In occasione del 150° episodio di Bones, il creatore ci regala un episodio sperimentale e completamente diverso dal solito.
Decisamente spiazzante per gli spettatori non a conoscenza di questo gioco stilistico, l’episodio numero 150 “The Ghost in the Machine” è il prodotto di un esperimento studiato nei minimi particolari da Hart Hanson e Stephen Nathan.
I protagonisti ruotano attorno al teschio di un sedicenne trovato sotterrato in un serra. Le analisi del Jeffersonian e dei nostri scienziati preferiti si svolgono tutte in sua “presenza”, una presenza che li osserva sperando di vedere il proprio omicidio risolto. Infatti tutte le inquadrature sono state studiate dal punto di vista del teschio del ragazzo. Girando l’episodio era inevitabile “forzare” un po’ la storia e portare in giro il reperto in maniera tale da permettergli di visionare il più possibile: Temperance Brennan (Emily Deschanel) lo porta a casa dal lavoro per poterlo studiare meglio e insieme a Booth (David Boreanaz) lo tengono in macchina durante le loro famose discussioni al volante, Hodgins-King of the Lab e Angela (T.J. Thyne e Michaela Conlin) ci parlano, sperando di stabilire una connessione con l’anima del povero ragazzo, influenzati dalle parole di una medium un po’ insistente (una guest star d’eccellenza, Cyndi Lauper nei panni di Avalon Harmonia).
“The Ghost in the Machine” è decisamente un episodio strano, più del solito almeno, forse all’apparenza un po’ forzato datoché il punto di vista è unico e prevede uno straordinario lavoro di regia, ma il tutto è inframezzato da cambi di scena significativi che lasciano trasparire quanto impegno ci sia stato, sia per i cameramen sia per gli attori che, oltre ad interagire tra di loro, si sono trovati a dover dare più spazio alla vittima del giorno, a metterla in primo piano piuttosto che analizzarla dal punto di vista puramente scientifico. Senza contare la presenza di un tema poco razionale in favore di uno più spirituale e metafisico, sicuramente non convenzionale per uno show che fa della scienza un elemento fondante. Un episodio “one-of-a-kind” non necessario alla trama orizzontale di Bones ma necessario per far capire ulteriormente la psicologia dei personaggi e farli avvicinare agli spettatori in maniera meno sterile, soprattutto la gelida Bones che, in questo episodio, piange la morte dell’adolescente mostrando il suo nuovo istinto materno, dopo la nascita della piccola Christine.
Un esperimento riuscito? Aspettiamo i vostri commenti a proposito!
Intanto auguriamo alla produzione di Bones lunga vita, sperando in altrettanti nuovi episodi e nuove stagioni.
Fonte: The Hollywood Reporter
Edel Jungfrau
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