About A Boy

About A Boy: premesse confermate

About A Boy è finito ormai da un po’; facciamo il punto e vediamo se le prime impressioni sono state confermate.

A mio avviso, come avrete capito dal titolo, le aspettative non sono state disattese. Premetto che non ho letto il libro ma mi piacciono molto le opere di Nick Hornby, caratterizzate da un’atmosfera tutta particolare, e premetto anche che il film mi era about a boy 1piaciuto molto. Tuttavia, se vi aspettate qualcosa su quella linea siete fuori strada. Il telefilm introduce personaggi nuovi ed elementi che nel film non ci sono. Ovviamente, essendo strutturato in dodici episodi da circa 20 minuti ognuno, affronta tante piccole storie a sé stanti e perde l’omogeneità narrativa del film. Il rapporto tra Will (David Walton) e Marcus (Benjamin Stockham) si stringe piuttosto in fretta, ma ha un’evoluzione ulteriore, o forse, semplicemente, seguita più da vicino. Anche la mamma di Marcus, Fiona (Minnie Driver), nel telefilm ha un ruolo decisamente più centrale ed equilibrato, e con il susseguirsi degli episodi mostra lati di sé che nel film non esistono neppure risultando un personaggio davvero simpatico e pieno di autoironia. E poi, detto tra di noi, l’attrice delabout a boy 2 telefilm è molto più bella rispetto a quella del film (Toni Collette), il che non guasta. Insomma, più che di una trasposizione si tratta di una rivisitazione che trae forte spunto dalla versione britannica. Spesso, questo implica uno svilimento del prodotto originario; eppure, in questo caso, “l’americanizzazione” sembra aver portato ad un buon risultato. Del resto il telefilm rimane pur sempre incentrato sul rapporto tra Will e Marcus che, per sua stessa natura, non può che essere un rapporto delicato. Il fatto di aver diluito la storia in un arco temporale più ampio, poi, offre l’opportunità di approfondire il carattere dei protagonisti e di aumentare le interazioni con i personaggi secondari, consentendo anche l’ingresso di figure che aiutano in modo preponderante lo sviluppo della trama e dei personaggi principali.

Dopo un’intera stagione posso confermare che la comicità è piuttosto leggera, complice il fatto che molto è giocato sulle incomprensioni derivanti dalla giovane età di Marcus. In poche parole non è una di quelle serie che fa ridere di gusto, ma piuttosto fa sorridere. Eppure, proprio perché al centro troviamo il rapporto tra un bambino un po’ troppo about a boy 3adulto ed un adulto eterno bambino invece della classica storia d’amore, rispetto a tante altre comedy About A Boy è capace di lasciare qualche contenuto in più. Anche il finale è stato intenso e commovente. Un’ultima notazione personale: non so voi, ma quando vedo dei bambini così bravi nella recitazione rimango sempre piacevolmente colpita.

In conclusione, dal momento che l’estate è sempre un buon momento per i recuperi, personalmente sento di consigliarvi questa piccola serie senza pretese per dare leggerezza a questo periodo afoso.

A fine febbraio la blogger Edel Jungfrau ha scritto uno dei nostri Aperitivi su questa serie; potete trovarlo qui.

The following two tabs change content below.

giuggiu106

Ultimi post di giuggiu106 (vedi tutti)

Torna su