“Tu sei… un brav’uomo e ti meriti qualcosa di molto bello. Quella cattedrale… promettimi che la costruirai.”
Così viene chiesto a Tom il Costruttore da sua moglie, prima di congedarlo per sempre, e tanto viene richiesto a chi decide di cimentarsi col titolo prodotto dalla Kosmos, edizione italiana curata da Stupor Mundi e distribuita da Giochi Uniti.
Pilastri della Terra è uno dei migliori adattamenti in circolazione: i bei materiali di gioco, la grafica curata e coinvolgente e la grande fedeltà alle vicende nate dalla penna, o meglio, dalla tastiera di Ken Follett vi trascineranno immediatamente nel’’atmosfera del cantiere di Kingsbridge, nel XIII secolo, in cui tutto ruota intorno alla vera protagonista delle vicende, la più grande e maestosa cattedrale gotica d’Inghilterra.
I materiali, come ci ha abituati la Kosmos, sono di prima qualità. Si parte da un bellissimo tabellone, riccamente decorato, ma comunque chiaro e funzionale. Le carte presentano una grafica pregevole e coinvolgente, senza rinunciare alla leggibilità. Pedine, segnapunti, materie prime e lavoratori sono tutti in legno, così come la cattedrale di Kingsbridge, formata da sei pezzi che scandiranno i sei turni di cui si compone il gioco. La meccanica è quella del più classico piazzamento lavoratori e sfruttamento risorse; ogni giocatore parte con tre carte artigiano, 12 lavoratori e 3 capomastri.
Il gioco è diviso in sei turni corrispondenti ai sei pezzi necessari per terminare la cattedrale.
Ogni turno è diviso in tre fasi distinte:
- Nella I fase di gioco tutti i giocatori scelgono una carta risorsa e piazzano i corrispondenti lavoratori nei luoghi di produzione, c’è anche la possibilità di acquistare una carta artigiano pagandola in oro.
- Nella II fase vengono pescati casualmente i capomastri da un sacchetto; a seconda dell’ordine di estrazione, piazzare il capomastro costerà di più o di meno. Il capomastro viene piazzato nelle diverse locazioni del tabellone e a seconda di dove viene messo fornisce determinati bonus.
- Nella III fase si svolgono le azioni indicate sul tabellone in cui sono stati posizionati dei capomastri e si ottengono i relativi bonus.
Alla fine si contano anche i punti vittoria ottenuti combinando le risorse acquistate con le abilità delle carte artigiano. Al termine dei sei turni di gioco il giocatore con più punti vittoria è il vincitore. Sembra tutto molto semplice e banale, non è vero?
Ebbene, in realtà in questo gioco c’è una componente aleatoria molto forte, che spesso metterà in crisi anche il più fine stratega del gruppo. Il meccanismo di estrazione di capomastri, infatti, è sì piuttosto innovativo e originale, ma spesso risulta impietoso e poco amato da chi detesta i giochi ad alto tasso di aleatorietà.
Quello che da molti viene considerato il limite del gioco, è in realtà decisamente apprezzato da chi ha letto il libro o apprezzato la fortunata serie TV da esso tratta (se non l’avete ancora vista, fatelo, rigorosamente con i sottotitoli di Italiansubs). Chi ha amato i protagonisti di questa lunghissima vicenda sa quanto il destino e la sorte giochino un ruolo fondamentale nella Storia e condizionino decisioni e fortune dei personaggi che le hanno dato vita.
In conclusione possiamo considerarlo, a seconda dei punti di vista, un Caylus leggero e con componenti casuali, o un St.Petersburg potenziato, con il quid in più dell’ambientazione coinvolgente e la sensazione di star costruendo effettivamente qualcosa.
Le partite da quattro giocatori impiegano circa 120 minuti, perciò se vi sentite pronti per una sfida architettonica che richiede un pizzico di fortuna, venite a trovarci l’11 e il 12 aprile a Game of Series all’interno del Modena Play; Tom il costruttore, Aliena, Jack Jackson e il crudele William Hamleigh vi aspettano!
Note tecniche
- Anno: 2006
- Dipendenza dalla lingua: media (testo di alcune carte)
- Giocatori: 2-4
- Età: 12+
- Durata media: 120′.
- Per: tutti
- Pro: Gioco accattivante per la varietà di scelte che si possono effettuare ogni turno. Inoltre risulta incrementale e competitivo con meccaniche solide ed una bella ambientazione.
- Contro: non dura meno di 2 ore. Fortuna: non è proprio determinante, ma è molto presente e questo può dar fastidio a qualcuno.
- Contenuto: tabellone di gioco, 12 costruttori (3 in ognuno dei 4 colori di gioco), 4 grandi costruttori (1 in ognuno dei 4 colori di gioco), 28 piccoli lavoratori (7 in ognuno dei 4 colori di gioco), 4 piccoli lavoratori grigi, 1 piccolo lavoratore nero, 82 cubi di risorse da costruzione, 23 ognuno di pietra (grigio), legno (marrone), sabbia (crema) e 13 di metallo (blu), 8 dischi di legno (2 in ognuno dei 4 colori di gioco), 1 “pietra del costo” nera (disco di legno), 36 carte artigiano, 9 carte costruzione, 16 carte vantaggio, 10 carte evento, 4 riassunti di gioco (su di un lato, progresso dei turni di gioco; sull’altro, condizioni per gli artigiani), 1 dado tassazione (con i numeri 2,3,3,4,4,5), 1 cattedrale, composta di 6 pezzi: navata, portale, abside, torre, 2 tetti, 1 sacchetto di tessuto ed il regolamento.
- Pagina su BGG: http://www.boardgamegeek.com/boardgame/24480/pillars-earth
morgana983
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