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Recupero di Classic Who: primo Dottore

Più di 50 anni, più di 30 stagioni, più di 800 episodi, più di 12 protagonisti. E tutto è iniziato da qui.

Sono le 17:16 del 23 novembre 1963, lo spettatore britannico sintonizzato sulla BBC viene catapultato in una nebbiosa Londra in bianco e nero, mentre un poliziotto fa un giro di controllo in un deposito rottami chiamato “I.M. Foreman”. Lo spettatore si sposta in una zona più remota di questo deposito, dove nota qualcosa. Lui è ignaro, ancora non lo sa, ai suoi occhi quella è una comune cabina della polizia, come se ne vedono tante in giro. Ancora non sa che quella cabina non è affatto comune. Ancora non sa che quella cabina sarebbe entrata nella storia, letteralmente.

Benvenuti nel primo articolo della rubrica che si pone come obiettivo quello di recensire a grandi linee la serie classica di Doctor Who, sia per chi la serie classica l’ha già vista, ma soprattutto per chi non ha la possibilità di recuperarla ma vuole comunque saperne di più.

Cominciamo chiaramente dal ciclo del primo Dottore, iniziato con la storia An Unearthly Child e concluso con The Tenth Planet nell’ottobre del 1966 all’inizio della quarta stagione.

prima era

 

IL PRIMO DOTTORE

Our lives are important – at least to us – and as we see, so we learn… Our destiny is in the stars, so let’s go and search for it.

Interpretata dall’attore londinese William Hartnell, la prima incarnazione del Signore del Tempo è chiaramente quella che più ha ispirato le versioni successive. Inizialmente presentato come burbero, testardo e strafottente, One ha mantenuto questi tratti caratteriali per tutta la sua vita, ma con il tempo ha anche lasciato spazio ad un comportamento più altruista e protettivo. Il Dottore nella sua prima incarnazione faceva largo uso del sarcasmo, ponendosi spesso intellettualmente al di sopra dei suoi interlocutori. Una delle caratteristiche più memorabili del comportamento di questa versione è quella che ha definito per sempre la personalità del Dottore: la curiosità. La curiosità verso l’ignoto, la voglia di scoprire e la smania di esplorare di One sono state uno dei più importanti leitmotiv delle prime stagioni, addirittura il Time Lord è arrivato tranquillamente ad ingannare i suoi companion pur di convincerli a visitare un luogo dall’aspetto pericoloso.

 

LE STORIE

La serie classica è composta da storie, ognuna delle quali è formata da un numero variabile di episodi. Nelle prime stagioni queste storie sono a trama praticamente solo verticale, e una trama più generale segue semplicemente qualche dettaglio sulla vita dei companion o di qualche razza aliena. Le storie con protagonista il primo Dottore sono caratterizzate da una monotonia piuttosto forte, molte seguono uno schema degli eventi quasi predefinito, ma i fan della serie moderna sapranno apprezzare ugualmente questi episodi per ciò che essi rappresentano, ovvero l’introduzione di molti personaggi, di molti oggetti e di molte caratteristiche dell’universo di Doctor Who.
Come saprete, certe puntate sono andate perdute, e, seppure alcune negli anni siano state recuperate, molti degli episodi più vecchi non sono ancora reperibili. Ad oggi circa un centinaio di puntate è mancante, rendendo incomplete ben ventisei storie, tutte appartenenti ai primi due Dottori. Degli episodi è stato conservato però l’audio originale, grazie a questo è stato possibile ricreare le puntate con del materiale fotografico e alcune anche con delle animazioni.

Tra le storie più importanti e più memorabili nell’era Hartnell figurano:

child

  • 1×01 – An Unearthly Child: la prima puntata in assoluto, l’introduzione al Dottore, al TARDIS, ai viaggi nel tempo, all’avventura e ai primi companion. È la prima volta, e probabilmente la più significativa, in cui lo spettatore si immedesima nei companion che ancora devono scoprire la magia. Infatti nella prima (su quattro) puntata di questa storia, dopo la scena iniziale descritta all’inizio di questo articolo, ci si sposta alla Coal Hill School, nella quale gli insegnanti Ian Chesterton e Barbara Wright decidono di pedinare la particolare alunna Susan, incappando nel TARDIS e nel nonno della ragazza, l’ostile Dottore. Il Signore del Tempo, per paura che i due terrestri rivelino a qualcuno quello a cui hanno appena assistito, decide di rapirli (avete capito bene) facendo partire il TARDIS, che finisce nell’Età della pietra. “Finisce” è il termine giusto, al contrario della serie moderna, nelle prime stagioni il Dottore non era ancora in grado di decidere la destinazione del TARDIS. A causa di questo, Ian e Barbara saranno costretti a viaggiare con lui, perché sarebbe praticamente impossibile ritornare nel punto spazio-temporale da cui sono partiti. Nei tre episodi successivi i due Time Lord e i due insegnanti verranno coinvolti in una lotta interna di una tribù di cavernicoli.
    Piccola curiosità: è in questa prima storia che avviene il malfunzionamento del Chameleon Circuit (il componente del TARDIS che permette all’astronave di mimetizzarsi con l’ambiente circostante). Infatti, mentre nella Londra in cui inizia la storia l’aspetto di cabina della polizia è corretto, dopo il viaggio nel passato l’esterno dell’astronave rimane invariato, con il conseguente stupore di Susan e del Dottore.

  • 1×02 – The Daleks: come si capisce dal titolo, la seconda storia (composta da sette episodi) segna l’introduzione degli storici nemici del Dottore, i Dalek. È anche la prima volta in cui si vede il Signore del Tempo viaggiare su un pianeta alieno, che in questo caso è Skaro, luogo natale dei Dalek. Il Dottore e i suoi companion fanno anche la conoscenza dei Thals, un’altra razza nativa del pianeta, e li convinceranno ad abbandonare i loro comportamenti pacifisti per poter affrontare i Dalek. In questi episodi viene in parte spiegata la travagliata genesi degli storici nemici del Dottore, che li vede come un’evoluzione mutata della razza dei Kaleds. La storia della loro nascita verrà ampliata, e in parte modificata, in un episodio successivo con protagonista il quarto Dottore.

  • 1×03 – The Edge of Destruction: Storia molto particolare divisa in due parti. Negli episodi compaiono unicamente i quattro protagonisti e l’unica ambientazione è l’interno del TARDIS. Un malfunzionamento sta mandando verso l’inizio dei tempi l’astronave che, nel tentativo di avvisare i suoi passeggeri del pericolo, provoca degli strani eventi che danno degli attacchi di amnesia ai quattro personaggi. Quest’ultimi, prima di capire il problema, iniziano ad accusarsi a vicenda e a complottare gli uni contro gli altri. Questa storia vede l’astio tra il Dottore e i due insegnanti arrivare all’apice, per poi svanire sul finale con le scuse del Signore del Tempo.

    2x02

  • 2×02 – The Dalek Invasion of Earth: in questa storia di sei episodi avviene il ritorno dei Dalek, che grazie alla già citata The Daleks avevano guadagnato molta popolarità in Gran Bretagna. Il TARDIS e i suoi passeggeri finiscono nella Londra del 22esimo secolo e scoprono che l’intera Terra è stata conquistata dai Dalek. Il Dottore e i suoi companion si uniranno alla resistenza e riusciranno a sconfiggere e cacciare gli invasori. Questo episodio è soprattutto ricordato per l’addio tra il Dottore e sua nipote Susan, lasciata a Londra dal nonno per permetterle di avere una vita normale insieme a David, un ragazzo della resistenza con cui la giovane Time Lord aveva legato. Il momento dell’addio tra i due è molto probabilmente la più famosa scena dell’intera serie classica:

    One day, I shall come back. Yes, I shall come back. Until then, there must be no regrets, no tears, no anxieties. Just go forward in all your beliefs and prove to me that I am not mistaken in mine. Goodbye Susan, goodbye my dear.

  • 2×03 – The Rescue: storia in due parti che vede il Dottore, Ian e Barbara arrivare sul pianeta Dido e difendere dagli attacchi di una strana creatura l’equipaggio di un’astronave schiantata. Questa storia è importante in quanto segna l’introduzione della companion Vicki, giovane terrestre del 25esimo secolo che, rimasta sola, accetta di viaggiare insieme al Dottore e i suoi due companion.

  • 2×08 – The Chase: terza storia ad avere come nemici principali i Dalek, che in questi sei episodi vengono visti per la prima volta fare uso dei viaggi nel tempo. Il Dottore e i suoi companion si accorgono che il TARDIS è pedinato da una macchina del tempo appartenente ai Dalek. Inizia dunque un inseguimento attraverso lo spazio e il tempo che, dopo varie tappe, si conclude sul pianeta Mechanus, abitato dai Mechonoid, ostili robot di creazione umana che ingaggiano una battaglia con i Dalek, distruggendosi a vicenda. A fine episodio, Ian e Barbara chiedono al Dottore se può approfittare della macchina del tempo dei Dalek per portarli a casa. Il Time Lord inizialmente rifiuta, ma viene poi convinto da Vicki a lasciare andare i due insegnanti. Questa storia vede l’ultima apparizione dei due storici companion, ma introduce anche il secondo companion maschile, Steven, un astronauta umano fatto prigioniero dai Mechonoid. Nella storia successiva si scopre che Steven si è nascosto all’interno del TARDIS mentre il Dottore riportava a casa Ian e Barbara.

  • 2×09 – The Time Meddler: ultima storia della seconda stagione ambientata in un monastero e in un piccolo villaggio inglese dell’11esimo secolo. Viene introdotto il Monaco, ovvero il primo ricorrente nemico individuale e il primo Signore del Tempo a comparire nella serie oltre al Dottore e Susan. Sebbene il termine “Time Lord” verrà inventato quattro anni dopo, insieme all’introduzione della razza, in questi quattro episodi si capisce che il Monaco e il Dottore appartengono alla stessa specie.

  • 3×02 – The Myth Makers: è una storia composta da quattro episodi (tutti andati perduti) ambientati nell’antica Grecia. È l’ultima apparizione di Vicki, che alla fine dell’ultimo episodio sceglie di non ripartire sul TARDIS e di rimanere con Troilus, un ragazzo di cui si è innamorata. Vicki, che decide di cambiare nome in Cressida, più adatto all’epoca, e Troilus ispireranno in futuro la tragedia shakespeariana “Troilo e Cressida“.

    The Daleks' Master Plan

  • 3×03 – The Daleks’ Master Plan: storia formata da ben dodici puntate (di cui però solo tre non sono andate perdute) in cui il Dottore cerca di impedire ai Dalek di usare un’arma di distruzione di massa chiamata “Time Destructor” che utilizza il tempo stesso per uccidere le vittime. In questi episodi avviene per la prima volta la morte di personaggi principali, due companion minori del primo Dottore. La prima è Katarina, serva greca che si è unita al Time Lord nella storia precedente, e che muore sacrificandosi per salvare gli altri da un ostile galeotto. La seconda è Sara, companion introdotta in questa stessa storia che nell’ultimo episodio non riesce a sfuggire agli effetti del Time Destructor. In queste puntate avviene anche la seconda e ultima apparizione televisiva del Monaco.
    Piccola curiosità: il settimo episodio di questa storia è il primo andato in onda nel giorno di Natale. Alla fine di esso, mentre il Dottore, Steven e Sara stanno festeggiando all’interno del TARDIS, Hartnell rompe la quarta parete girandosi verso la telecamera e augurando agli spettatori un buon Natale.

  • 3×04 – The Massacre of St Bartholomew’s Eve: storia famosa perché negli ultimi minuti introduce la companion Dodo, una ragazza orfana che nel 1966 scambia il TARDIS per una cabina di polizia e rimane coinvolta in una partenza affrettata del Dottore.

  • 3×09 – The Savages: storia divisa in quattro puntate (tutte perdute) in cui il Dottore, Steven e Dodo incontrano una civiltà all’apparenza idilliaca, che però ha un terribile segreto: i suoi membri per mantenere la loro società così avanzata prosciugano la linfa vitale della seconda civiltà presente nel pianeta, sottosviluppata e selvaggia. Alla fine della storia si assiste alla separazione tra il Dottore e Steven, il quale decide di diventare un mediatore delle due civiltà per cercare di mantenere la pace nel pianeta.

  • 3×10 – The War Machines: ritrovatosi per la prima volta da An Unearthly Child con una sola companion femminile a bordo del TARDIS, il Dottore finisce a Londra nell’anno 1966. Qui lui e Dodo scoprono che un computer dall’intelligenza avanzata sta cercando di conquistare l’umanità. Questa storia, formata da quattro episodi, è l’ultima dell’era Hartnell ad essere interamente reperibile, e segna l’addio tra il Time Lord e Dodo, che sceglie di restare nel suo tempo. In queste puntate vengono anche introdotti quelli che saranno gli ultimi companion del primo Dottore, Ben e Polly, due terrestri che, dopo aver aiutato il Signore del Tempo a fermare la minaccia, rimangono casualmente dentro il TARDIS mentre esso si dematerializza.

  • cybermen

  • 4×02 – The Tenth Planet: ultima storia dell’era Hartnell, composta da quattro episodi (di cui l’ultimo mancante). Viene presentata la prima specie dei Cybermen, e viene mostrata la loro genesi: gli abitanti del pianeta Mondas, dopo essere diventati deboli, scelgono di adattarsi e trasformarsi un pezzo alla volta in dei robot, privandosi anche delle loro emozioni. Questa storia però è importante soprattutto perché introduce il concetto di rigenerazione (anche se non viene chiamata così). Dopo l’incontro con i Cybermen, il fragile e vecchio corpo del primo Dottore è arrivato al punto di arrivo. Il Signore del Tempo decide dunque di dirigersi verso il TARDIS per risolvere il problema. All’interno dell’astronave, sotto gli occhi dei due companion Ben e Polly, il Dottore si accascia sul pavimento, l’energia rigenerativa ricopre il suo corpo e il suo volto comincia a cambiare, prendendo lentamente le sembianze di Patrick Troughton.

     

    Avrei voluto inserire in questa rubrica anche qualche retroscena, ma avrebbero aggiunto troppo testo ad articoli che saranno già abbastanza lunghi, e temo che non tutti i dietro le quinte possano essere interessanti come lo sono quelli del primo ciclo. A questo proposito posso però indirizzarvi, se non l’avete già visto, al bellissimo film documentario An Adventure in Space and Time, scritto da Mark Gatiss e rilasciato nel periodo del 50esimo anniversario della serie. Il film segue le vicende della creazione di Doctor Who, e i primi anni di messa in onda, attraverso gli occhi di Verity Lambert, prima produttrice della serie, e soprattutto attraverso quelli dello stesso William Hartnell, interpretato da uno straordinario David Bradley.

    Spero che questo “breve” resoconto sia stato utile e interessante, sentitevi liberi di farmi sapere cosa ne pensate nei commenti. Il prossimo appuntamento sarà chiaramente con l’articolo dedicato al ciclo del secondo Dottore.

  • Luigi Dalena

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    Luigi Dalena

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    Producer pubblicitario. Blogger itasiano dal 2013. Maniaco dell'ordine e dell'organizzazione. Appassionato di videogiochi, tecnologia, astronomia, cinema e soprattutto serie TV. Apprezzo qualsiasi genere, ma ho un debole per sci-fi e fantasy. Una volta guardavo di tutto, ma poi ho lentamente ristretto i miei gusti spostandomi quasi esclusivamente sulle serie britanniche e sulle cable statunitensi. Più sono brevi, meglio è.
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