Il prossimo consiglio della nostra rubrica è una serie antologica britannica dal cast stellare.
Benvenuti ad un nuovo appuntamento con questa rubrica, ItaSA torna a consigliarvi una serie televisiva meritevole che purtroppo ha poca fama: in questo articolo si parla di Accused.
Creata da Jimmy McGovern, questa serie è andata in onda sulla BBC nel 2010 e nel 2012, e, nonostante si sia aggiudicata diversi premi e riconoscimenti, rimane ad oggi praticamente sconosciuta al pubblico.
Accused è un serie antologica: ogni episodio ha una storia a sé stante (ad eccezione dell’ultimo, che ha dei personaggi in comune con i precedenti). Ogni puntata segue un diverso personaggio che si trova sotto processo. La maggior parte dell’episodio è composto da vari flashback utili a rivelare la storia che ha portato il protagonista ad essere accusato, in attesa della sentenza mostrata nelle parti finali.
Non pensate di trovarvi di fronte ad un legal drama, questa serie è molto di più. Procediamo con i cinque motivi per recuperarla:
1) IL CAST
La prima particolarità che salta all’occhio è l’alto numero di grandi attori e attrici presenti nel cast. Tra i più conosciuti ci sono Christopher Eccleston, Peter Capaldi, Andy Serkis, Sean Bean, Stephen Graham, Olivia Colman e Robert Sheehan. Questi attori, insieme a tutti gli altri nomi meno famosi (che comunque non saranno nuovi agli abituali spettatori delle serie britanniche), fanno un lavoro a dir poco straordinario, riuscendo perfettamente, in soli 60 minuti, ad immedesimarsi e far immedesimare lo spettatore nei personaggi da loro interpretati.
2) LA DIVERSITÀ
Uno dei più grandi pregi di questa serie è la sua capacità di produrre, nonostante le premesse, degli episodi molto diversi l’uno dall’altro. Come detto, la struttura basilare di ogni puntata vede un flashback lungo quasi tutti i sessanta minuti (con qualche breve interruzione che mostra l’accusato in tribunale) più la sentenza sul finale. Già questa struttura riesce a diversificarsi in qualche episodio in cui vengono mostrate delle parti del processo un po’ più consistenti. Ma i veri responsabili di questa diversità sono i flashback che raccontano la storia dell’accusato. Le vicende dei personaggi principali hanno ambientazioni e situazioni completamente differenti. E dissimili sono spesso anche i temi portanti dell’episodio, tra i quali ci sono principalmente tradimento, amicizia, lutto, ossessione, amore e discriminazione.
3) L’AUTENTICITÀ
Un’ulteriore caratteristica che rende speciale Accused rispetto ad altre serie dello stesso genere è l’autenticità delle storie. Vengono prese in considerazione varie realtà senza mai scendere minimamente nell’inverosimile. Accused non si fa problemi a mostrare crudezza o ingiustizie, e di certo non va alla ricerca del lieto fine. Delle ottime sceneggiature, unite a questo aspetto, si aggiungono al già menzionato enorme lavoro del cast per rendere totale l’immedesimazione dello spettatore, e riescono anche a rendere la serie altamente emotiva.
4) L’IMPREVEDIBILITÀ
Motivo minore rispetto ai tre descritti sopra, ma comunque da non tralasciare. La parte legale, sebbene passi spesso in secondo piano, genera per buona parte degli episodi una curiosità, verso l’esito della sentenza finale o verso il reato commesso, che a volte non è chiaro fin da subito. Non manca inoltre qualche leggero colpo di scena di tanto in tanto.
5) LA DURATA
Come le altre serie consigliate nella rubrica, anche questa è di breve durata. Accused è composta da due stagioni, la prima formata da sei episodi, la seconda da quattro. Tutte le puntate durano sessanta minuti. È certamente molto poco, ma è anche questo che permette alla serie di non peccare di banalità e monotonia.
Purtroppo, e stranamente, Accused è davvero molto poco conosciuta. Spero di averla fatta conoscere a più persone possibile e spero che i cinque motivi vi abbiano convinto ad iniziare questa ottima serie antologica. ItaSA sfortunatamente si è occupata solamente dei sottotitoli della prima stagione (che potete trovare a questo indirizzo), quelli della seconda si possono comunque trovare sul web.
Luigi Dalena
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