Guess what’s back, back again. Prison Break is back, tell a friend. Guess what’s back, guess what’s back, guess what’s back… Italiansubs è lieta di (ri)presentarvi Prison Break.
TRAMA E INFORMAZIONI
Sono passati 7 anni dalla morte di Michael (Wentworth Miller), ma la situazione non sembra essere cambiata per il fratello Lincoln (Dominic Purcell). Come un fulmine a ciel sereno, T-Bag (Robert Knepper), uscito da Fox River, fa visita a Burrows portando con sé notizie alquanto sconvolgenti: Michael è vivo. Da questo preciso momento si mettono in moto vari meccanismi che porteranno vari protagonisti nello Yemen, luogo dove si troverebbe Scofield. La quinta stagione di Prison Break è composta da nove episodi e andrà in onda sul canale Fox. Nel cast ritroviamo vecchie conoscenze: Amaury Nolasco, Paul Adelstein, Rockmond Dunbar e Sarah Wayne Callies. Paul Scheuring ritorna come showrunner nonché produttore esecutivo.
IMPRESSIONI SUL PILOT
Figure in vestiti eleganti che cercano con qualsiasi mezzo di uccidere i protagonisti, complotti, regia frenetica… Insomma, il primo episodio del revival incarna esattamente ciò che ha raffigurato Prison Break nel corso delle sue quattro stagioni (più un film, semicit.). Si nota una certa continuità, nonostante siano passati molti anni, sicuramente è la parte più riuscita del primo episodio e va fatto un plauso agli autori. Le musiche di Ramin Djawadi contribuiscono a un grande tuffo nel passato. Il risentire certe melodie, come quella di T-Bag, fa riaffiorare molti ricordi. Uno dei grandi pregi di Prison Break, intesa come serie, è quello di riuscire ad approfondire i legami umani tra i personaggi. I legami sono il vero punto di forza della serie, da quello tra Lincoln e Michael fino ad arrivare a Michael e Sara. Tutto il primo episodio cerca di “rimettere insieme” i superstiti degli otto di Fox River per un’ultima grande evasione, per un’ultima entusiasmante stagione. La storia dell’episodio procede lineare con non tanti grandi colpi di scena (tranne l’ultimo, ben fatto ed organizzato). L’azione frenetica causata da scelte non sempre razionali e l’aver giocato sulla nostalgia sono i grandi punti di forza dell’episodio. Le cose positive del primo episodio tuttavia finiscono qui. Citando un noto rapper statunitense:
Look, I was gonna go easy on you and not to hurt your feelings, but I’m only going to get this one chance. Something’s wrong, I can feel it.
Il primo episodio non è riuscito a essere avvincente come avrebbe voluto. O meglio, come io avrei voluto. Ci sono tutti gli ingredienti per farlo, c’è quel mix di assurdità e azione che incuriosisce, ma non basta. I difetti sono di gran lunga superiori ai pregi. È impossibile non notare come l’episodio non tenga conto, se non in minima parte, dei sette anni trascorsi. Mi sarebbe piaciuto vedere un primo episodio introduttivo per poi inserire piano piano gli elementi del nuovo filo narrativo. Tuttavia nove episodi sono insufficienti per le mie aspettative. Gli autori hanno preferito non modificare la struttura caratterizzante della serie. È impossibile non notare la fotografia pessima durante le scene in Yemen. Sembrerebbe che Duccio e il suo mantra “smarmella tutto” siano arrivati anche negli States. Mi sarebbe piaciuto vedere, da fan non nostalgico, un episodio diverso, che desse un senso al revival. Mi rendo conto tuttavia che questo mio pensiero sia utopico, il primo episodio strizza l’occhio proprio ai fan nostalgici. Nello scrivere la recensione, una domanda mi attanagliava: era davvero necessario? In fondo sappiamo come è finita la serie (ma soprattutto come finisce il film). Per me Prison Break era finito, un lontano (e piacevole, per alcuni versi) ricordo, e il primo episodio del revival sembra confermare la mia ipotesi: non era necessario. Tuttavia, c’è una locuzione latina che credo sia perfetta per questo caso: Cui prodest? (A chi giova?) Sicuramente, tra gli altri, all’emittente e agli attori… Del resto pecunia non olet.
IL TRAILER
In home trovate già i sottotitoli, fateci sapere cosa ne pensate con un commento. Alla prossima!
Francesco M. Conte
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