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Calende di Novembre

Comincio dall'amara conclusione. Rome è durata solo due misere stagioni. Due stagioni che però restano impresse, per la forza dei personaggi e per il punto di vista finalmente nuovo sulla società romana, nuovo rispetto alle classiche rappresentazioni. L'accuratezza storica è quello che è, abbiamo comunque visto di peggio.

Il vuoto che Rome ha lasciato nei cuori dei fan di tutto il mondo è stato grande. HBO decise di cancellare la serie per una semplice ragione: $. Dispiace sapere che la scelta di Cinecittà come luogo delle riprese ha anche contribuito alla fine anticipata della serie. Cinecittà è difatti una delle location più care della terra per girare. Pare che un singolo episodio di Rome venisse a costare intorno ai dieci milioni di dollari. Peccato che, col senno di poi, i dirigenti HBO si siano pentiti della cancellazione, nonostante i rating della seconda stagione in calo e nonostante il ritiro di BBC e Rai dalla produzione, le vendite in dvd furono più che esaltanti, per usare un eufemismo.

Fatto sta che Bruno Heller, creatore e produttore esecutivo, abbandonò i suoi piani per la serie e si mise a lavoro su di un pilot per la CBS, molti di voi ne avranno già sentito parlare, si tratta di The Mentalist. Giusto per aumentare i rimpianti vi riporto il piano di Heller per quelle che sarebbero state le cinque previste stagioni di Rome:

"Scoprii a metà [della scrittura] della seconda stagione che la serie sarebbe terminata, la seconda sarebbe finita con la morte di Bruto. La terza e la quarta stagione sarebbero state ambientate in Egitto. La quinta l'ascesa del Messia in Palestina. Ma dato che fummo avvertiti che con la seconda avremmo chiuso, feci confluire la terza e la quarta nella seconda, il che spiega l'accelerazione nella Storia verso la fine."

Non so voi, ma a me sembrava una gran bella idea.

Se già dal pilot sarete immersi in un mondo altamente suggestivo, lo dovrete alla fotografia curata da Marco Pontecorvo, davvero splendida.

Imparerete a conoscere i due protagonisti Lucio Voreno e Tito Pullo (uno integerrimo, l'altro ubriacone) e vedrete le loro vicende intrecciarsi con quelle di Marco Antonio, di Giulio Cesare, di Bruto e della madre Servilia, quest'ultima personaggio non molto noto e per questo il più sorprendente del lotto. Proprio Voreno e Pullo sono il punto di forza della serie, rappresentano una sorta di sotto-trama rispetto ai grandissimi eventi storici che molti di noi ben conoscono. I due soldati romani si ritroveranno coinvolti negli intrighi politici (e non solo) di una Repubblica al tramonto, l'Impero sta infatti per spuntare all'orizzonte.

I risvolti della trama non sono sempre epici, ma anche personali. Lucio Voreno ha una moglie che lo aspetta a casa dopo otto lunghi anni di guerra, ma che nel frattempo si è "data da fare". La trama della serie inizia ad intersecarsi con la nostra storia nel 52AC, così assistiamo alla scena in cui Vercingetorige si inchina di fronte a Giulio Cesare.

Prendete tutto questo e aggiungete eunuchi, assassini, aruspici con tanto di vacche da sgozzare, legionari e schiavi superdotati e avrete una fantastica serie da vedere.

Fonti: The New Yorker, screenrant.com

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Chris Bernard

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