Boris

Diego Lopez vuota il sacco

Siamo davvero in mano a questa gente? Vedendo tanto tempo fa i primi episodi di Boris pensavo che Lopez fosse solo una macchietta. Mi dicevo che uno come lui (o come il dottor Cane) non potesse esistere. Mi sbagliavo.

Copio e incollo un dialogo da una delle ultime puntate della terza stagione di Boris, dove Diego Lopez spiega a René i retroscena dell'affaire Medical Dimension.

DL: Il senso dell'intera operazione peraltro è più complesso, più ampio. Dimostrare a tutto il comparto televisivo nazionale, dalle reti ai produttori, dai giornalisti agli investitori pubblicitari, che in Italia un fiction diversa, oggi, non solo non è possibile, ma non è neanche augurabile. Non la vuole nessuno una fiction diversa!

RF: Ma è pazzesco, io non…

DL: Ma tu ti rendi conto cosa succederebbe se veramente qualcuno facesse una fiction più moderna? Ben scritta, ben recitata, ben girata. Ma tutto un intero sistema industriale, ma fondamentale per il nostro paese, di colpo così da un giorno all'altro… chiudere, caput! La domanda è un altra: perchè rivoluzionare un sistema che funziona già?

RF: Per il pubblico?

DL: Bravo! Ma la fiction, un suo pubblico, ce l'ha già! In questo senso, il flop di Medical Dimension, sarà la conferma che tutto deve rimanere così com'è. Che gli italiani bocciano il nuovo, che vogliono la tradizione. Che il sistema funzioni e che noi possiamo fare quello che sappiamo fare meglio.

RF: Ma scusa, tu quando l'hai saputo?

DL: Un'ora fa, e l'ho trovato geniale.

Gli sceneggiatori di Boris, quelli veri, non i tre cialtroni, ci spiegano la questione nel modo più chiaro possibile. E voi, volete che tutto rimanga così com'è?

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Chris Bernard

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