Esistono due versioni di ogni storia. O forse dovrei dire “storiella”. Volete scoprirle con noi? ItaSA è lieta di presentarvi The Affair.
LA TRAMA
Creato dal duo Hagai Levi – Sarah Treem, già rodato nell’acclamato In Treatment, lo show che oggi vi presentiamo è il tentativo di raccontare il rapporto extraconiugale da un punto di vista nuovo. O meglio, da più punti di vista. The Affair è infatti una love story – principalmente – con un velo di thriller. Ed è proprio un crimine misterioso che offre ai due protagonisti un ottimo pretesto per raccontare in prima persona, ai detective, le fasi della loro relazione.
Noah Solloway (Dominic West, The Wire) è un insegnante e scrittore che vive il suo sogno. Ha una splendida famiglia, il suo primo romanzo ha ottenuto un discreto successo, ama sua moglie (Maura Tierney, E.R., NewsRadio) e sa che non potrebbe aspettarsi niente di meglio dalla vita.
Alison Lockhart (Ruth Wilson, Jane Eyre, Luther) è la bella cameriera di un bed&breakfast nel villaggio di Montauk. La sua situazione è ben lontana da uno stato di serenità. Recentemente ha perso un figlio di 4 anni ed ha seri problemi ad andare avanti. Di conseguenza anche il rapporto col marito (Joshua Jackson, Dawson’s Creek, Fringe) è in un momento di crisi.
The Affair non è una storia di fatti, ma di versioni. I due racconti, divisi in parti distinte, di una serie di eventi innescati dal loro primo incontro.
LA PRIMA IMPRESSIONE
In passato ho assistito a diversi tentativi di narrare questo tipo di relazione. Non è un’impresa facile e ben presto gli eventi “di contorno” tendono a divenire soggetto mentre l’Affair rimane in uno stato passivo in balia di questi. Si può dire che venga confinato a backstory. Per il momento, vari aspetti di questa serie mi fanno sperare in un prodotto più coerente, più trasparente. Innanzitutto la solidità degli attori protagonisti, specialmente della Wilson che ancora una volta viene affiancata da un volto importante di The Wire, facendo sperare in un successo al pari del compianto Luther. In secondo luogo il team di creatori che in passato ha dato vita a In Treatment, capolavoro HBO che molti ritengono la miglior serie mai vista (io no, ma molti sì). Insomma, l’atmosfera che si respira in questo pilot profuma di rosee promesse. Vedere per credere.
IL QUESITO
Evitando di menzionare l’ovvio, e solito, quesito che riassumerei in “Bello, ma se poi va in vacca?”, vorrei concentrarmi sulla scelta stilistica dei creatori. Ovvero sulla decisione di infilarci un crimine come pretesto narrativo. A grandi linee la stessa logica adottata recentemente da Nic Pizzolatto in True Detective. È indubbiamente una soluzione creativa ed intelligente, che funziona alla grande fino a quando il crimine rimane lontano, un mistero. Ma quanto avanti riuscirà a tirare la serie mantenendolo tale? Quanto tempo insieme riusciranno a guadagnare i due innamorati prima che la thriller-storyline fagociti la loro storia d’amore? Sarà sufficiente per sviluppare pienamente il soggetto – la relazione – o questo verrà scalzato prima del tempo? La serie HBO ha funzionato grazie ad un salto temporale. Ma non sono sicuro che possa essere applicato con lo stesso effetto anche in questa situazione…
IL VERDETTO
Chiaramente il mio giudizio è molto positivo. Ad ora, mai un prodotto Showtime mi ha lasciato insoddisfatto. E non credo sarà The Affair ad interrompere la sequenza. Non saprei cos’altro aggiungere per convincervi. Ce n’è per tutti. È una storia di passione (niente miele della classica love story). È intrigante e introspettiva. E c’è una buona dose di suspance. The Whole Package.
Qui potete trovare i sottotitoli.
E, per finire, un promo.
Matteo Pilon
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