Penny Dreadful

Gli Aperitivi: Penny Dreadful

Bambini, chi lo sa cos’è un Penny Dreadful? Si tratta di una pubblicazione tipica dell’Inghilterra vittoriana assimilabile al romanzo d’appendice; racconti periodici che dilazionavano in più uscite una storia dai toni cupi e spaventosi, il cui costo era appunto un penny a pubblicazione.

first-promo-trailer-for-showtimes-penny-dreadful-previewGli “spaventi da un penny” non erano certo ricettacoli di qualità, ciononostante hanno contribuito alla nascita e alla distribuzione del romanzo gotico e del pulp dando la luce alla maggioranza degli stereotipi del genere. Per molti aspetti si possono considerare i celebri antenati delle serie televisive. Così Showtime ha deciso di celebrare il genere con lo show tanto annunciato, il cui pre-air è online da qualche giorno. E potevamo noi di ItaSA lasciarci scappare un evento del genere?

LA TRAMA

Come accennato, la vicenda si svolge nella Londra Vittoriana. Ethan Chandler (Josh Hartnett) è un abile pistolero che si guadagna da vivere viaggiando per il continente con una compagnia circense. In seguito al suo ammaliante spettacolo viene avvicinato da un’oscura signora (Eva Green) che lo assume per un lavoro nella stessa notte. Il lavoro si rivelerà essere il battesimo del soprannaturale per l’intrepido scapolo che ne rimarrà attratto in maniera inspiegabile, al punto da unirsi alla missione di Sir Malcolm (Timothy Dalton). I tre sfrutteranno poi le doti di un giovane Victor Frankenstein (Harry Treadaway) che nel frattempo dovrà fare i conti con il suo più grande successo: la creatura (Rory Kinnear). E, come se non bastasse, in questo calderone farà la sua comparsa nientemeno che l’eterno Dorian Gray (Reeve Carney).

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Una cosa è certa: il creatore, John Logan (Any Given Sunday, The Last Samurai, The Aviator, Gladiator, Sweeney Todd, Rango, Hugo, Skyfall) non poteva che circondarsi da un cast cinematografico. Vedremo così Josh Hartnett, l’indimenticabile Slevin Kelevra ma non solo. Per citare qualche lungometraggio: Pearl Harbor, Black Hawk Down, The Black Dahlia etc… 
Ci sarà poi Eva Green che abbiamo visto tra gli altri in Casino Royale e Kingdom of Heaven e che sarà uno dei volti clue delle graphic novel cinematografiche del 2014 apparendo nei sequel di 300 e di Sin City. E non dimentichiamo la bella Billie Piper (Doctor Who, Secret Diary of a Call Girl) e il grande Timothy Dalton, James Bond d’altri tempi. E infine citerei un’altro grande teatrante, la creatura Rory Kinnear, che abbiamo visto in Black Mirror ma soprattutto in Quantum of Solace e Skyfall, film che condivide con il creatore della serie.

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LA PRIMA IMPRESSIONE
Decisamente superiore ai recenti tentativi di chi ha provato il genere con scarsi risultati. Non serve fare nomi, vero? Penny Dreadful riesce a catturare in maniera egregia quelle atmosfere e, invece che farsi trascinare dalle ipotesi, ci mette quel pizzico di auto-parodia che fa la differenza tra la solita proposta gotica mediocre ed una che invece è molto godibile. Sì, perché c’è poco da fare: è un genere che non si presta molto al seriale (seppure a quanto pare è nato come tale) e bisogna trovare una chiave d’interpretazione diversa se si vuole raccontarlo senza corrompersi. Questo per dire che lo show, anche se non convince proprio a fondo, arriva dove difficilmente altri sono arrivati.
IL QUESITO
Certo è che per far deragliare una trama così basta un niente e, come al solito, è difficile farsi un’opinione precisa dopo un solo episodio. Io sono fiducioso perché al timone non c’è uno qualunque, ma la domanda è sempre quella.
IL VERDETTO
Penny Dreadful va visto. Non solo perché i nostri subbers hanno preparato i sottotitoli con tanto amore, o perché Showtime raramente sbaglia un colpo; o ancora per la forza dei nomi in campo. Va visto soprattutto perché nel bene o nel male sarà comunque uno dei top show di questo 2014 e ho l’impressione che ne scaturirà un dibattito molto acceso. Nient’altro da aggiungere. Vi lascio ai vampiri.
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Matteo Pilon

Rocket Scientist, Alpinist, PirateBayers, Adobe Expert, ScreenWriter, Butcher, Drinking Buddy. Amo le serie TV di ogni razza e colore, ma venero le Dark Comedy. Se un Pilot sfiora l'etere, io l'ho visto. Cinefilo per folgorazione e per proto-professione. Cazzaro

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