Domenica sera nella Hall H del Comic-Con di San Diego si è svolto l’attesissimo panel su The Hateful Eight, il prossimo film di Quentin Tarantino, che dovrebbe arrivare nei cinema a Natale.
LA STORIA
La premessa vede John Ruth, il cacciatore di taglie interpretato da Kurt Russell, viaggiare per le montagne del Wyoming alcuni anni dopo la guerra civile, scortando la latitante Daisy Domergue (Jennifer Jason Leigh) in direzione della città di Red Rock dove avrebbe dovuto consegnarla alla giustizia. Lungo la strada la coppia si imbatte in Chris Mannix (Walton Goggins) e nel maggiore Marquis Warren, un altro cacciatore di taglie interpretato da Samuel L.Jackson. A causa di una bufera di neve i quattro trovano rifugio in una baita montana nella quale però non sono soli, ma si trovano in compagnia di altri quattro personaggi altrettanto particolari. Il seguito posso solo immaginarlo.
IL PANEL
Il panel è stato fin dall’inizio estremamente informativo e interessante. Tarantino, come al solito molto entusiasta e istrionico, ha cominciato a sparare con il suo consueto ritmo di 100 parole al minuto, ricordando gli anni di sacrifici e risparmi per poter andare al Comic-Con con gli amici e ripartire carico di filmati, poster e action figures. Subito dopo ha cominciato a parlare nei dettagli del film, introducendo le innovazioni apportate a livello tecnologico e visivo. Il film è estremamente fedele all’estetica tarantiniana, che più che al futuro ha strizzato l’occhio ad un passato visto sempre con grande nostalgia dal regista. In questo caso, già come era avvenuto nell’esperimento (non del tutto riuscito) di Grindhouse, Tarantino ha deciso di presentare il suo film seguendo canoni estetici e tecnologici presi dal passato e dall’immenso archivio costituito dalla sua enciclopedica passione per il cinema. Infatti, le lenti da 70mm (un formato inusuale, tra i più grandi a disposizione) montate nelle cineprese utilizzate per girare il film sono le stesse usate per la produzione di film come Ben Hur e Gli Ammutinati del Bounty, permettendo al regista del Tennessee di perpetuare un’eredità storica e artistica che rischiava di andar perduta.
Dopo l’interessante digressione di carattere tecnico, Tarantino ha presentato sette minuti del film, lasciando a bocca aperta tutto il pubblico della Hall H. Il filmato, montato appositamente per l’occasione, presenta gli otto protagonisti in maniera non convenzionale, inseriti in un paesaggio caratterizzato dalla desolazione tipica del West dei pionieri nel contesto claustrofobico di una tempesta di neve. Il filmato, nonostante l’impianto tecnico della Hall H non supportasse nemmeno lontanamente il formato con il quale è stata girata la pellicola, è visivamente mozzafiato e gli inviati di Deadline sono arrivati addirittura a dire che sia stata un’esperienza che va necessariamente vista e non raccontata.
Kurt Russell, uno dei protagonisti del film ha parlato del processo di avvicinamento al ruolo e ha ricordato che partecipare a un film diretto da Tarantino è un “circo di cui ogni attore dovrebbe far parte almeno una volta nella vita”. Chris Hardwick, il fantastico moderatore di tantissimi panel del Comic-Con ha poi lasciato spazio alle domande dal pubblico tra cui è spiccata una fantastica cosplayer di Beatrix Kiddo di circa 10 anni. Tarantino poi si è aperto riguardo la pubblicazione online della prima stesura del film: ha ricordato di aver preso malissimo l’incidente poiché ha interferito con il suo personale processo creativo, rischiando di mandare a monte tutta la produzione. Tarantino poi ha affermato di avere in programma almeno un altro film western per poter arrivare a quota tre film di questo genere e potersi fregiare ufficialmente dell’etichetta di regista western e non essere considerato un semplice dilettante (come se questa fosse un’opzione realistica). Gli altri protagonisti Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins (con un bellissimo Stetson sulla testa che mi ha ricordato la sua nemesi di Justified, Raylan Givens) e Demian Bichir hanno parlato delle loro personali esperienze sul set e del privilegio di lavorare con un regista come Quentin. Tarantino, in relazione alla scelta di Demian Bichir per il personaggio di “Bob il messicano” ha ricordato di come in origine il personaggio fosse francese e che una volta decisa la trasformazione in messicano, il consiglio di chiamare Bichir sia arrivato dall’amico Robert Rodriguez, impressionato dal lavoro svolto dall’attore messicano in Machete Kills. Tim Roth ha raccontato di come sia necessario pochissimo lavoro attorno ai personaggi, poiché sono scritti in maniera così dettagliata che effettuare un ulteriore lavoro di affinamento porta con sè il rischio di esagerare. Michael Madsen, un altro veterano della filmografia di Tarantino, ha raccontato di come lavorare con lui non sia cambiato granché dalla sua prima esperienza ne Le Iene, se non fosse per la vecchiaia che si avvicina e con essa la saggezza.
Tarantino ha poi deciso di far impazzire il pubblico. Alla domanda sulla sua dichiarazione per cui non avrebbe fatto più di dieci film ha risposto cominciando ad affermare che uno dei suoi obiettivi è lasciare la carriera cinematografica lasciandoci ancora un po’ assetati, mai del tutto sazi delle sue opere e rassicurandoci che proseguendo con l’attuale ritmo ci restano almeno 15 anni di suoi film. Nell’ambito dello stesso discorso Tarantino ha ribadito il suo disdegno per il digitale, e per la tendenza sempre crescente ad utilizzare tecnologie digitali al cinema, da lui considerate come “guardare la HBO in pubblico”. Nel ribadire questo concetto ha poi affermato che “se il cinema dovesse proseguire in questa direzione allora forse comincerò a fare TV” mandando letteralmente in subbuglio tutta la Hall H. In mezzo alle ovazioni del pubblico, Tarantino ha chiuso dicendo che magari chiuderà la sua carriera dopo dieci film ma non ha escluso la produzione di due o tre miniserie. Parte dell’attrazione che la TV continua ad avere su Tarantino sta nella libertà di scrivere storie di più ampio respiro per quanto riguarda la lunghezza: basti immaginare alle difficoltà avute nell’uscita di Kill Bill, che secondo il regista avrebbe potuto essere tranquillamente lungo otto ore. Queste affermazioni lasciano il tempo che trovano ed è chiaro che si tratti di suggestioni e non di progetti ben delineati. Ma con Tarantino non si sa mai; noi attendiamo con le dita incrociate.
Bruce Dern ha elogiato l’abilità di Tarantino di estrarre il meglio da tutti, non solo dagli attori, ma da tutte le persone coinvolte nella produzione. Le parole di Bruce Dern sono estremamente significative se pensiamo che arrivano da un attore navigato e di grandissima esperienza come lui. L’unico membro del cast principale che purtroppo non ha presenziato al panel è stato Samuel L. Jackson. In un’intervista a Deadline, Tarantino ha parlato delle difficoltà tecniche dovute alla mancanza della neve, attesa per oltre un mese, e del cast, di come il personaggio di Walton Goggins fosse inteso per Bruce Dern se il film fosse stato girato nel 1969 e di come l’attrice che più l’ha impressionato sia stata Jennifer Jason Leigh.
Nel finale Tarantino ha risposto a una domanda sulla scena migliore che ritiene di aver scritto, ossia la scena introduttiva di Bastardi Senza Gloria, quella ambientata nel casolare francese con il bellissimo dialogo tra il colonnello Landa, il personaggio interpretato da Cristoph Waltz, e il contadino francese. Tarantino ha chiuso con una vera e propria bomba, annunciando che per la prima volta nella sua carriera ha optato per una colonna sonora originale e che questa verrà scritta da Ennio Morricone, al suo ritorno al genere western dopo oltre quaranta anni di lontananza.
È stato un panel breve ma intenso e caratterizzato da interventi brillanti e ricchi di informazioni utili, sicuramente il migliore tra quelli che ho avuto modo di visionare. Tarantino ha mostrato il suo solito entusiasmo quasi fanciullesco e il pubblico ha risposto in maniera positiva a tutto ciò che è stato presentato. La data di uscita del film negli States è prevista per la giornata di Natale per le sale attrezzate per il formato da 70 mm mentre tutto il resto del paese dovrà attendere l’8 gennaio 2016. Siete anche voi in trepidante attesa dell’ultima fatica di Tarantino? Fatecelo sapere nella sezione commenti.
Fonti: Deadline
talpa10
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