Perchè vi rivolgete ad Itasa? Perchè vi piacciono le serie americane. Perchè piacciono le serie americane? Perchè, in parte, quelle italiane non piacciono. Quasi sempre è così. Perchè è così? La risposta sarebbe troppo lunga e articolata, diciamo che in Italia oggigiorno si tende a spremere quello che si ha e non si guarda avanti.
Ci sono però un paio di eccezioni. E come eccezioni intendo attori veri che sanno recitare, bei dialoghi, audio in presa diretta, sceneggiatori liberi di esprimersi, ambizione, professionalità. Vorrei concentrarmi su due serie in particolare: Romanzo Criminale – La Serie e Boris.
Entrambe condividono una caratteristica, entrambe vanno in onda su Sky, un'azienda di chiara vocazione e direzione internazionale. Già si potrebbe fare un paragone con le reti premium americane. A dirla tutta anche queste due sono diverse: Romanzo è prodotta direttamente da Sky mentre Boris attraverso Wilder, e questo vuol dire.
Se non le avete già viste, sbrigatevi a procurarvele: Romanzo Criminale ha completato finora la sua prima stagione (la seconda arriverà nel prossimo autunno) mentre di Boris è in arrivo la terza.
Cosa hanno di particolare queste due serie? Sono delle eccezioni nel panorama televisivo italiano. Sono eccezioni che dovrebbero essere la normalità. Sono eccezioni perchè dignità è stata data ai loro autori.
Romanzo Criminale è il più fedele adattamento dell'omonimo romanzo di De Cataldo. Vediamo un pò, cosa rende speciale il romanzo? Premetto di non essere un grande esperto di letteratura contemporanea, quindi mi limiterò solo a farvi notare ciò che io ho notato.
Pare che negli ultimi anni la letteratura italiana abbia proposto un insieme di opere definite New Italian Epic, fra i tanti Gomorra e Romanzo Criminale. Cosa caratterizza fra le tante cose queste opere?
– Rifiuto del tono distaccato e "gelidamente ironico"
– Sperimentazione di punti di vista inconsueti e inattesi
– Un'attitudine “pop” che spesso porta al successo di pubblico
E questo è ciò che ho notato nella serie tv e nel manifesto pubblicato dai Wu Ming.
Il successo ottenuto dalla serie, sia di pubblico che di critica, è una testimonianza incontrovertibile della sua bontà. Poter trasportare sul piccolo schermo quei tre elementi citati ha dimostrato che anche in Italia si possono fare serie con la S maiuscola. La prospettiva offerta dai criminali è un qualcosa che nessuno aveva mai osato adottare, nel nostro paese. Senza mancare di humour i personaggi vengono descritti nelle loro sfumature, nessuno è bianco, nessuno è nero. Differenti variazioni di grigio.
Quello in cui riesce la serie è il mostrare le buie stanzette dei servizi segreti, le loro connivenze col terrorismo e il crimine organizzato, insomma tutti quegli scheletri nascosti negli armadi della nostra recente storia. Ma è meglio sentire i pareri dell'autore e del regista:
Questi sono i criminali degli anni di piombo, non a caso il regista è Stefano Sollima, figlio di Sergio, autore di diversi western all'italiana e poliziotteschi. La sceneggiatura, sotto la supervisione dello stesso De Cataldo, è firmata da Barbara Petronio, Leonardo Valenti e Daniele Cesarano. Per uno sguardo dall'interno guardatevi l'intervista a Valenti, che lo spiega meglio di me:
Qui invece Giancarlo De Cataldo racconta in prima persona alcune cose sulla serie e in cosa si differenzia dal film e dal libro stesso:
Romanzo Criminale è piaciuta al pubblico di Itasa, un pubblico che non è tenero con le "fiction" nostrane. Era il Luglio 2008 e leggevo una vecchia notizia che annunciava la produzione della serie e ne raccontava le particolarità. Sembrava qualcosa di diverso, di nuovo. Decido di aprire un topic con l'intenzione di guardare la serie a Novembre e confrontarmi con gli altri lettori del forum. Il risultato è che oggi la serie è diventata già un fenomeno cult, fra i giovani soprattutto, ma anche fra i meno giovani.
Romanzo Criminale è la dimostrazione che anche nel nostro paese si può fare la vera serialità, e per farla bastano le cose più semplici, non servono budget mega-galattici. E' tanto chiedere dei veri attori e dignità agli sceneggiatori?
Adesso mi fermo perchè mi sono accorto di aver scritto un pò troppo, lascio la parola a voi nei commenti, sperando che l'articolo vi sia piaciuto. Rimando l'appuntamento per parlare di Boris.
Chris Bernard
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