ItaSA vi consiglia From the Earth to the Moon, la prima grande collaborazione tra HBO e Tom Hanks.
Dopo diversi mesi di assenza, bentrovati a un nuovo appuntamento con questa rubrica: ItaSA torna a consigliarvi una serie televisiva meritevole che purtroppo ha poca fama. A pochi giorni dal 46esimo anniversario dell’atterraggio lunare, vi parliamo della miniserie From the Earth to the Moon.
I think I’m safe in speaking for all the astronauts when I say that we’re confident in our management, we’re confident in our training, in our engineering, and in ourselves. The real question is, are you confident in us?
From the Earth to the Moon è una miniserie HBO, andata in onda nel 1998 e prodotta da Tom Hanks, che racconta la storia del programma Apollo e della corsa allo spazio degli anni ’60. Ogni episodio si prende carico di analizzare una singola vicenda di questo periodo storico: un determinato evento, una missione, un astronauta o un ingegnere… con diversi personaggi che compaiono in varie puntate.
Questa è sicuramente una delle migliori serie televisive di cui non avete mai sentito parlare. Ecco i cinque motivi per recuperarla:
1) LA MODERNITÀ
Spero di non aver allontanato qualche superficiale lettore scrivendo l’anno di messa in onda della serie. Se siete spaventati da questo particolare, vi assicuro che non avete nulla da temere. La miniserie riesce assolutamente a stare al passo con i tempi e a non sentire il peso degli anni neanche oggi. Seconda probabilmente solo alla serie OZ, questa miniserie ha anticipato la maniera moderna di realizzare serie televisive, e anzi dà la sensazione di stare guardando una produzione cinematografica. Inoltre, un ulteriore aspetto che risulta assolutamente moderno è quello visivo, aiutato da effetti speciali grandiosi, senza dubbio migliori del 99% delle produzioni televisive moderne.
2) LE EMOZIONI
L’aspetto più memorabile e significativo di From the Earth to the Moon è sicuramente la sua capacità di emozionare. Osservare da vicino i “dietro le quinte” di una parte così significativa della nostra storia è un’occasione unica, che voi siate come il sottoscritto appassionati dell’argomento oppure che non lo siate. E la miniserie è raccontata talmente bene che risulta difficile non rimanere coinvolti assistendo alle storie dei protagonisti della corsa allo spazio. Vi troverete a condividere con loro la voglia di esplorare, l’emozione di vedere il nostro pianeta da un’altra prospettiva, o di vedere la magnificenza dello spazio aperto, il desiderio di entrare nella storia, la gioia nel veder concretizzato qualcosa di personale, il piacere di dividere una missione con altre persone, o il semplice desiderio di realizzare un importante obiettivo.
3) LE FACCE NOTE
Come ogni vecchia miniserie HBO che si rispetti, anche From the Earth to the Moon vanta un cast composto da attori che oggi tutti riconosciamo. Primo fra tutti il già citato produttore Tom Hanks, che nella sua miniserie ha scelto di comparire all’inizio di ogni episodio per introdurre brevemente l’argomento della storia che sta per essere raccontata. Uno dei volti che oggi salta subito all’occhio è quello di Bryan Cranston, il Walter White di Breaking Bad che in due episodi della miniserie veste i panni di Buzz Aldrin. Tra gli altri, si possono menzionare Stephen Root (Boardwalk Empire, Justified), Rita Wilson (Sleepless in Seattle, The Good Wife), John Carroll Lynch (Shutter Island, Gran Torino), Dylan Baker (Damages, The Good Wife), John Aylward (The West Wing, ER), Adam Baldwin (Full Metal Jacket, Firefly), Gary Cole (Veep, The Good Wife), Mark Harmon (NCIS, Chicago Hope), Sally Field (Forrest Gump, Lincoln), Željko Ivanek (OZ, Damages), Ethan Phillips (Star Trek: Voyager, Benson), James Rebhorn (Homeland, White Collar), John Slattery (Mad Men, Iron Man 2), e Steve Zahn (Treme, Dallas Buyers Club).
4) L’IMPORTANZA SOCIALE
Forse non propriamente un motivo per recuperare la serie, ma sicuramente uno per farla conoscere. L’esplorazione spaziale nel periodo storico preso in esame da From the Earth to the Moon era una questione sociale fondamentale. Con il tempo però (come dimostrano gli ultimi episodi della serie stessa) ciò è andato scemando, ed è noto che un campo come questo senza il sostegno del pubblico non può avanzare come dovrebbe. Nell’ultimo periodo sembra essersi riaccesa un po’ di passione, come dimostra l’interesse generale dimostrato per l’atterraggio del lander Philae su una cometa, per il sorvolo ravvicinato di Plutone della sonda New Horizons, o per l’ancora più recente ritrovamento di Kepler-452b, l’ultimo annunciato tra i pianeti che condividono diverse caratteristiche con la Terra. È scontato dire che il cinema, soprattutto nella sua variante fantascientifica, aiuti – o tenti di aiutare – ad alimentare il coinvolgimento del pubblico per ciò che si trova all’esterno del nostro pianeta, degli esempi sono film come Forbidden Planet, 2001: A Space Odyssey, Contact o il recente Interstellar. E quale modo migliore di suscitare il nostro interesse se non quello di guardare una società passata in cui il campo dell’esplorazione spaziale ha coinvolto il grande pubblico come mai prima, e purtroppo dopo, nella storia?
5) LA DURATA
Essendo una miniserie, From the Earth to the Moon è piuttosto veloce da recuperare. È formata in totale da dodici episodi della durata di un’ora. E considerando che le storie delle varie puntate sono abbastanza separate fra loro, non sentirete neanche il bisogno di vederla tutta d’un fiato. Ma probabilmente preferirete godervi i singoli episodi uno alla volta.
Come al solito, spero di aver coinvolto e convinto più lettori possibile e che possiate dare una possibilità a questa splendida e purtroppo sconosciuta miniserie. Sfortunatamente non esistono sottotitoli in italiano, ma se ve la cavate con quelli in inglese, vi assicuro che la visione non sarà complessa. Sentitevi liberi di farmi sapere cosa ne pensate della miniserie e di questo articolo qui sotto nei commenti. Al prossimo appuntamento!
Luigi Dalena
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