Un aperitivo particolare, quello di oggi. Sì, perché lo straordinario team di Itasa è riuscito a trovare il tempo per regalarvi un’altra simpatica novità. Sto chiaramente parlando di The Millers, l’ultimo progetto di Greg Garcia che ha debuttato lo scorso ottobre sulla CBS.
Al momento la serie è in pausa fino a febbraio quindi non troverete difficoltà nel recuperare tutti i 12 episodi già trasmessi. E ricordate una cosa: aperitivo abbondante = gran festa!
TRAMA: I Miller formano la classica famiglia americana. Certo, si tratta di individui singolari, ma tutto sommato non c’è niente di insolito in loro. Ma l’imprevisto non tarda ad arrivare. Nathan Miller (Will Arnett) rivela ai genitori che il suo matrimonio è finito da tempo e la reazione del padre Tom (Beau Bridges) non è tra le più normali: si rende conto che è un’opzione praticabile e prontamente lascia la moglie Carol (Margo Martindale). Così lei decide di trasferirsi con Nathan mentre Tom opta per la figlia Debbie (Jayma Mays) andando a vivere con lei, il marito Adam (Nelson Franklin) e la figlia Mikayla (Eve Moon). Nathan, un uomo adulto, deve così condividere l’appartamento con una madre tutt’altro che discreta e, dall’altra parte, Debbie ed Adam si ritrovano in casa un uomo molto lontano dall’essere autosufficiente. La nuova situazione sarà un terreno fertile per divertenti conflitti familiari.
LA MIDSEASON: The Millers è uno show senza tanti fronzoli che punta sui dialoghi e sull’ottimo cast. La star è indubbiamente Will Arnett, l’indimenticabile GOB di Arrested Development che torna sul piccolo schermo con un ruolo da regular dopo l’esperimento di Netflix. Margo Martindale (Justified, The Americans, Million Dollar Baby) e Beau Bridges (Masters of Sex, Brothers and Sisters, The Descendants) sono due attori straordinari e al momento sono impegnati in molti progetti. Insomma, è chiaro che la linea guida sia quella della semplicità e dell’eccellente uso dei fondamentali. E questi primi 12 episodi hanno rispettato le promesse.
IL QUESITO: La domanda che viene da porsi è se riusciranno ad affrontare il cambiamento senza perdere di vista l’obiettivo. Sì, perché con un pubblico come quello della CBS e con un traino come The Big Bang Theory – che non potrebbe essere più diversa – prima o poi dovranno inventarsi qualche colpo di scena orizzontale per non annoiare. La posizione è discutibile e poco in linea con le premesse ma è difficile resistere al fascino di un apripista con ascolti del genere e ricordiamoci che generalmente queste decisioni sono imposte dai network.
IL VERDETTO: Lo show è promosso ma il vero discriminante è il pubblico. Non è una comedy adatta a tutti e qualcuno potrebbe trovarla noiosa. Io ve la consiglio caldamente ma, ripeto, non è un prodotto spettacolare e se vi piace rimanere abbagliati dalle sitcom potrebbe non riuscire a catturarvi. Di certo è un Greg Garcia differente da quello di My Name is Earl e di Raising Hope. C’è di buono che gli ascolti sono discreti e le probabilità di rinnovo sono elevate, quindi non rischiate di trovarvi in mano una serie a metà. Poi direi che il verdetto lo lasciamo a voi. E badate che si tratta di una grande responsabilità. Perciò correte a scaricare i nostri sottotitoli, godetevi l’episodio pilota e poi scatenatevi nei commenti!
Matteo Pilon
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