Vi ricordate la famosa scena con Ponzio Pilato in Brian di Nazareth? Quella di Marco Pisellonio? Sareste in grado di non ridere fino alle lacrime come quei poveri centurioni? Io no, c’ho provato.
Per la serie “i migliori attori drammatici arrivano dalla commedia”, BBC ha ingaggiato proprio lui, Michael Palin, per interpretare l’anziano protagonista di questa miniserie di genere – udite, udite – horror.
LA TRAMA
Tom Parfitt (Michael Palin) è un ottantenne abbastanza in forma e vive da solo in una vecchia casa che nasconde un misterioso segreto. Per allontanarsi dall’abitazione, finge una caduta dalle scale e pretende di essere trasferito in una casa di riposo. Qui, al suo arrivo, si verifica un macabro incidente: la sua assistente sociale precipita con tutta la finestra dalla stanza al quarto piano. Hannah (Jodie Comer, My Mad Fat Diary), una giovane ragazza che lavora nel centro, lo trova in stato di shock. Il vecchio sta mormorando frasi senza senso.
Il caso è affidato al detective Fairholme (Mark Addy, Game of Thrones), già alle prese con difficoltà di carriera, che presto si rende conto come qualcosa non quadri. Non passa molto tempo ed iniziano a verificarsi altri fenomeni inquietanti nella casa. Il detective e la ragazza dovranno far luce sul mistero stando attenti a non rimanere vittime dell’oscurità che si cela tra quelle mura.
LA PRIMA IMPRESSIONE
È difficile per un Monty Phyton scrollarsi di dosso il lato comico ma – credetemi – in questa serie si respira tutta un’altra atmosfera. Gli unici leggeri retaggi di comicità si nascondono nelle stramberie dell’ottantenne. Per il resto, lo show è decisamente cupo.
La fotografia è molto intensa e dominano le calme immagini blue-shift di mare e brughiera nel tipico clima uggioso dello Yorkshire. Merita una menzione speciale la performance della giovane Jodie Comer che, insieme a Palin, completa un’ottima coppia protagonista.
IL QUESITO
C’è da ammettere che, per essere un prodotto horror, non è molto spaventoso. Ma il quesito a tal riguardo va molto oltre la serie in questione. Ultimamente è sempre più difficile sperimentare la paura, persino sul grande schermo. Questo dipende in gran parte dalla sovraesposizione ad immagini sempre più forti a cui ci stiamo lentamente abituando. Pensare che fino a mezzo secolo fa la maschera di Nosferatu era sufficiente a far saltare lo spettatore dalla poltrona. Oramai l’horror non può più far leva sul mostruoso, sulla violenza, sul sangue per scatenare quella preziosa emozione tanto negativa quanto ricercata sullo schermo. Per ottenere un risultato è necessario stimolare quei timori già radicati in ogni individuo e dare tutto per legarli in qualche modo alla realtà (vedi il successo nel genere del mockumentary). Ma probabilmente ci abitueremo anche a quello. L’unico spiraglio di luce è il thriller.
La domanda è quindi questa: esiste un futuro per il puro horror?
IL VERDETTO
Un ottimo prodotto, sicuramente adatto ai fan di BBC e ai curiosi che vogliono rivedere il nostro Ponzio Pilato in azione. Astenersi impazienti ed allergici al montaggio lento.
Qui trovate i sottotitoli. Buona visione!
Matteo Pilon
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