La promettente serie TV, venduta come un Game Of Thrones ambientato nello spazio, sarà riuscita a convincere con la sua prima stagione?
La fantascienza in televisione ha da qualche anno sofferto di poche produzioni rispetto alla media. Dal 2013 sono state poche le serie veramente convincenti e se si va a vedere il sottogenere space opera quelle prodotte sono ancora meno. Nell’ultimo anno, anche grazie alla popolarità dei film Marvel e sopratutto al ritorno di Star Wars, la fantascienza è risorta a nuova gloria. Tra il 2015 e il 2016 sono nate quindi serie come The Man In The High Castle, Limitless, Minority Report, Sense8, Colony, Stichers, The Whispers,Daredevil, Jessica Jones, ed è tornata in onda dopo ben 14 anni The X-Files, una delle serie storiche del genere. Alcune di queste sono state cancellate dopo un accoglienza tiepida di critica e pubblico, ma quasi tutte le altre sono riuscite ad aggiudicarsi un rinnovo e una certa fama. Non sorprende quindi che il canale Syfy, specializzato appunto in produzioni sci-fi e fantasy, abbia rinnovato il palinsesto con produzioni più ambiziose e dal budget più corposo. Nel 2015 hanno debuttato sul canale 12 Monkeys, Olympus, Dark Matter, Killjoys, Childhood End, quasi tutte rinnovate per una seconda stagione dato il buon riscontro di pubblico e critica. Più recentemente sono andate in onda The Magicians, ancora in onda, e The Expanse, space opera che ha da poco concluso la sua prima stagione.
Tratta dall’omonima serie di romanzi scritta da James S. A. Cory, nome d’arte di Daniel Abraham e Ty Franck, The Expanse ha ricevuto molta attenzione dai media e dagli spettatori, appunto perché una delle poche space opera in televisive, e anche perché da molti era stata venduta come un Game Of Thrones in ambito fantascientifico. Pur condividendo un argomento simile, ovvero numerose fazioni che ambiscono e lottano tra di loro per ottenere il potere, sono molte le differenze con la serie fantasy. Prima fra tutte la qualità della narrazione, che in The Expanse non raggiunge i livelli della serie HBO. Il prodotto Syfy, pur avendo un reparto visivo di ottimo livello, con effetti speciali, scenografie e costumi veramente ben curati, ha dei protagonisti leggermente stereotipati, anche se nel complesso ben caratterizzati. Tra le tre linee narrative, sicuramente quella più riuscita è la storia delle indagini del detective Joe Miller, che richiama alla mente il Rick Deckard protagonista diBlade Runner, film con il quale questo segmento narrativo condivide anche i toni noir. Le altre due sono quella a tinte più sci-fi che segue le vicende del capitano dell’astronave Canterbury James Holden, e quella che più ricorda Game Of Thrones, con protagonista il politico Chrisjen Avasarala.
A volte l’intrecciarsi delle diverse linee narrative rallenta eccessivamente il ritmo generale della serie, sopratutto negli episodi di metà stagione. L’efficacia delle singole storyline viene quindi dimezzata da una narrazione complessiva e a volte confusionaria e poco incisiva. Un altro difetto è la performance del protagonista Steven Strait la cui prova non convince quanto quella del resto del cast, dove spiccano Dominique Tripper, Thomas Jane e sopratutto, Shohreh Aghdashloo.
Nel complesso, la prima stagione di The Expanse riporta in auge il genere space opera: ambiziosa, visivamente eccellente e con tre storyline intriganti e ben scritte seppur mal intrecciate. Questa stagione ha gettato le fondamenta per un secondo arco narrativo che potrebbe riuscire a migliorare ancora di più una serie già pienamente promossa.
E voi? promuovete o bocciate The Expanse?
Jacopo Msn
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