Alcatraz è giunto alla fine della sua prima stagione e le buone premesse iniziali non hanno soddisfatto le bramose aspettative degli aspettatori. Ma andiamo per gradi e analizziamo la serie nel suo complesso.

All’inizio del 2012 viene proposta una nuova serie televisiva: Alcatraz. Si parte da una base solida visto che è ambientata su un’isola, per mantenere la storia su due linee temporali dverse vengono utilizzati i flashback e JJ Abrams partecipa alla produzione con la Bad Robots Productions. Noi serie tv dipendenti speriamo sempre che la solo eco del suo nome, abbinato a una nuova serie, possa far nascere quell’intrepido desiderio che solo Lost appagava; purtroppo Alcatraz non sostiene il paragone e l’ansia mista a curiosità dei flashback lostiani non si percepisce neanche lontamente, più che altro sembrano solo un sostegno della trama. Forse il problema del non clamoroso successo di questa serie risiede proprio qui, poichè inizialmente i salti nel passato dovevano essere molto più numerosi.

La co-showrunner Jennifer Johnson, subentrata a Elizabeth Sarnoff dopo i primi episodi, ha infatti dichiarato in un’intervista rilasciata ad X di volersi concentrare sugli avvenimenti del presente piuttosto che sul 1963: i flashback eliminati erano rivolti solamente ai rapporti instauratisi tra i carcerati e i loro guardiani, quindi poco rilevanti per la storia ambientata ai nostri tempi. Secondo voi le cose sarebbero cambiate spostando l’attenzione sui dettagli del passato? Qualunque sia la vostra risposta, lo share parla chiaro (non alto come ci si aspettava) e di conseguenza la Fox ha già dichiarato che Alcatraz potrebbe seguire la stessa sorte di Terra Nova.

Ma tranquilli miei cari lettori, gli sceneggiatori di Lost hanno fatto storia realizzando un telefilm senza risposte e pagandola cara con le critiche; così i successori degli sfortunati avventurieri televisivi si sono adattati alla sete di conoscenza degli spettatori e in un’intervista rilasciata la scorsa settimana gli sceneggiatori di Alcatraz assicuravano un finale con le dovute risposte agli enigmi presentati. La stessa Sarah Jones (Rebecca Madsen) ha affermato:

“Se vi piace lo spettacolo e vi piace la mitologia e il mistero, l’episodio 13 sarà una ricompensa per aver seguito tutta la stagione. Penso che sia brillante. I fan dello show rimarranno davvero colpiti e stupiti! “

Dopo aver visto gli ultimi episodi possiamo affermare che molti misteri sono stati risolti e il finale lascia comunque aperta la possibilità ad una nuova trama nel caso di rinnovo

Riflessione finale, ripensando anche alle parole di Joshua Jackson su Fringe: siamo sicuri che l’ascolto sia l’unico metro di valutazione di un telefilm? Ultimamente i rinnovi o le cancellazioni delle serie televisive, sia nuove che consolidate, si focalizzano sullo share tralasciando tutti gli altri aspetti. Voi che ne pensate?