Kidding

Kidding: il fragile sorriso della depressione

Perché recuperare una serie come Kidding, dite? Leggete questo articolo e lo scoprirete!

Kidding, creata da Dave Holstein per Showtime con Jim Carrey come protagonista, è una dramedy di 10 episodi andata in onda a settembre 2018 che, nonostante sia passata un po’ in sordina l’anno scorso e abbia ricevuto commenti non troppo entusiasti dalla critica, ha una storia da raccontare che di sicuro aprirà il vostro cuore e la vostra anima a una storia struggente, quanto malinconica e necessaria.

Tornerà con una seconda stagione il 9 febbraio 2020.

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L’articolo NON prevede spoiler.

Columbus, Ohio. Jeff Piccirillo (Jim Carrey) è un tenero e simpatico presentatore di programmi televisivi per bambini noto ai più piccoli come Mr. Pickles. Emblema di un impero multi-milionario gestito dal padre Sebastian Piccirillo (Frank Langella), Jeff è il volto di una produzione televisiva colorata e sfaccettata che i bambini adorano e venerano, ma che fatica a portare avanti tralasciando la tragedia capitata alla sua famiglia nei mesi precedenti.  Jeff e la moglie Jill (Judy Greer) hanno due gemelli omozigoti: Will e Phil Piccirillo (Cole Allen), ormai nella fase pre-adolescenziale. Durante un viaggio in macchina con il padre, i due fratelli si fanno i dispetti sul sedile posteriore e Will stacca la cintura a Phil. A seguito di un grave incidente stradale, Phil perde la vita, lasciando Jeff, Jill e Will a fare i conti con una perdita estremamente dolorosa e inaspettata. A un anno dal tragico evento, Jeff è tormentato dal rimorso e dal senso di colpa per non aver salvato il figlio, soprattutto perché la sua stessa vita lavorativa e personale ruota attorno alla felicità dei bambini e al loro benessere. Jill non ama più il marito, da cui è ormai separata, e cerca conforto nelle braccia di un altro uomo con il quale iniziare una nuova vita. Will, il gemello scampato all’incidente, è un ragazzo sveglio e ribelle, che nasconde il dolore per la perdita del gemello dietro a uno sguardo indifferente o dietro qualche spinello con i ragazzi più grandi della scuola.

Ognuno dei sopravvissuti della famiglia Piccirillo è come un barile di legno in mezzo al mare: alla deriva, senza meta né scopo. Jeff però ha una missione, quella di mettere su un sorriso come fosse un completo da ufficio per far divertire i bambini di tutto il Paese, che ogni giorno si sintonizzano sul canale per vedere “Mr. Pickles Puppet Time”. Ha un dovere da assolvere, e lo assolverà. Indossando quel fragile sorriso che a un primo sguardo potrebbe ingannare i più superficiali.

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Jeff è sull’orlo di una crisi di nervi. Lo nasconde bene, o almeno così pensa lui. Dopo aver provato a insegnare ai bambini che cosa sia la morte e come riuscire ad affrontare un lutto in un episodio speciale di “Mr. Pickles Puppet Time”, Jeff si vede cancellare l’episodio in questione dal padre per evitare di rovinare il brand di Mr. Pickles e far calare i già bassi ascolti. Jeff reagisce rasandosi la testa e rovinando, di fatto, l’immagine ormai iconica di Mr. Pickles.

I 10 episodi proseguono tra eventi divertenti, estremamente teneri e non-sense, e eventi tragici, drammatici e struggenti. Non c’è un solo episodio di questa prima stagione di Kidding che non faccia riflettere sull’incredibile fragilità dell’essere umano, se messo di fronte a grandi e piccoli ostacoli. C’è chi li supera abilmente e prosegue la propria vita trasformando il dolore che porta nel cuore in forza e tenacia. C’è chi dimostra indifferenza, ma dentro di sé nasconde un profondo dolore che però col tempo si attenuerà senza mai eliminare del tutto ciò che di caro è andato perso. E c’è chi finge serenità e stabilità, che sostiene gli altri e li fa stare bene, che si spertica per regalare un tanto necessario sorriso alle persone che lo circondano, ma dentro di sé ha un cancro invisibile che lo divora fino a disarmarlo, a renderlo inerme, indifeso. Impotente anche nell’affrontare le piccole sfide quotidiane. Un male così profondo che da cancro si trasforma in demone e all’improvviso decide che è arrivato il momento di uscire dal corpo dell’ospite per scatenare il suo caos nel mondo.

Ogni episodio di Kidding è una lezione di vita che spinge le corde dell’emotività e fa riflettere sul modo in cui ognuno di noi affronta, superandolo o meno, un lutto grave come quello della perdita di un figlio in giovanissima età. Ma non solo, perché grazie alla presenza di altri membri della famiglia di Jeff, abbiamo una panoramica più ampia sulle vite e sulle svariate vicende che affliggono gran parte di noi. Come, per esempio, l’educazione dei figli e le loro reazioni a situazioni che un bambino forse non dovrebbe vedere e percepire in maniera diretta, il periodo ribelle adolescenziale, l’amore giovanile e l’uso di droghe. Per quanto riguarda gli adulti della storia, abbiamo relazioni difficili, intime e famigliari, relazioni disfunzionali, tradimenti e legami indissolubili.

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Non vi consiglierò semplicemente di recuperare la prima stagione in attesa della seconda in arrivo il 9 febbraio. Non lo farò semplicemente perché Kidding è una serie necessaria. Deve essere vista con tutta l’attenzione di cui disponiamo; è doveroso vederla perché è una lezione in dieci parti sulla vita, sulla morte e su tutto ciò che sta intorno. È un sorriso tra le lacrime, è una lacrima di gioia, è una smorfia di dolore, è la cruda realtà che si fonde alla dolcezza che si nasconde nella sofferenza.

È uno squarcio sulla vita di ognuno di noi.

Silvia Speranza

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Edel Jungfrau

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Traduttrice/dialoghista per professione, blogger appassionata di makeup e serie TV. Più di ogni cosa, preferisco le serie drammatiche e i period drama: più sono cruente e sconvolgenti e più mi piacciono, ma datemi un manzo vichingo con la barba e farete di me una bimba felice. Blogger dal 2012, spietata correttorA di bozze dal 2014 e traduttrice dal 2015, amo Italiansubs come una seconda famiglia e odio in maniera viscerale la parola "disturbante". Non esiste, deal with it.
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