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Cinque motivi per recuperare Peaky Blinders

Ed eccoci al quarto appuntamento con questa rubrica. ItaSA torna a consigliarvi una serie televisiva meritevole che purtroppo ha poca fama: questa volta è il turno della meravigliosa Peaky Blinders.

Peaky Blinders

Peaky Blinders è una serie britannica creata da Steven Knight e trasmessa sul canale BBC Two. La prima stagione è andata in onda a fine 2013, mentre la seconda è prevista per l’autunno 2014.

Ambientata in una povera Birmingham nel periodo del primo dopoguerra, la serie si focalizza sulla famiglia Shelby, a capo di una gang chiamata “Peaky Blinders”, che, servendosi molto spesso della violenza, esercita il suo potere sulla città. La gang è famosa per le lamette poste nei loro cappelli, che vengono usati come armi. La situazione verrà scossa con l’arrivo di un ispettore, deciso a ripulire la città e a trovare i colpevoli di un importante furto d’armi, mentre la famiglia Shelby cercherà di allargare il proprio giro d’affari.

Mi è risultato molto difficile elogiare questa magnifica serie in poche parole, questa volta i cinque paragrafi saranno un po’ più lunghi e avranno una visione più generale rispetto al solito. Ecco a voi i cinque motivi per recuperare la prima stagione di Peaky Blinders:

 

1) CAST E PERSONAGGI
Murphy

Il protagonista è interpretato da Cillian Murphy, attore irlandese famoso per i suoi ruoli in Batman Begins, Inception, 28 giorni dopo, Sunshine e Red Eye. Il suo personaggio, Tommy Shelby, è un anti-eroe pieno di carisma. Non fatevi ingannare dal classico stereotipo del gangster anni ’20; Tommy è una persona calma e controllata, soprattutto nelle situazioni caotiche, ed è decisamente più intelligente e razionale rispetto alla media. La prova recitativa di Murphy è davvero notevole, gran parte del carisma del personaggio è merito suo. L’attore aveva già dimostrato il suo talento sul grande schermo, in Peaky Blinders non fa altro che confermare quello che avevamo già visto. Murphy riesce a interpretare divinamente l’enorme gamma di emozioni di Tommy, dal tormento proveniente dal passato del personaggio fino alla sua pericolosità celata dietro alla pacatezza.

Peaky Blinders - women

Anche il resto dei personaggi è degno di nota. Escludendo il protagonista, spicca in Peaky Blinders la grandezza dei personaggi femminili. Prima fra tutte Aunt Polly (interpretata dalla sempre ottima Helen McCrory), la zia di Tommy. Donna intelligente e decisa, che si è occupata degli affari nel periodo in cui gli uomini di famiglia erano in guerra, e che ora funge da voce della ragione per il protagonista. Un’altra donna che figura tra i personaggi principali è Grace (Annabelle Wallis), la nuova barista del pub di fiducia degli Shelby. Arrivata in città in circostanze misteriose, ci metterà poco a dimostrare la sua tenacia. E infine c’è Ada (Sophie Rundle), l’impavida sorella minore di Tommy, una delle poche persone a possedere un coraggio tale da affrontare il fratello.
Riuscire a scrivere ed interpretare dei personaggi femminili così “forti” in un’ambientazione degli anni ’20 non è semplice. Gli scrittori e le attrici riescono però magistralmente a rispettare la realtà storica pur mantenendo un’ottima caratterizzazione, realizzando tre personaggi che riusciranno ad ergersi in un mondo pieno di pregiudizi.

Da segnalare tra i personaggi principali c’è anche l’ispettore Campbell, interpretato dall’altra grande star della serie, Sam Neil. Campbell sarà uno degli antagonisti della famiglia Shelby, brutale e a tratti psicotico ispettore che non si farà problemi a usare tutto il suo potere per raggiungere il suo obiettivo.

Ma non finisce qui. Qualche mese fa è stato annunciato che nella seconda stagione farà la sua comparsa anche Tom Hardy, che ha già recitato al fianco di Murphy in Inception e Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno, ha lavorato con Steven Knight in Locke e ha avuto modo di far mostra del suo enorme talento anche in film come Bronson e Warrior. Inutile dire che un’aggiunta del genere non fa che aumentare a dismisura il già alto livello del cast.

 

2) LA REGIA, LA FOTOGRAFIA E LE MUSICHE

regia

Uno degli aspetti più rilevanti di Peaky Blinders è il suo lato tecnico. Da questo punto di vista la serie britannica ha dimostrato di saper eccellere, grazie a una regia curatissima, una splendida fotografia e delle musiche che si adattano alla perfezione. Una forte caratteristica della serie è il largo uso degli slow-motion e dei close-up, che risultano sempre accurati e usati ottimamente. La meravigliosa fotografia si può notare fin dalle primissime scene, è notevole come essa riesca a far apprezzare un paesaggio e un’ambientazione incredibilmente degradati come sono quelli presi in oggetto. Le musiche sono l’aspetto più particolare: gli autori hanno scelto una colonna sonora che spesso si compone di moderne musiche rock, che stranamente risultano perfette ed impeccabili per le scene alle quali fanno da sottofondo.
Di frequente questi tre elementi si uniscono con grande maestria andando a creare delle scene da brivido, come per esempio un magnifico piano sequenza che conclude il quinto episodio, o la chiusura della stagione.

 

3) LA SCENEGGIATURA

In tutto questo la sceneggiatura forse passa in secondo piano, ma essa riesce comunque ad essere abbastanza ben scritta da far parte dei punti di questa lista. La sceneggiatura di Peaky Blinders si compone di dialoghi brillanti e di una storia elegante, interessante e quasi mai banale. La trama della serie riesce ad unire molto bene più generi nel corso degli episodi: principalmente quello drammatico, soprattutto attraverso degli elementi gangster, ed in parte minore anche romantico e poliziesco, con dei brevi ritagli politici e spionistici.

 

4) L’ADRENALINA

adrenalina 3

Passiamo da un punto di vista tecnico a uno emotivo. Anche in questo campo Peaky Blinders riesce a spiccare. Questo aspetto entra in gioco nelle ultime due puntate, nelle quali il livello di adrenalina degli spettatori sale alle stelle in parecchie scene. Mentre la prima parte di stagione mantiene dei toni più calmi, arrivati al quinto episodio la tensione inizia a salire, fino ad esplodere nella puntata finale. Protagoniste di tutto ciò sono le varie fazioni che si vengono a creare nella storia, e il fatto che il proseguire degli eventi in certe situazioni sia estremamente difficile da prevedere.

 

5) LA DURATA

Come avrete capito dal precedente paragrafo, la prima stagione della serie si compone di sei episodi in tutto, dalla durata di un’ora circa per ciascuno. In totale quindi solo sei ore per completare la prima parte di questo capolavoro.

 

Con questo è tutto, spero vivamente che questo articolo abbia convinto qualcuno ad iniziare Peaky Blinders, che, secondo la mia opinione, è una delle migliori serie televisive degli ultimi anni, e senza dubbio una di quelle che meriterebbe più fama. Dato che fino ad oggi non ho ancora trovato una persona a cui non è piaciuto questo drama, mi farebbe piacere sentire le vostre opinioni in merito, per scoprire se questa statistica si mantiene anche tra i lettori del nostro blog. Non esitate dunque a commentare per farci sapere cosa ne pensate di Peaky Blinders.

Luigi Dalena

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Luigi Dalena

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Producer pubblicitario. Blogger itasiano dal 2013. Maniaco dell'ordine e dell'organizzazione. Appassionato di videogiochi, tecnologia, astronomia, cinema e soprattutto serie TV. Apprezzo qualsiasi genere, ma ho un debole per sci-fi e fantasy. Una volta guardavo di tutto, ma poi ho lentamente ristretto i miei gusti spostandomi quasi esclusivamente sulle serie britanniche e sulle cable statunitensi. Più sono brevi, meglio è.
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