Quanti Itasiani della mia generazione sono cresciuti con i Power Rangers? In quale dei giovani supereroi vi identificavate? Il boss Jason, il secchione Billy o la ginnasta Kimberly?
I Power Rangers hanno compiuto vent’anni, e anche ai giorni nostri sono una miniera d’oro.
Tutto nacque da un viaggio. La destinazione era il Giappone, ed il fortunato viaggiatore era Haim Saban, il quale ebbe la folle idea di unire le vicende di una fortunata serie televisiva giapponese, Super Sentai, (che aveva come filo conduttore le arti marziali), e i volti meno asiatici e più commerciali di cinque attori americani in erba.
Nell’estate 1993, dopo numerosi rifiuti da parte delle maggiori reti televisive, i Power Rangers approdarono su Fox, ed il 28 agosto, dopo il terzo episodio, erano un fenomeno dilagante, senza freni; il pubblico continuò a crescere, raggiungendo punte di quasi sette – e dico sette – milioni di telespettatori già dalla seconda stagione.
Secondo Brian Casentini, uno dei produttori di questa macchina da soldi, le ragioni di quest’immediato successo erano piuttosto ovvie: “si tratta di supereroi con tanto di travestimenti, è più facile per i bambini immaginarsi in queste vesti rispetto al costumino a mutandina di Superman”, ed aggiunge “avere la possibilità di guardare questi personaggi in televisione, e una volta finito l’episodio fingere di essere Jason, Zach, Billy, Kimberly e Triny, o scambiarsi le figurine, ha coinvolto un numero inaspettato di bambini”.
Oltre alla serie tv, una linea di giocattoli e gadget dei Power Rangers ha contribuito ad avvicinare bambini e ragazzi a questo fenomeno, non solo negli States, e non solo nei primi anni Novanta. Il fenomeno non si è ancora placato: nel 2012 questi supereroi sono stati in grado di far incassare oltre 80 milioni di dollari, il doppio dell’anno precedente, e un’analisi svolta da NPD Group ha sottolineato che i Power Rangers sono nella top 20 dei personaggi preferiti dai bambini.
Nel 2001, i Power Rangers sono stati acquistati dalla Disney, la quale continuò a produrre la serie per altre nove stagioni e portò i beniamini di tutto il mondo nei suoi famosissimi parchi divertimenti. Nel momento in cui la Disney acquisì la Marvel nel 2009, il padre dei Rangers, Saban, intuì che era il momento giusto per riappropriarsi della sua fortunata creazione, nonostante fosse consapevole dei rischi. Tuttavia pensò che, se i Power Rangers non erano mai tramontati in Asia, perchè avrebbero dovuto passare di moda nel resto del mondo?
Iniziò cosi una collaborazione con Nickelodeon nel 2011, la quale portò circa 2 milioni di telespettatori a settimana davanti alla TV a guardare la versione Samurai del telefilm. Casentini non fu sorpreso da questo risultato, e spiegò “Abbiamo aggiunto una vena umoristica allo show, non vogliamo che sia troppo violento. I bambini possono guardare la serie tv senza esserne spaventati, i mostri presenti sono chiaramente di gomma, non sono come i “cattivi” dei vecchi telefilm”.
Nonostante l’intento di essere fedeli alla versione originale, i produttori del telefilm credono che lo show sia stato in grado di reinventarsi e di proporre qualcosa di nuovo con la messa in onda dell’ultima versione, puntando anche verso contenuti multimediali e fruibili in rete, e proprio questo tipo di diffusione, dove YouTube la fa da padrone, fa registrare oltre un miliardo di visualizzazioni.
Che ne pensate di questo successo ventennale? Avete visto, magari facendo zapping, come sono cambiati i Power Rangers rispetto ai primi anni Novanta? Le innovazioni in termini di grafica e plot vi piacciono o rimanete fedeli alle prime versioni (e odiate ancora oggi il primo dei personaggi nuovi, Tommy)?
Generazioni ’80-’90, scatenatevi, e diteci chi era il vostro Ranger preferito!
Deb
Fonte: hollywoodreporter.com
DeB
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