Code of a Killer

Gli Aperitivi: Code of a Killer

La televisione britannica si è sempre contraddistinta per le sue miniserie di alto livello, riuscirà Code of a Killer a unirsi a questo gruppo?

ItaSA ha il piacere di presentarvi Code of a Killer, miniserie in due parti basata sulla storia vera della scoperta dell’impronta genetica. In onda su ITV, questo police drama è scritto da Michael Crompton (Silent Witness) con l’aiuto dei due reali protagonisti dell’evento storico, è diretto da James Strong (Broadchurch) e ha come attori principali David Threlfall (Shameless) e John Simm (Life on Mars).

 

CoaK unoLA TRAMA

Like it or not, the science has saved us.

La miniserie è ambientata negli anni ’80 a Narborough, un paesino nella contea inglese di Leicestershire. Il detective David Baker (David Threlfall) è a capo di un’investigazione su uno stupro con conseguente omicidio di una giovane ragazza del luogo. Nel frattempo l’ambizioso scienziato Alec Jeffreys (John Simm) cerca di usare la sua esperienza sul DNA per scoprire un metodo per leggere la differente impronta genetica di ogni individuo. Con il passare degli anni l’investigazione di David Baker si complica, mentre la ricerca di Alec Jeffreys progredisce. Il detective si ritroverà quindi a dover chiedere aiuto allo scienziato per catturare l’assassino.

 

LA PRIMA IMPRESSIONE

La prima impressione è estremamente positiva. Il primo dei due episodi ha presentato questa storia splendidamente. Ogni aspetto è realizzato e curato con maestria. La sceneggiatura presenta dei piccoli cliché in qualche elemento della iniziale caratterizzazione dei protagonisti, ma la trama è portata avanti ottimamente, riuscendo a mantenere alta l’attenzione e a catturare l’interesse dello spettatore per le vicende narrate. Il lavoro dei due attori principali è notevole, il personaggio di Simm è da subito apprezzabile grazie alla confidenza e il fascino che mostra l’attore, e Threlfall con la sua larga esperienza riesce a immedesimarsi perfettamente nel ruolo e rendere il personaggio molto più carismatico. È da sottolineare anche il lato tecnico: lo stile calmo e quasi poetico scelto dal regista James Strong ricorda parecchio quello utilizzato già con Broadchurch, in cui ha diretto più di un episodio. Il tema dell’omicidio in un piccolo paesino non è infatti l’unico aspetto in comune tra le due serie: ITV sembra aver optato per ricostruire lo splendido stile visivo e sensoriale, scegliendo lo stesso regista e utilizzando anche una simile colonna sonora formata da composizioni lente ma suggestive.

 

CoaK dueIL QUESITO

Non ho nessun vero e proprio quesito dopo la visione del primo episodio. Essendo una brevissima miniserie è già tutto delineato, l’unica incognita rimane il proseguimento e la conclusione della trama. Quindi la domanda che posso porre nell’articolo è solo una: quando arriva il prossimo episodio?!

 

IL VERDETTO

Come facilmente immaginabile il mio verdetto è la assoluta promozione della prima parte della miniserie. La ritengo ottima sotto tutti i punti di vista e non vedo l’ora di guardare il seguito. Se la seconda parte riuscirà a chiudere in modo dignitoso la storia di David Baker e di Sir Alec Jeffreys saremo di fronte all’ennesimo gioiello della corona inglese.

 

Spero di avervi convinto a dare una chance a questa nuova miniserie. Se l’Aperitivo non è bastato, come al solito qui sotto potete godervi un trailer. Avviso che sono già uscite entrambe le puntate, ma questo articolo è basato solo sulla prima parte. Potrete trovare i sottotitoli del primo episodio a questo indirizzo.
Buona visione!

Luigi Dalena

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Luigi Dalena

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Producer pubblicitario. Blogger itasiano dal 2013. Maniaco dell'ordine e dell'organizzazione. Appassionato di videogiochi, tecnologia, astronomia, cinema e soprattutto serie TV. Apprezzo qualsiasi genere, ma ho un debole per sci-fi e fantasy. Una volta guardavo di tutto, ma poi ho lentamente ristretto i miei gusti spostandomi quasi esclusivamente sulle serie britanniche e sulle cable statunitensi. Più sono brevi, meglio è.
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