordo traducendo per voi la versione in Full-HD. Currahee!
“Grandpa, were you a hero in the war?”
“No, but I served in a company of Heroes.”
Matteo Pilon
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