BBC

Due cuori e una cabina: The Shakespeare Code

E iniziamo con la stagione numero 3…

DW.3x02Episodio 3×02: The Shakespeare Code
Scritto da: Gareth Roberts
Diretto da: Charles Palmer
Data di messa in onda: 07/04/2007

Dove eravamo

Il Dottore e Rose, tornati nella Londra contemporanea, sono stati costretti a separarsi in maniera definitiva durante una terribile battaglia, che ha coinvolto Cyberman e Dalek e che ha praticamente distrutto la sede di Torchwood, un’organizzazione segreta, fondata dalla regina Vittoria per studiare e combattere eventuali minacce aliene.
Dopo un breve incontro con una sposa in fuga, Donna Noble, il Dottore, ancora profondamente ferito per la perdita di Rose, fa la conoscenza di Martha Jones, studentessa in Medicina e le offre un viaggio, un unico viaggio, sulla TARDIS, portandola nel passato…

L’uomo più umano che sia mai esistito

DW.Shakespeare

Dean Lennox Kelly è William Shakespeare

Dopo il consueto viaggio pieno di scossoni, le porte della TARDIS si aprono sulla Londra del 1599.
Tra pitali svuotati dalla finestra e predicatori apocalittici, Martha e il Dottore si dirigono, di corsa, verso il Globe Theatre appena costruito, nella speranza di fare la conoscenza del Bardo in persona, William Shakespeare.
Sotto gli occhi di Martha, il Dottore “entra in modalità fanboy” e, al termine della rappresentazione di Pene d’Amor Perdute, ne definisce l’autore

un genio, Il genio, l’uomo
più umano che sia mai esistito

All’annuncio, per la sera seguente, della rappresentazione di Pene d’Amor Conquistate, il Dottore decide di prolungare la gita, per assistere a questa opera perduta, fantomatico seguito delle Pene d’Amor Perdute.
In pure stile Doctor Who, questo è, ovviamente, solo l’inizio dei guai…

Non vi racconterò l’intera trama perché, come scriveva Eleucalypthus qualche giorno fa, questa rubrica vuole essere un modo per farvi scoprire, o riscoprire, il Dottore insieme a noi, nell’attesa del  50esimo anniversario. Mi limiterò a dire che l’episodio scorre veloce e diverte, tra stregoneria che non è stregoneria, scienza che non è fatta solo di numeri e citazioni, che a volte si rivelano suggerimenti per opere future o fonte di ispirazione.
Gareth Roberts gioca con i punti controversi della biografia e delle opere di Shakespeare e ce lo presenta come un divo dei suoi tempi, che non vuole firmare autografi e non vuole farsi ritrarre con gli ammiratori, pronto a flirtare con Martha e a seguire il Dottore nelle sue indagini per Londra. Un uomo intelligente, un artista e un genio, non cinico spettatore delle miserie umane, ma attore, a volte protagonista di tragedie personali, e autore pieno di compassione ed empatia.
Caratteristiche che il Dottore ammira e in cui, probabilmente, si riconosce. Lui stesso è ancora segnato dalla perdita di Rose e fatica ad abituarsi a Martha che, intelligente e coraggiosa, ha un’unica colpa: non essere Rose Tyler.

Ti ho promesso un viaggio, un solo viaggio

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Freema Agyeman è Martha Jones

Martha Jones, la compagna più bistrattata dal Dottore e non solo. Una sorta di rebound companion, qualcuno con cui distrarsi dopo un lutto importante come quello di Rose, ma qualcuno a cui non affezionarsi. Così la tratta il Dottore in questi primi episodi, portandosela dietro da una avventura all’altra, senza prometterle nulla, se non “un solo viaggio”.
E Martha?
Martha lo segue, come farebbe chiunque dotato di un po’ di buon senso davanti ad uno sconosciuto con una cabina blu, che promette tutto lo Spazio e il Tempo.
Martha si prende una cotta micidiale per il Dottore (e come non capirla? Qui si sta parlando di David Tennant e dei suoi capelli… donne tutte d’un pezzo sono finite sulla cattiva strada per molto meno) e soffre, soffre per il continuo paragone con Rose. Soffre perché si sente rinfacciare di continuo che “Rose lo saprebbe. Quella mia amica, Rose, in questo momento, direbbe proprio la cosa giusta”. Ma Martha non si scoraggia.
E’ forse la più razionale tra i compagni del Dottore, lei vuole sapere, vuole capire, gli fa domande, anche quando lui risponde con stizza, quasi arrabbiato, la liquida con un “Oh, odio cominciare da zero.”
E, come vedremo nel corso della stagione e oltre, la sua fedeltà verso il Dottore, il suo senso di responsabilità saranno più forti di qualunque circostanza, ma non saranno un freno alla sua indipendenza, al suo bisogno di affrancarsi dal Dottore e da un rapporto che, nonostante si basi sul viaggio, non porta da nessuna parte.
Martha è, forse, l’unica compagna dell’era moderna di Doctor Who a spezzare il rapporto di codipendenza che spesso il Dottore crea con i propri compagni e che porta sempre a tragiche, inevitabili conclusioni.

Che cosa c’è in un nome?

Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo

Giulietta la faceva facile. A lei, il suo Romeo, bastava chiamarlo “Amore!”.
Evidentemente non aveva mai conosciuto il Dottore e non aveva idea del terribile segreto che cela il suo vero nome e dell’importanza che può avere.
I fan di Doctor Who, invece qualche idea ce l’hanno e vivono in trepidante attesa della rivelazione da quasi 50 anni.

 

 

Consapevole del potere delle parole, non ne aggiungo altre, vi lascio alla visione dell’episodio, con una foto omaggio di David Tennant, che non passa mai di moda.
Alla prosssima!

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un uomo, il suo ciuffo

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