Ci hanno lasciati con George e Izzie in fin di vita. George investito da un autobus, Izzie in fibbrilazione dopo l’intervento al cervello. La scena che chiudeva il season finale della quinta stagione di Grey’s Anatomy, ci ha riempito di dubbi e domande. Izzie con il suo vestito di satin rosa che entra nell’ascensore, George con la divisa militare che la guarda. Chi muore, chi vive?

Dopo mesi, abbiamo avuto qualche risposta. Dovremo dire addio al Dr George O’Malley, interpretato dall’attore T.R. Knight. Più volte Knight aveva affermato di non trovarsi più a suo agio sul set di Grey’s Anatomy. Dapprima non si è sentito appoggiato dalla creatrice dello show, Shonda Rimes, quando ha avuto problemi con il suo ex compagno di set, Isaiah Whashington, silurato proprio per aver dato a Knight, gay dichiarato, del “frocio”. Successivamente, il personaggio di George, è stato pesantemente messo da parte, probabilmente per dar spazio a nuovi personaggi, come il Dr Owen Hunt e la Dr.ssa Arizona Robbins. Da qui la decisione di Knight di abbandonare Grey’s Anatomy e di dedicarsi al teatro.
Shonda Rimes avrebbe voluto che Knight rimanesse per girare la season premiere della sesta stagione, durante la quale avremmo dovuto vedere, tramite dei flashback, cos’era successo durante le ultime ore vissute dal Dr O’Malley, ma l’attore si è rifiutato. Un altro personaggio che non vedremo più (e mi sento di ringraziare il cielo per questo) è Denny Duquette. L’attore Jeffrey Dean Morgan ha infatti confermato che quella nella season finale della quinta stagione, è stata la sua ultima apparizione in Grey’s Anatomy.
Piccola curiosità: nella famosa scena dell’ascensore, doveva esserci Denny al posto di George, che doveva prendere Izzie per mano e accompagnarla “verso la luce” (ma quindi era Izzie che doveva morire? Mah…). La scena con George è stata girata successivamente, infatti l’attore ha un taglio di capelli diverso e non è una cosa voluta.
Sinceramente mi chiedo perchè non lasciare che George partisse semplicemente per l’Iraq. Perchè farlo morire? Una piccola vendetta dell’autrice nei confronti dell’attore? Ma d’altronde, se non ci fosse almeno una morte strappalacrime all’anno, non sarebbe Grey’s Anatomy.