Dopo molto tempo torna su ItaSA la rubrica sugli opening credits! Lo facciamo nel migliore dei modi, dedicando il nuovo articolo a Game Of Thrones.
Se la serie non ha bisogno di alcuna presentazione (dovreste aver vissuto su Marte negli ultimi 4 anni per non conoscere almeno in parte o per sentito dire le vicende degli Stark e dei Lannister), per la sigla invece è tutta un’altra storia.
La sequenza iniziale si apre con la Sfera armillare, simboleggiante il Sole, che sorge sulle terre del Continente Occidentale ed Essos; città, villaggi e terre di frontiera emergono dal suolo ed ecco che lo spettatore si trova a sorvolare questa mappa in tre dimensioni da Approdo del Re a Grande Inverno, dalla Barriera fino al Mare Stretto, attraverso i Sette Regni che compongono il mondo immaginario di Game Of Thrones. La realizzazione di questi splendidi titoli di apertura è stata affidata ad Elastic, casa di produzione a cui HBO aveva già affidato gli opening credits di Carnivàle e Rome.
Quella che vediamo all’inizio di ogni puntata è in realtà una seconda versione della sigla; la prima versione era composta da una breve sequenza in cui un corvo volava da Approdo del Re a Grande Inverno. Durante le riprese sorse però il problema di far capire alla gente dove si svolgevano le vicende e come erano collegate tra loro le varie città. Inizialmente si decise di inserire all’interno dei dieci episodi una sequenza con la mappa che mostrasse di volta in volta l’ubicazione dei vari luoghi. L’idea alla base era sicuramente ottima, ma la sequenza, che veniva ripetuta più volte all’interno dell’episodio, interrompeva eccessivamente la narrazione. Si decise perciò di abbandonare la prima versione della sigla, sostituendola con quella attuale, composta da più varianti a seconda dei luoghi in cui si svolgono le vicende di ogni puntata. La strada che porta alla versione definitiva è però ancora lunga.
Avendo optato per mostrare la mappa nei titoli di testa, il Direttore Creativo Angus Wall (premio Oscar per The Social Network) e i membri della Elastic si sono chiesti come dovessero realizzare il tutto; inizialmente erano partiti con l’idea di far muovere la telecamera su una mappa bidimensionale, senza alcuna animazione, ma in questo caso la telecamera non poteva ampliare troppo lo “sguardo” su di essa perché avrebbe fatto sorgere domande su cosa ci fosse oltre, da cui la decisione di trasformare la mappa bidimensionale in un mondo tridimensionale fatto di legno, metallo, cuoio e tessuto. Per la costruzione dei meccanismi che fanno sorgere le città e i villaggi dal suolo, l’Art Director Rob Feng ha preso ispirazione dalle macchine di Leonardo, come si può ben notare osservando i bozzetti degli edifici che caratterizzano le varie città. Sulla superficie dell’astrolabio si è deciso di narrare attraverso immagini incise nel metallo, le vicende precedenti a quelle narrate nella serie: l’attacco dei draghi nel Continente Occidentale e l’unione delle diverse case per sconfiggerli e ancora le case, rappresentate con i loro animali-simbolo, inchinati in ossequio al Cervo della casa Baratheon.
Nonostante i numerosi apprezzamenti, non sono mancate le critiche, soprattutto da parte di alcuni fan che hanno reputato la ricostruzione del mondo di Game Of Thrones non abbastanza accurata, ma riguardo a questo Angus Wall sa difendersi bene, dichiarando che la base di partenza è stata la mappa presente nei libri di Martin (disegnata dall’autore stesso) di cui hanno mantenuto non solo la morfologia, ma anche le proporzioni.
Sono occorsi due anni di lavoro per realizzare una delle migliori sigle mai viste, la cui bellezza e complessità ha garantito la vittoria di un Creative Arts Emmy Award nel 2011.
Per quanto riguarda la musica, inizialmente HBO assunse il compositore Stephen Warbeck (premio Oscar per Shakespeare in Love), ma a sole due settimane dalla messa in onda della premiere, Warbeck decise di lasciare lo show e venne sostituito con Ramin Djawadi (conosciuto per aver composto il soundtrack di Iron Man e Prison Break e per aver collaborato più volte con Hans Zimmer). I produttori chiesero a Djawadi di dare una propria identità musicale allo show, evitando di usare ritmi blues o assoli di voce, espedienti già utilizzati in altre produzioni fantasy. Secondo il giovane compositore, l’ispirazione per scrivere il tema principale è arrivata grazie alla visione della sigla prodotta dalla Elastic.
Concludiamo lasciandovi con una galleria di immagini in cui potrete ammirare i disegni dello storyboard e un video in cui vengono mostrati tutti i castelli e le città presenti nella sigla delle prime tre stagioni, accompagnate dal tema principale.
Fonti: Art of the title, Game of Thrones wikia, filmmusicmedia.com
Boba
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