Battlestar Galactica

Il rilancio di Syfy passa da Caprica

Da Sci-Fi a Syfy, passando per alcune scelte molto coraggiose, il futuro dell’umanità inizia con una scelta, e anche quello di questo network.

Se abbiamo potuto vedere Caprica in anteprima, su ItaSA da svariati mesi, e negli USA in generale da qualche settimana, è grazie alla campagna di marketing davvero innovativa per Syfy, ma un po’ per la TV in generale.
Ah, non preoccupatevi per la lunghezza dell’articolo, vedrete che si legge velocemente.

Facciamo il punto: il network nasceva nel 1992 col nome di SCI FI Channel e l’idea era quella di rilanciarlo alla grande, un cambiamento radicale per incontrare un pubblico più ampio che a leggere “Sci-Fi”, “Fantascienza” in inglese (sta per Science-Fiction), avrebbe storto il naso.

a2uot4.jpgPasso numero 1: il marchio.
Sci-Fi contatta un sito che si chiama Syfy.com e tratta l’acquisto del dominio Internet. Da quel momento Syfy.com diventa airlockalpha.com, sito sempre molto attento alle novità fantascientifiche e che spesso trovate alla voce “fonte” nei miei articoli.
Sci-Fi diventa quindi Syfy.
Syfy ha lo stesso suono di Sci-Fi ma graficamente è meno collegato alla fantascienza e non solo: non è una parola inglese e quindi è un marchio registrabile, non è una cosa di poco conto (è il motivo per cui è nato il Pentium, non si può registrare un numero, ecco come mai non esiste il 586 di Intel).

Passo numero 2: le serie.
Nell’estate del 2009 va in onda Warehouse 13, una delle serie rivelazione dell’estate, che cosa ha di tanto speciale? È la prima serie di Syfy che conquista un pubblico in gran parte femminile (in alcuni episodi supera persino il 50%), è davvero notevole per un network con un pubblico prettamente maschile.
Warehouse 13 viene immediatamente rinnovata, è una novità anche per me perché quasi tutte le serie che revisiono io vengono inesorabilmente cancellate…

Finisce Battlestar Galactica, i fan di uno degli eventi del decennio (e non credo di esagerare) restano orfani, che fare?
Syfy ha un piano, e lo lancia subito, Battlestar Galactica: The Plan rivisita gli avvenimenti di BSG dal punto di vista dei Cylon.
Ma c’è di più: arrivano Caprica e Stargate Universe.
Dopo 13 anni anche il ciclo di Stargate si era fermato, SG-1 alla decima stagione (e due film), Atlantis alla quinta, ma niente paura, ecco Stargate Universe. Sin dalla visione dei promo è subito chiaro che l’universo è quello di Stargate, ma Battlestar Galactica ha fatto scuola, le atmosfere cupe che si possono intravedere attirano anche i fan di BSG.

Ma non basta, volete sapere cosa è successo prima del ritorno dei Cylon? Guardatevi Caprica.
Qui il target ancora una volta sono i fan di BSG, ma non solo. Guardando il pilot è subito chiaro che è tutto diverso, niente spazio, niente astronavi, ragazzi tra i protagonisti… è cambiato tutto? No, chiaramente non è cambiato tutto, ma chi non ha mai guardato Battlestar Galactica perché non guarda “le cose con le astronavi” (e, lasciatemelo dire, se ci si ferma a quell’aspetto non si è capito niente di BSG) può rimanere attratto da questa serie, i fan della prima ora invece coglieranno tutti i riferimenti agli avvenimenti futuri.

5zk5ya.jpgPasso numero 3: il marketing.
Caprica è l’esempio di una strategia ben ponderata e coraggiosa, Syfy cerca di accaparrarsi più spettatori possibili e lo fa in due modi.
1) DVDBluray. Non volete aspettare la messa in onda di The Plan e di Caprica? Benissimo, comprate il DVD e guardatevelo in anteprima, anzi, di Caprica potrete vedere la versione non censurata, qualche scena di nudo in più rispetto alla versione che verrà trasmessa su Syfy.
2) Woodstock, Austin e San Diego Film Festival. Visione in anteprima del pilot di Caprica nei festival cinematografici.
3) On Demand. Syfy.com e altri siti ospitano una versione ridotta del pilot di Caprica, ormai chi voleva comprare il DVD l’aveva comprato, quindi a pochi giorni dalla messa in onda ecco che chiunque poteva guardarsi il primo “frakking toaster” della storia: bastava una connessione decente a Internet. (Lasciamo stare il fatto che nel 2010 il mio paesello non sia ancora coperto dalla banda larga)
4) Un’applicazione su Facebook.
5) Presenza su un sacco di riviste, da Vanity Fair a Wired.
6) Partnership con MUN2 e Telemundo, a Syfy nessuno dimentica che negli Stati Uniti la popolazione ispanica è in forte crescita.

Mezzi diversi per raggiungere tutti, dai fan più irriducibili di Bill Adama a chi era incuriosito più che altro da quella ragazza molto poco vestita con la mela in mano.

Quando il 22 gennaio Caprica arriva finalmente sugli schermi (e oltre a togliere qualche scena di nudo hanno aggiunto qualcosina, per obbligarci a riguardarlo) l’hanno già visto in molti.
Questo chiaramente ha ridotto i dati di ascolto dell’episodio pilota (1.6 milioni di spettatori), però è facile fare il conto di quanti DVD sono stati venduti, quanti biglietti dei festival sono stati staccati e quanti hanno cliccato sui siti che ospitavano il pilot ridotto.
Tenetevi forte: 1.500.000. Un milione e mezzo.

Complimenti a chi ha avuto l’inventiva e il coraggio di fare questi tre passi, ma d’altra parte lo slogan di Syfy è “Imagine greater” e immaginare più in grande di così era difficile.

fonti:
http://www.airlockalpha.com/
http://www.tvbythenumbers.com/

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Geek dal 1983, ha collaborato con Italiansubs dal 2007 al 2015. Ama fantascienza, fantasy e pirati. Fa sub senza sapere nuotare.

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