Mad Men

Mad Men citato in giudizio

Al Capone era il più grande gangster americano, ma fu condannato per il solo reato di evasione fiscale; la vicenda di Mad Men è in qualche modo simile. Continuate a leggere!

Dopo aver ritratto impietosamente ogni tipo di comportamento perverso nel mondo pubblicitario (e non), l’eccellente serie americana si trova citata in giudizio da un’ex modella, Gita Hall May. La donna ha fatto causa alla Lions Gate Entertainment, società produttrice di Mad Men, sostenendo che la sigla dello show sfrutta la sua immagine, e lo fa senza permesso, ma soprattutto senza compenso.

MAD-MEN-LAWSUIT-HALL-MAY

Personalmente, quando inizia la sigla di Mad Men sono stordita dall’eccitazione che l’inizio di una nuova puntata (un altro capolavoro?) genera in me, quindi mi trovo costretta a contestualizzare al meglio la presunta immagine della ex pin-up. Un uomo (Don Draper?) cade nel vuoto; intorno a lui scorrono simboli del tempo che fu – che forse non è mai stato – e che si sta sgretolando. Per la precisione, le immagini rappresentano: due madri di famiglia e due famiglie; una coscia gigante e due gambe nude; due mani inanellate; un bicchiere di whisky (old fashioned, non c’è dubbio) e tre pin-up.
Stando all’accusa, una delle immagini corrisponde a uno scatto di Richard Avedon, che immortalò la donna negli anni ’50 per una pubblicità Revlon (spero notiate l’ironia del tutto).

Hall May, che si definisce come “una delle più famose modelle dell’epoca, presumibilmente”, ritiene che la sigla di apertura di Mad Men sia la chiave del suo successo, e che la sua immagine vi abbia contribuito tanto da considerare giusta la richiesta di un compenso.

Insomma, cose che farebbero arrossire Don Draper.

Fonte: http://www.huffingtonpost.com/tv/

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