Il Dottore vive la sua vita in tinte scure, giorno dopo giorno, ed avrà altri nomi prima della fine. La Tempesta, la Bestia, il Valeyard.
Per chi non conosce la serie classica di Doctor Who, il Valeyard non è che un nome, l’ombra di un sussurro mormorato in The Name of the Doctor (7×13) per bocca della Grande Intelligenza, che abbiamo qui riportato in apertura d’articolo.
Questo controverso personaggio, interpretato da Michael Jayston, è un nemico del Sesto Dottore (Colin Baker). Compare in tre storie nel corso della ventitreesima stagione del Classic Who (1986), rispettivamente Mindwarp (episodi 5-8), Terror of the Vervoids (episodi 9-12) e The Ultimate Foe (episodi 13-14). L’intero arco narrativo nel quale si svolgono queste vicende prende il nome di The Trial of a Timelord, e vede il Dottore sotto processo da parte dei Signori del Tempo per i fatti avvenuti nella sua ultima avventura insieme a Peri Brown (Nicola Bryant), sua companion. Il Valeyard agisce come pubblico ministero e si occupa dell’accusa al Dottore, manipolando i fatti incriminati tramite la Matrice – un supercomputer nel quale è contenuta tutta la conoscenza dei Signori del Tempo,
così potente da creare una sorta di micro-universo al suo interno – per fare in modo che il Dottore risulti colpevole, omettendo le azioni e le motivazioni che ne giustificherebbero la condotta. Quando ogni speranza sembra perduta e il Dottore sta per rassegnarsi alla condanna, ecco che in suo aiuto giunge l’alleato più inaspettato: il Maestro (Anthony Ainley). Il Maestro denuncia l’Alto Consiglio dei Signori del Tempo come corrotto, smascherando un complotto per condannare ingiustamente il Dottore del quale fa parte anche il Valeyard, in combutta con i Signori del Tempo dietro la promessa che avrebbe ricevuto le rimanenti rigenerazioni del Dottore per sé, se fosse riuscito a farlo risultare colpevole. Prima della resa dei conti in The Ultimate Foe, il Maestro svela una verità ancora più buia: il Valeyard altro non è che l’incarnazione del lato più oscuro del Dottore stesso, nato in qualche momento tra la sua dodicesima ed ultima incarnazione.
Dopo questa doverosa premessa sulla figura del Valeyard, eccoci dunque a discutere del perché penso possa essere un personaggio azzeccato come villain per la prossima stagione. Per quanto la sua esperienza sul piccolo schermo si limiti a sole tre storie, tutte nell’arco della stessa stagione, il Valeyard ha affascinato più di una generazione di fan ed è per questo che, fin dalla ripresa della serie nel 2005, si sono sprecate diverse teorie sul suo possibile ritorno in Doctor Who. La grande varietà di possibili interpretazioni in tal senso deriva dalla scarsità di informazioni canoniche che abbiamo a disposizione sulle sue origini; ciò che è più importante, ed è bene tenere a mente quando ci addentriamo nel nebuloso e accidentato campo delle ipotesi, è che questi scampoli di informazioni non sono state rappresentate direttamente su schermo, ma ci vengono riferite per bocca di un personaggio terzo, il Maestro, sulla cui propensione alla sincerità non possiamo fare affidamento con certezza.
Già nella quarta stagione, al momento della rigenerazione abortita dal Decimo Dottore con conseguente meta-crisi (Journey’s End, 4×13), alcuni ipotizzarono che questa forma ibrida Umano-Signore del Tempo sarebbe potuta diventare, un giorno, il Valeyard. Se da un lato l’incapacità rigenerativa del Dottore Meta-Crisi potrebbe portarlo a cercare di sottrarre al Sesto Dottore le sue future rigenerazioni, dall’altro è proprio questo aspetto a farmi dubitare di un eventuale ritorno di David Tennant nella nona stagione, oltre ad alcuni riferimenti dal Classic Who che andrebbero a cozzare con questa interpretazione.
In Amy’s Choice (5×07), troviamo un altro personaggio al centro di speculazioni sulla sua possibile natura di Valeyard: il Signore dei Sogni. Il Signore dei Sogni condivide con il Valeyard l’origine dagli aspetti più oscuri della personalità del Dottore, anche se il primo rimane una semplice manifestazione psichica, priva di un corpo e quindi incapace di interagire con il mondo reale. Se questa condizione venisse a mancare e riuscisse ad acquisire un’incarnazione fisica, allora ecco che il Signore dei Sogni potrebbe avvicinarsi ad assumere l’identità del Valeyard.
Abbiamo dato la giusta menzione alle teorie venute prima di me e che ho scovato in rete nel corso di questi anni. A me piace pensare, tuttavia, che il Valeyard sia un’entità completamente nuova e che possa prendere vita, con un pizzico di fortuna, già nella nona stagione. La definizione maestra (perdonate il gioco di parole) alla quale facciamo riferimento, il suo essere nato in qualche momento tra la dodicesima e ultima incarnazione del Dottore, rientra perfettamente nello status attuale del Dodicesimo (Peter Capaldi), rendendo lui e tutti i successivi Dottori candidati con uguali possibilità di aver dato origine al Valeyard.
Dopo le recenti novità per la nona stagione, la presenza di Clare Higgins e la probabile comparsa della Sorellanza di Karn nella doppia première mi ha fatto rivedere Trial of the Valeyard sotto una luce diversa. Trial of the Valeyard è un audiolibro prodotto dalla Big Finish Production e rilasciato a dicembre 2013, in cui le strade del Sesto Dottore e del Valeyard tornano ad incrociarsi dopo i fatti di The Ultimate Foe. Ebbene, solitamente tendo a considerare come semi-canoniche queste forme di pubblicazioni e a valutarne la bontà ed efficacia di volta in volta, come nel caso della lodevole iniziativa di aggiungere un intero arsenale di storie all’Ottavo Dottore interpretato da Paul McGann, vittima dello sfortunato film TV “Doctor Who” e stroncato prima di poterci mostrare il meglio di sé nella serie regolare. Nel caso di Trial of the Valeyard non gli avrei dato in realtà molta importanza (forse a torto), se non fosse per le recenti implicazioni che adesso andremo ad approfondire.
La situazione di partenza è un rovesciamento di quanto accade nell’arco The Trial of a Timelord: il Sesto Dottore viene preso in custodia dai Signori del Tempo e trasportato su una base spaziale sulla quale sta per aver luogo un processo. Con grande sorpresa del Dottore l’imputato è nientemeno che il Valeyard, il quale lo ha indicato come avvocato difensore per evitare la condanna a morte. Inizialmente il Dottore rifiuta di prendere parte al processo ma, non appena realizza che scagionare il Valeyard è l’unico modo per avvicinarsi al segreto delle sue origini, accetta il caso. Man mano che il processo prosegue sarà il Valeyard stesso a svelare particolari sul suo passato, raccontando di come la sua nascita sia stata generata da esperimenti perpetuati dalla tredicesima incarnazione del Dottore, nel tentativo di eviscerare i segreti che avvolgono la rigenerazione di un Signore del Tempo. Veniamo anche a scoprire che la composizione genetica del Valeyard è identica a quella del Dottore, e che per questo motivo in giovane età fu imprigionato dai Signori del Tempo poiché la sua stessa esistenza causava un’anomalia temporale. Pur essendo informazioni parecchio interessanti, non v’è tuttavia alcuna prova che ciò che il Valeyard stesse dicendo corrisponda effettivamente a verità ed in questo caso, forse, sarebbe saggio maneggiare le sue parole con ancora più cautela di quanto vada fatto con il Maestro.
Dunque, cosa c’entra tutto questo con la Sorellanza di Karn? Chi ricorda The Night of the Doctor saprà che questa fazione possiede grandi conoscenze sulla manipolazione della vita e della rigenerazione di un Signore del Tempo: loro è il merito di aver riportato in vita l’Ottavo Dottore, aiutandolo poi a scegliere che tipo d’uomo vorrà essere nella rigenerazione successiva per far fronte alla terribile minaccia della Guerra del Tempo in corso. Prendendo per buono quanto esposto in Trial of the Valeyard, la presenza della Sorellanza nella première della nona stagione mi induce a pensare che possano essere affrontati discorsi relativi alla rigenerazione e che, da contingenti esperimenti del Dodicesimo Dottore in tale direzione, possa finalmente nascere il Valeyard.
Qui si fermano i fatti, supportati da prove ed indizi più o meno solidi. Il resto lo fa il cuore, sussurrandomi che il Dodicesimo Dottore sarebbe perfetto, vista la continua lotta interiore con la parte più oscura di sé stesso, per essere origine e primo avversario del Valeyard. Sarebbe bello se, dopo aver accettato di non essere un uomo buono, cercasse un modo per separarsi definitivamente da questo lato di sé stesso e, in un maldestro tentativo di manipolare l’andamento di una rigenerazione, desse invece origine al Valeyard incarnando in esso tutto il suo lato oscuro. Dal mio punto di vista uno scenario del genere sarebbe possibile – se possa essere probabile lascio a voi deciderlo – non solo per il conflitto interiore che consuma il Dodicesimo Dottore, ma anche per quella sua curiosità e desiderio di conoscenza e di indagine messe in campo in maniera splendida in Listen (8×04).
Incrociamo le dita in vista della nona stagione, aspettando l’ombra del Valeyard. Nel frattempo vi lascio con un piccolo spezzone da The Trial of a Timelord, dove potrete sentire con le vostre orecchie ciò che il Maestro ha da dire sul Valeyard, e l’opinione del Sesto Dottore sulla decadente società dei Signori del Tempo. Concludo facendo i complimenti a farapeppe, che per primo ha indovinato l’argomento della conversazione di oggi nel mio articolo precedente.
Voi cosa ne pensate del Valeyard e qual è, secondo voi, il villain più accreditato per la prossima stagione? Non dimenticate di dire la vostra e lasciarci un commento!
Carlo Zagagnoni
Ultimi post di Carlo Zagagnoni (vedi tutti)
- Il Fondo del Barile: The Shannara Chronicles - 7 Marzo 2016
- Doctor Who: guida alla nona stagione - 17 Settembre 2015
- Comic-Con 2015: Doctor Who - 10 Luglio 2015