Classifiche

ItaSA Best of 2014: la Top 10 di armante

In questi giorni leggevo le ricche e variegate classifiche dei nostri blogger e mi sembrava che mancasse qualcosa.

Sì, è vero, abbiamo analizzato gli episodi migliori e le serie inglesi e abbiamo parlato di amore e di… ehm… carnalità, tuttavia, a dare uno sguardo veloce, sembrerebbe che questo sia stato soprattutto un anno telefilmico molto cupo, tra matrimoni letali, politici con le mani sporche di sangue e poliziotti nichilisti con problemi d’alcolismo. Allora mi sono chiesto: “Ma è possibile che quest’anno non ci siamo fatti una bella risata?”. Per cui in questa classifica non leggerete cose che già sapete, tipo che Fargo è la miglior nuova serie del 2014, che la grandezza di Hannibal è direttamente proporzionale alla maestosità della sua messa in scena e che The Fall è tanto awesome quanto creepy (cioè molto). No, oggi parliamo di comedy.

Disclaimer vari: a) Siccome sono aziendalista, nella mia classifica ho elencato solo serie tradotte da ItaSA (cliccate sul titolo della serie per scaricare i sottotitoli corrispondenti). b) Conflitto di interessi-alert: in qualità di revisore e traduttore ho partecipato alla creazione dei sottotitoli per alcune delle serie qui sotto elencate, quindi alcune delle mie segnalazioni sono da considerarsi anche come un piccolo messaggio promozionale. c) Ho scritto abbastanza di getto e, senza rendermene conto, ho compilato una lista di 11 serie anziché 10, quindi vi beccate una top 11 anziché una top 10.

11. How I Met Your Mother

How I Met Your MotherPrima di imbracciare i forconi contro di me e contro la serie, ricordatevi che How I Met Your Mother andava in onda sulla CBS, dove era costretta a condividere lo spazio comedy con roba tipo Two and a Half Men o Mike&Molly, che è un po’ l’equivalente di quando i vostri genitori vi trascinano alle cene di famiglia e voi capitate seduti vicino ai vostri cugini buzzurri. Posto che How I Met Your Mother ha smesso di essere innovativa dopo la terza stagione e che non aveva senso continuare dopo la rivelazione dell’identità della madre nel finale dell’ottava stagione, gli showrunner Carter Bays e Craig Thomas avrebbero potuto benissimo andare sul sicuro, produrre una stagione dimenticabile senza alti né bassi e intascare il loro bell’assegno a fine anno. Invece hanno deciso di sperimentare qualcosa di più ambizioso e di diverso, sia dal punto di vista della struttura narrativa (i 22 episodi della stagione si dipanano su un arco temporale di soli 3 giorni) sia con un finale controverso e non scontato (che non menzionerò per paura di riaprire il vaso di Pandora). Insomma, un posto in classifica How I Met Your Mother se lo guadagna anche per il coraggio, che è merce molto rara nel panorama televisivo generalista.

10. Looking

LookingPrima della messa in onda, qualcuno lo aveva descritto come “la versione gay di Girls ambientata a San Francisco”, una roba sulla carta talmente hipster che solo a pensarci mi si arriccia il risvolto dei pantaloni e mi ricopro di bolle a forma di reflex. Fortunatamente Looking ha deciso di essere più sostanza che forma e ci ha regalato “semplicemente” delle belle storie di ragazzi che forse si innamorano e forse no, fanno sesso ma anche no, sono fedeli oppure no, sanno che direzione prendere nella vita eppure boh. Da vedere e rivedere l’episodio 1×05, la dimostrazione che si può raccontare un momento talmente enorme come la nascita di una storia d’amore con soli due attori seguiti da una telecamera in giro per la città.

09. Silicon Valley

Silicon ValleyDopo 7 anni di Sheldon che non capisce le battute e di Raj che non riesce a parlare con le donne, è ancora possibile tirare fuori degli spunti comici dall’universo geek, soprattutto alla luce del fatto che da un po’ di tempo a questa parte “nerd is the new cool”? Silicon Valley ci prova (e ci riesce) spostando il focus della scrittura dalle battute su Star Trek e sui fumetti alla vivisezione del mito, appunto, della Silicon Valley: ok le start-up, la ricerca, il progresso e quello che vi pare, ma alla fin fine si tratta pur sempre di disadattati che cercano solo di non farsi mangiare vivi dalle mega-corporation per cui lavorano o dal venture capitalist di turno. E al di là dell’aspetto satirico, la serie fa molto ridere, miglior nuova comedy del 2014 a mani basse.

08. Please Like Me

Please Like MeLa parte più meschina di me vorrebbe odiare Josh Thomas, enfant prodige della comicità australiana e ideatore e sceneggiatore di Please Like Me, di cui è anche protagonista, all’età di soli 25 anni. Thomas ha la straordinaria capacità di essere uno scrittore pungente nella descrizione della “generazione cazzeggio” (quella formata da giovani che non sono ancora pienamente realizzati nella vita, ma che ancora non sanno che direzione prendere, che hanno molti interessi ma poca voglia di studiare e di lavorare, e non ne parlo per esperienza personale, eh, no no, figuratevi…) e di essere lieve quando ci si avventura su terreni più scivolosi come l’omosessualità e i disturbi psichiatrici. Recuperate la serie, sono solo 16 episodi, quando arriverete a quel piccolo capolavoro che è la 2×07 mi ringrazierete.

07. Louie

LouieI network USA, i cable in particolare, a volte si comportano come i mecenati durante l’epoca rinascimentale: prendono sotto la loro ala protettiva un artista, lo coccolano e lo mettono nelle condizioni di esprimersi al meglio. La storia è nota: un giorno lo stand-up comedian Louis CK andò a proporre una serie a FX e loro gli risposero che, se fosse riuscito a stare sotto i 250.000 $ di budget a episodio, gli avrebbero dato carta bianca. Così CK si è inventato Louie, di cui scrive, dirige, interpreta e monta tutti gli episodi (e probabilmente dà anche una spazzata a terra sul set prima di tornare a casa la sera). Fa impressione constatare come un solo uomo riesca a partorire così tante idee di scrittura e di regia, ma si capisce anche come mai la serie abbia uno stile così unico e personale che è impossibile catalogare in un solo genere: Louie sa essere contemporaneamente comedy, drama, melò, “documentario romanzato”, delirio onirico, seduta psicanalitica e lezione di vita (vedere l’episodio 4×03 per credere).

06. Veep

VeepSelina Meyer (interpretata da una Julia Louis-Dreyfus baciata dagli dei della recitazione) è la Vicepresidente degli Stati Uniti d’America, una politica ambiziosa che punta a diventare il primo Presidente donna degli USA. Peccato che si sia scelta come collaboratori un gruppo di idioti, pasticcioni e fannulloni. La Meyer non sembra essere una cattiva politica, anzi quelle poche volte che la sentiamo esprimersi sembra avere delle buone idee, ma ogni sforzo positivo viene affossato dal suo entourage, quando non è proprio la sua stessa goffa ambizione a rovinare i suoi piani. Anche se la politica non è il centro della narrazione, Veep è una satira esilarante sulla politica americana e non solo, un ambiente in cui davvero chiunque può arrivare al potere e in cui non basta avere dei buoni principi, perché c’è sempre qualche cretino a metterti i bastoni tra le ruote. Ci sarebbe da piangere, se solo la serie non facesse morire dal ridere.

05. Archer

ArcherImmaginatevi la scena. Lo showrunner di una serie all’apice del suo successo va dal network e dice: “Voglio stravolgere tutta la serie. Teniamo solo i personaggi e li mettiamo in situazioni completamente diverse da quelle che abbiamo visto finora”. Se l’avesse fatto, che so, Chuck Lorre con The Big Bang Theory, al presidente di CBS gli sarebbe preso un colpo. Per fortuna a FX non hanno paura di rischiare, si sono fidati dello showrunner Adam Reed e hanno dato il via all’operazione Archer: Vice. Nella season premiere della quinta stagione la struttura portante della serie è letteralmente saltata in aria e da lì è come se fosse partita una serie nuova, con Archer e compagni che, da agenti segreti, hanno dovuto riciclarsi come trafficanti di cocaina. Non era scontato, ma i risultati sono stati assolutamente esilaranti.

04. The Comeback

The ComebackQui vi dovete un po’ sforzare per seguirmi, ok? Riassunto delle puntate precedenti: nel 2004 Lisa Kudrow, reduce dal successo planetario di Friends, torna in TV su HBO con The Comeback, un (prendete fiato) mockumentary sulla lavorazione di un reality che segue il ritorno di un’attrice in decadenza sul set di una serie TV; insomma, una cosa che più meta non si può. La serie nella serie è ovviamente terribile; la serie vera è invece un gioiello di cringe comedy (che, per capirci, è quando sullo schermo succedono cose talmente imbarazzanti che non si sa se ridere o tapparsi gli occhi e le orecchie dalla vergogna), in cui spicca il personaggio della Kudrow, Valerie Cherish, un’attrice che, dietro i modi garbati e il comportamento da grande professionista, nasconde una fame di popolarità feroce. The Comeback, cancellata dopo una prima stagione di ascolti bassissimi, è stata ripescata lo scorso autunno sempre da HBO. Nella nuova stagione, Valerie interpreta se stessa nella serie HBO che racconta la lavorazione della sit-com… Vabbè, ci siamo capiti, passano gli anni, il coefficiente meta aumenta e la Kudrow si riafferma come l’attrice comica più brava (insieme a Julia Louis-Dreyfus) e più sottovalutata del panorama televisivo americano.

03. Parks And Recreation

Parks & RecreationQuando una serie arriva alla settima e ultima stagione, e in particolare una comedy da 20 minuti, è possibile che si continui a guardarla solo per affetto. Ma questa non è per forza una cosa negativa: chi tra di voi guarda Parks And Recreation sa che a Pawnee, la finta città dell’Indiana in cui è ambientata la serie che è ormai un luogo mitico della serialità televisiva, quasi come Twin Peaks e l’isola di Lost, ci si sente a casa. Infatti, pur non essendo forse mai stata una comedy perfetta, P&R ha sempre avuto una caratteristica che l’ha distinta da altri prodotti simili: sa farsi volere bene. E in particolare proprio la scorsa stagione non ha avuto paura di toccare le corde dell’emotività e un paio di volte ci ha fatto versare qualche lacrimuccia tra una risata e l’altra. Altre note di merito: ha avuto un finale di stagione che molte serie ben più blasonate si sognano; e’ probilmente la comedy più amata dallo staff di ItaSA; Chris Pratt before it was cool.

02. Brooklyn Nine-Nine

Brooklyn Nine-NineSpesso si sente dire, a causa della diffusione sempre maggiore delle serie single-camera e delle dramedy, che “c’è stata un’evoluzione del genere comedy”. Traducendo: le comedy “belle” non fanno più ridere. Eppure un’eccezione c’è: si tratta di Brooklyn Nine-Nine. Capiamoci, la serie non ha nulla di rivoluzionario, è una workplace comedy travestita da poliziesco, ma la sua principale particolarità è che… FA RIDERE. Ma tanto tanto! Sinceramente non so cosa altro dire per riempire lo spazio… Che la sceneggiatura è ottima e viaggia su ritmi altissimi (merito di Mike Schur e Dan Goor, già creatori di The Office e Parks&Recreation)? Che c’è un cast praticamente perfetto, in cui spicca un Andre Braugher in stato di grazia che riesce a portare avanti una serie con una sola espressione del volto? Vabbè, ma tanto l’argomento principale rimane sempre quello: Fa. Ridere. Vi servirà mica qualche altro motivo per guardarlo?

01. Orange Is The New Black

Orange Is The New BlackNon è mia intenzione riaprire un dibattito secolare sull’opportunità e l’utilità delle pene detentive, ma devo ammettere che, mentre guardo Orange Is The New Black, spesso mi ritrovo a pensare che probabilmente non ci sia ambiente più angosciante e deprimente del carcere. L’uomo è un essere cosciente, oltre che senziente, e ha bisogno, tra le altre cose, della libertà fisica per esprimere e realizzare la propria individualità. In sostanza, una persona privata, per quanto legittimamente, della propria libertà è un po’ meno… persona. Ecco perché la showrunner Jenji Kohan è riuscita a portare a compimento una missione a prima vista impossibile: umanizzare personaggi soli e abbandonati e restituire loro, ove possibile, dignità, comprensione e leggerezza. Ed è per questo che Orange Is The New Black è per me non solo la migliore comedy del 2014, ma la migliore serie in assoluto in circolazione.

Fateci sapere nei commenti se siete d’accordo e quali sono le vostre comedy preferite. Da Italiansubs e ItaSA Blog, per l’ultima volta, buon 2015!

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armante

Traduttore e senior in missione per la civilizzazione, blogger in cerca di locura

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