Meno di un mese fa, il 9 ottobre, Amazon Studios ha rilasciato sulla sua piattaforma i dieci episodi della prima stagione di Red Oaks, serie coming-of-age prodotta dall’acclamato regista Steven Soderbergh (Ocean’s Eleven, The Knick) e scritta principalmente da Gregory Jacobs e Joe Gangemi.
Nell’articolo non sono presenti spoiler, considerato che probabilmente non molti hanno sentito parlare di questa serie, ho voluto parlarne e allo stesso tempo consigliarla a chi non l’ha vista ma è interessato.
Siamo nell’estate del 1985, il ventenne David Meyers inizia un lavoro estivo come assistente istruttore di tennis nel ricco Red Oaks Country Club del New Jersey.
Secondo il sottoscritto Red Oaks è stata la sorpresa dell’anno: una serie di cui non sapevo nulla e che dopo averne sentito parlare le prime volte non ho preso in considerazione, ma che una volta iniziata mi ha conquistato all’istante. Mi sono trovato di fronte a un prodotto che fa del suo punto forte non tanto la qualità del lato tecnico, e neanche la profondità della sua sceneggiatura, caratteristiche che comunque sono di ottimo livello; ma piuttosto il coinvolgimento che lo spettatore ha nei confronti delle vicende. Dopo pochi episodi ho scoperto di considerare già il Red Oaks Country Club quasi come una seconda casa, ed era come se conoscessi ogni singolo personaggio da una vita, invece che da pochissime ore.
È una serie ambientata nel passato che riesce a essere moderna e allo stesso tempo fedele al periodo storico che tratta: mentre gli eventi narrati sono quasi senza tempo e potrebbero tranquillamente far parte di una storia ambientata nei nostri anni, particolari come i costumi, le acconciature o le musiche richiamano gli anni ’80 senza fortunatamente esagerare concentrandosi unicamente sul fattore nostalgico. Gli autori sono stati abili nel prendere alcuni cliché tipici del genere – come il protagonista che è combattuto tra lo studiare quello che vogliono i suoi genitori o provare una carriera più rischiosa ma più adatta ai suoi gusti, oppure il ragazzo poco attraente che cerca di conquistare la bella ragazza che invece esce con un ragazzo popolare, o altre classiche dinamiche romantiche e famigliari – e trasformarli in caratteristiche che sono ben scritte e ben integrate nella storia e che riescono a non infastidire nonostante la sensazione di “già visto”. Grazie al gruppo di personaggi che comprende soggetti di varie età e condizioni, questi temi romantici e famigliari si adattano a tutti gli spettatori, e possono facilmente far provare sentimenti diversi: dal desiderio di fare nuove esperienze e la paura di non sapere cosa fare della propria vita dei più giovani, alla malinconia della vita vissuta e la gioia delle relazioni costruite dei più anziani. Un’emozione comune a tutte le trame e a tutti i personaggi è il senso di spensieratezza e umorismo che rende la serie molto leggera da seguire. Sebbene, come detto, il reparto tecnico non sia la caratteristica che più spicca in questa serie, mi sento in dovere di segnalare l’egregia qualità del montaggio, che insieme alla colonna sonora dà vita nel corso degli episodi a diverse belle sequenze che si alternano con maestria tra le storyline dei vari personaggi.
Come ogni prodotto appartenente al genere coming-of-age che si rispetti, è invece proprio la gestione dei personaggi a essere il particolare più memorabile in Red Oaks. Grazie anche alla partecipazione di attori perfettamente calati nella parte, gli sceneggiatori hanno sfruttato l’arco narrativo dei tre mesi estivi per raccontare la crescita e l’evoluzione o il declino dei protagonisti e soprattutto delle loro relazioni.
Emerge fra tutti ovviamente il personaggio principale David (Craig Roberts), che usa il lavoro estivo al Red Oaks Country Club per aiutare i suoi genitori a sostenerlo nelle spese scolastiche della New York University, nella quale sta studiando per diventare contabile, carriera che però ha scelto controvoglia per seguire le orme del padre. La sua esperienza e le nuove conoscenze che lo attendono al Country Club dovranno dunque avere il ruolo di aiutarlo a scegliere se proseguire i suoi studi e avere un futuro assicurato nell’azienda del padre, oppure se tentare di seguire sue passioni come il tennis o la telecamera, o ancora se percorrere una strada completamente diversa e nuova. Il tutto mentre si troverà anche a gestire la relazione con la sua ragazza Karen, che verrà messa a dura prova dall’ingresso della misteriosa Skye.
Il personaggio più memorabile è probabilmente quello di Nash (Ennis Esmer), che funge quasi da spalla comica, ma che riesce allo stesso tempo ad avere una seria storyline personale. Nash è il superiore di David nel Country Club, ed è un ex giocatore professionista di tennis che ora si gode la vita, ma che soffre anche di una certa insoddisfazione perché non si sente realizzato.
È presente al Club anche Karen (Gage Golightly), la ragazza di David che lavora come istruttrice di aerobica, ma che aspira ad avere successo e diventare un giorno un membro del Club. La stabilità della sua relazione con il protagonista viene messa in discussione da una serie di fattori, uno di questi è Barry (Josh Meyers), il fotografo del Club che dichiara di poter farla diventare una modella ma che sembra avere secondi fini.
Tra i personaggi principali, un altro ragazzo che lavora al Club è Wheeler (Oliver Cooper), che fa il parcheggiatore. È l’unico che non ha una prospettiva futura, ha lasciato il college perché lo riteneva una perdita di tempo, e nel corso dell’estate si concentrerà unicamente sul tentare di conquistare Misty (Alexandra Turshen), classica ragazza al di fuori della sua portata che sembra infatti preferire la sua personalità piuttosto che il suo aspetto. La relazione con questo personaggio potrebbe essere l’unica cosa a far uscire Wheeler dalla spirale di potenziale sprecato in cui si trova inizialmente.
Uno dei personaggi più interessanti è sicuramente la già menzionata Skye (Alexandra Socha), che si scopre essere la figlia di Getty (Paul Reiser), il presidente del Red Oaks Country Club. Contrariamente alla sua famiglia, Skye non si trova a suo agio con lo stile di vita yuppie del Club, ed è sempre alla ricerca di qualcosa di alternativo e più inerente al suo animo artistico. Non potendo andare da nessun’altra parte per l’estate, cercherà a modo suo di far la conoscenza di David, sperando che il nuovo arrivato possa essere più interessante rispetto agli altri ragazzi che la circondano. Dalla parte opposta, suo padre Getty si ritroverà a dover mantenere alto il suo status sociale e contemporaneamente cercare di riavvicinarsi a sua figlia.
Infine, è giusto menzionare Sam (Richard Kind) e Judy (Jennifer Grey), i genitori di David, i quali dovranno fare i conti con un rapporto matrimoniale che non si regge più in piedi e con la crescita e maturazione del figlio.
Preferisco non scrivere altro per evitare di rivelare troppo. Ci tenevo a scrivere la mia opinione su una serie che ho particolarmente amato. Se anche voi l’avete vista o se la state recuperando, condividete con noi la vostra opinione qui sotto nei commenti. Se invece l’avete scoperta grazie a questo articolo, spero di avervi spronato a recuperarla. Un episodio dovrebbe bastare per farvi capire se la serie può piacervi oppure no. Se non siete convinti a continuarla dopo il bellissimo montaggio finale del pilot, Red Oaks non fa per voi, purtroppo. Italiansubs la sta traducendo proprio in questo periodo, a questo indirizzo trovate i sottotitoli che sono finora usciti. Buona visione!
Luigi Dalena
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