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Gli Aperitivi: Marvel’s Agent Carter

Dopo Marvel’s Agents of SHIELD, arriva un’altra serie integrata nell’Universo Cinematografico Marvel: ecco a voi Marvel’s Agent Carter.

TRAMA: Marvel’s Agent Carter racconta la storia di Peggy Carter (Hayley Atwell). Siamo nel 1946 e gli accordi di pace hanno avuto un brutto colpo su Peggy che si ritrova ad essere messa in un angolo quando gli uomini tornano dall’estero. Nel suo lavoro alla SSR (Strategic Scientific Reserve), Peggy deve bilanciare il lavoro d’amministrazione con le missioni segrete che intraprende per Howard Stark (Dominic Cooper). Il tutto mentre cerca di condurre la sua vita da donna single in America, dopo aver perso l’amore della sua vita: Steve Rogers. La serie è ispirata ai film Capitan America: The First Avenger, Capitan America: The Winter Soldier e al cortometraggio Marvel One-Shot: Agent Carter.

Agent CarterPRIMA IMPRESSIONE: si parte immediatamente con una marea di feels per le scene tratte da Capitan America: The First Avengers, necessarie per una presentazione completa della protagonista (non tutti, infatti, potrebbero aver visto il film). In meno di dieci minuti abbiamo il ritratto dell’Agente Carter: donna forte e orgogliosa, ferita per la “morte” di Steve Rogers (aka Capitan America), capace nel suo lavoro e visibilmente fuori posto allo SSR (la fine della guerra ha cambiato tutto). I colleghi la trattano come una segretaria; il maschilismo di quel periodo storico si fa sentire durante tutto il pilot. Per fortuna qualcuno di differente dagli altri c’è: Daniel Sousa, Agente SSR interpretato da Enver Gjokaj. Dopo la presentazione della protagonista, veniamo catapultati immediatamente nel mezzo della storia: Howard Stark e le sue armi. La collaborazione fra l’Agente Carter e il maggiordomo del magnate – Edwin Jarvis (interpretato da James D’Arcy) – sembra poter essere uno dei punti di forza della serie. Come in tutte le spy story abbiamo elementi di mistero, probabili doppiogiochisti, missioni segrete, inganni e tanta azione. Omaggi ad Alias e a Fringe possono essere trovati durante tutto l’arco del pilot.

IL QUESITO: l’accentramento totale del pilot (e probabilmente della serie) sulla figura dell’Agente Carter rischia di mettere in ombra tutti gli altri personaggi, che paiono essere interessanti dai pochi spunti avuti nel primo episodio. Soprattutto io mi auguro di vedere approfonditi Jarvis, l’Agente Sousa e Anton Vanko (Costa Ronin).

VERDETTO: come Agents of SHIELD, anche Agent Carter integra l’Universo Cinematografico Marvel; se non volete perdere dettagli e storie secondarie potete vedere lo show senza paura di rimanere delusi. In realtà, questa serie fa per voi anche se vi piacciono le spy story d’epoca post-bellica: non serve infatti conoscere a menadito tutta la backstory Marvel per godere di questo prodotto. E poi diciamoci la verità: Hayley Atwell è un gran bel vedere, e nel pilot ne dà subito dimostrazione.

Qui potete trovare i sottotitoli del pilot. Come di consueto concludiamo con un promo:

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Marco Quargentan

Itasiano da ottobre 2008 grazie ad House MD e Lost. Blogger e Moderatore da giugno 2013 grazie a Game of Thrones, Traduttore da giugno 2015. Informatico di "professione", sassofonista per caso, appassionato di basket, player spasmodico della serie Legend of Zelda, lettore compulsivo di JRR Tolkien e GRR Martin (entrambi before it was cool), drogato seriale. Non chiedetemi la mia serie preferita, non saprei scegliere fra quelle che adoro.
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