I Guardiani della Galassia sono arrivati, con estremo ritardo, anche in Italia. Il sottoscritto, da appassionato dell’universo cosmico Marvel non poteva non scriverci un articolo.
I prodotti del Marvel Cinematic Universe non brillano certo in quanto a qualità, ma dal punto di vista dell’intrattenimento hanno sempre dimostrato di sapere il fatto loro. Guardians of the Galaxy riesce a portare ai massimi livelli questo elemento.
La Marvel Studios ha scelto di rischiare con questo film: è la prima pellicola basata sull’universo cosmico fumettistico e, sebbene non sia del tutto fedele al materiale da cui prende spunto, l’esperimento è senza dubbio riuscito.
Ho deciso di dividere l’articolo in quattro paragrafi, il primo sarà una piccola recensione del film, nel secondo analizzerò le differenze tra la trasposizione cinematografica di James Gunn e i fumetti da cui è tratta, nel terzo presenterò i vari easter egg, camei, citazioni e curiosità della pellicola, e nell’ultimo tenterò di spiegare a dovere come si colloca questa storia all’interno del Marvel Cinematic Universe, partendo dalle questioni riguardanti Thanos e le Pietre dell’Infinito.
Seguono spoiler dal film, consiglio a chi non l’ha ancora visto e non vuole avere sorprese di fermare la lettura. Se siete entrati nell’articolo perché non eravate sicuri se andare a vederlo oppure no, il mio consiglio è quello di andare. Forse non vi entusiasmerà a pieno, ma di certo passerete due ore più che piacevoli.
IL FILM
Il maggiore punto di forza della storia del film sono alcuni dei suoi personaggi.
Peter Quill, interpretato da un ottimo Chris Pratt, grazie alla sua vivace personalità riesce quasi sempre a rubare la scena. Il leader dei Guardiani è anche il personaggio con la storia personale più esplorata: nella pellicola si assiste infatti ad una struggente scena della sua infanzia e si notano parti della sua personalità un po’ più profonde. Da questo punto di vista, risalta sicuramente la storia delle audiocassette, che servono anche da spunto per la bella colonna sonora del film.
Le altre due star del film, come prevedibile, sono Rocket e Groot, con la voce di Bradley Cooper e di Vin Diesel nella versione originale. Il procione e l’albero antropomorfi non fungono solo da mascotte e non sono delle semplici macchiette, ma anche loro sono protagonisti di scene più profonde, come quella in cui Rocket ricorda il suo passato o una delle parti finali: «Noi siamo Groot». Di certo i due personaggi risaltano maggiormente nei momenti più epici e quelli più comici. Da questo punto di vista gli autori hanno fatto un ottimo lavoro, rendendo Rocket e Groot i personaggi più memorabili del film.
Al contrario invece, i due restanti Guardiani non riescono a distinguersi. Gamora (Zoe Saldana) e Drax (David Bautista) infatti risultano piuttosto banali e stereotipati. Il tentativo di dare dei siparietti comici a Il Distruttore, oltre a non essere molto in linea con il personaggio originale, appare debole. Inoltre la sua storia di vendetta è stata scritta con troppa semplicità e banalità, e il risultato peggiora nel cambio di “obiettivo” improvviso sul finale, parte trattata con eccessiva leggerezza. Anche Gamora non emerge dalla pellicola, come con Drax e la sua storyline principale, la rivalità con Nebula (Karen Gillan), è molto semplicistica e piena di cliché.
Gli altri due personaggi principali del film sono Yondu (Michael Rooker) e il villain Ronan, interpretato dal sempre perfetto Lee Pace. Con il primo è stato fatto un rispettabile lavoro, l’eterno dubbio sulla sua affidabilità è decisamente ben realizzato e le scene in cui compare guadagnano con la sua partecipazione. Sul secondo invece il giudizio è incerto. Sembra che il buon lavoro lo faccia solo Lee Pace sotto la maschera. La presenza scenica del villain è sicuramente prorompente, ma il suo carattere non è stato esplorato a dovere. Forse il mio giudizio è in parte negativo anche perché Ronan è il personaggio che caratterialmente più si differenzia dalla sua controparte fumettistica, ma questo verrà analizzato più avanti nell’articolo.
La trama del film nel complesso è piuttosto banale, ma svolge perfettamente il compito di introdurre l’universo cosmico e in particolare i Guardiani della Galassia. In generale le origini dei cinque personaggi, il loro incontro e il loro delineamento come gruppo funzionano ottimamente. Un ulteriore parte fondamentale del film è l’introduzione, e il proseguimento, della storyline principale del Marvel Cinematic Universe: quella di Thanos e delle Pietre dell’Infinito. Analizzerò meglio anche questo discorso in un paragrafo successivo dell’articolo. È presente anche un altro ingrediente della sceneggiatura che colpisce in positivo: il divertimento. Non siamo sicuramente di fronte ad una comicità raffinata e intelligente, ma per la maggior parte i vari siparietti e le varie battute riescono ad inserirsi molto bene nel film. Difficilmente non si ride durante la visione. Anche scene non propriamente divertenti ma semplicemente poco serie come, per esempio, il caotico incontro tra Peter, Gamora, Rocket e Groot su Xandar risultano molto piacevoli da guardare. Forse l’unico siparietto fuori luogo nella pellicola è il balletto improvviso di Star-Lord per distrarre Ronan sul finale. È funzionale alla trama, ma a mio parere spezza in malo modo la tensione.
L’elemento che più emerge dalla pellicola è quello visivo. Da questo punto di vista gli autori hanno fatto uno lavoro eccelso. Prima di tutto come resa rispetto al cartaceo: l’ambientazione e l’atmosfera ricalcano alla perfezione quelle disegnate nell’universo cosmico fumettistico. Inoltre, molte scene sono una pura gioia per gli occhi, per esempio il salvataggio di Gamora da parte di Star-Lord nello spazio sopra Knowhere, o la già accennata scena in cui Groot protegge gli altri Guardiani, e senza dubbio quella finale in cui Peter Quill prende possesso della Pietra dell’Infinito.
Le suggestive ambientazioni, le belle musiche, gli straordinari effetti speciali, una scenografia, dei trucchi e dei costumi ottimi, una comicità ben calibrata e dei personaggi molto carismatici vanno a creare il perfetto film d’intrattenimento che Guardians of the Galaxy voleva essere.
DIFFERENZE CON I FUMETTI
Nella breve recensione mi sono riferito più volte all’universo cosmico della Marvel. Per chi non sapesse ciò di cui sto parlando, come facilmente comprensibile esso è l’insieme delle storie ambientate al di fuori della Terra. È ovviamente molto vasto e comprende un gran numero di personaggi, di razze, di luoghi e di oggetti.
I Guardiani della Galassia che vediamo nel film tecnicamente non sono i primi a prendere questo nome, una diversa omonima formazione era presente nei fumetti fin dal 1969. Il nuovo gruppo è nato di recente (nel 2008), e negli ultimi anni è stato protagonista di diverse storie all’interno dell’universo cosmico. La formazione che vediamo nel film è piuttosto ristretta, nelle storie cartacee hanno fatto parte del gruppo molti altri soggetti fondamentali. Tra questi ci sono Adam Warlock e Ms. Marvel, due dei personaggi più storici e importanti dell’universo cosmico, Phyla-Vell, Vance Astro, membro dei Guardiani originali, il cane Cosmo, che ha avuto un cameo nel film e, per un periodo, anche Iron Man.
Alcuni dei personaggi principali del film si differenziano per certi aspetti dalla loro versione originale.
Le origini e il passato di Peter Quill sono molto diversi. Nel cartaceo suo padre è J’Son of Spartax, imperatore della razza Spartoi. Nell’universo cinematografico le vicende sulla nascita del protagonista sono ancora avvolte nel mistero, ma James Gunn ha già dichiarato che verrà seguita una strada diversa rispetto a quella dei fumetti. Le grandi differenze per questo personaggio nel film si notano nella sua crescita: al contrario della sua controparte cinematografica, l’originale Peter Quill è cresciuto sul pianeta Terra fino a diventare un’astronauta e incontrare durante una missione un’entità aliena che gli dona il “manto di Star-Lord”, appartenuto prima ad un poliziotto interplanetario che usava quel soprannome.
Anche le origini di Drax presentano svariate differenze. La sua storia fumettistica è più travagliata: Il Distruttore è un terrestre ucciso, insieme alla sua famiglia, da Thanos e poi riportato in vita da due Entità divine. Drax rinasce in un nuovo corpo e con un solo obiettivo/ossessione in testa: uccidere Thanos.
Anche la storia di Gamora presenta delle disuguaglianze tra film e fumetti: nella versione cartacea lei è stata salvata e cresciuta da Thanos e i due hanno avuto un affetto reciproco che solo dopo è scomparso.
Dal punto di vista caratteriale quasi tutti i personaggi presentano qualche difformità con le loro controparti cartacee: nel film Rocket è addirittura troppo poco cinico, Gamora è meno fredda e distaccata e Groot e Drax sono troppo ingenui. Ma come anticipato, il personaggio che più si discosta dalla sua versione originale è Ronan. L’Accusatore, infatti, nelle storie a fumetti non è così puramente malvagio come appare nel film, ma anzi è piuttosto neutrale. La più rilevante qualità del suo carattere sono il forte senso d’onore e di giustizia che lo accompagna da sempre.
Un personaggio che è parso un po’ fuori posto è Yondu, che nei fumetti è in realtà un supereroe facente parte del vecchio gruppo dei Guardiani della Galassia. Per il film il suo look è stato svecchiato in modo tale da rendere il soggetto più adatto allo stile della pellicola. Un ottimo lavoro è stato fatto con la modernizzazione della sua arma, la Yaka Arrow, che nella versione cartacea aveva l’apparenza di una classica freccia che, prima di poter essere controllata, veniva lanciata da un arco.
Non è ancora chiaro perché gli autori abbiano voluto inserire questo personaggio in un ruolo così diverso da quello originale.
Finora ho evitato di menzionare un’altra particolarità protagonista di una forte differenza dalle opere originali, perché è il cambiamento che più mi ha infastidito e ciò che non mi ha fatto apprezzare la pellicola al 100%. Mi sto riferendo ai Nova Corps. Mi è stato chiaro fin dalla presentazione del loro look che sarei rimasto deluso da questa trasposizione. Nei fumetti, i Nova Corps sono un corpo intergalattico di milizia ed esplorazione che trae il suo potere da un’enorme fonte di energia nominata Nova Force, generata, controllata e distribuita ai vari membri da un supercomputer senziente chiamato Uni-Mente Xandariana, il quale assiste anche gli agenti durante le missioni. I membri sono divisi in cinque ranghi, ognuno con una diversa quantità di energia a disposizione e hanno due principali priorità: difendere il popolo di Xandar, loro pianeta d’origine, e salvaguardare l’Uni-Mente. Essi, grazie alla Nova Force, hanno a disposizione un’ampia sfilza di abilità e poteri: forza, velocità e riflessi sovrumani, possibilità di volare a velocità maggiori di quella della luce, di guarire velocemente, di creare portali per teletrasportarsi e di utilizzare vari tipi di poteri energetici e gravimetrici. L’assistenza dell’Uni-Mente, inoltre, garantisce ai membri accesso a enormi database, capacità strategiche e analitiche avanzate e varie altre risorse tecnologiche. Nella trasposizione cinematografica è presente pochissimo di tutto questo, i Nova Corps sono stati rappresentati come un banale e debole corpo di polizia senza poteri e con a disposizione solo qualche tecnologia.
I Nova Corps nel corso della storia fumettistica sono quasi sempre girati attorno ad un unico personaggio: Richard Rider, alias Nova, terrestre che da giovane riceve i poteri da un membro dei Corps. Nova inizialmente è rimasto sulla Terra, ma successivamente si è spostato nell’universo cosmico marvelliano, diventandone uno dei più importanti protagonisti. Nel corso degli anni ha scalato le gerarchie dei Nova Corps e ha fatto conoscenza di altri personaggi, tra cui Peter Quill e Gamora, con i quali ha stretto un forte legame, aiutandoli anche a formare e far crescere i Guardiani della Galassia. Grazie a questo collegamento è possibile che il personaggio verrà introdotto nel franchise cinematografico e la mia speranza è che ciò porterà ad un’esplorazione più profonda dei Nova Corps e un avvicinamento alla loro controporte cartacea.
EASTER EGG, CAMEI, CITAZIONI E CURIOSITÀ
Ma torniamo a parlare del film. Essendo questa pellicola la prima nel Marvel Cinematic Universe a essere tratta da una parte completamente inesplorata dell’universo fumettistico, gli autori hanno avuto la possibilità di inserire numerosi easter egg, camei e citazioni.
Una citazione è presente molto presto nella storia, si tratta del nome del pianeta in cui Star-Lord trova la sfera, Morag, che nei fumetti è il nome del primo leader della razza Kree.
Poco dopo aver lasciato il pianeta Morag, nell’astronave di Peter Quill fa la sua comparsa un’aliena che risponde al nome di Bereet, personaggio che nel cartaceo è collegato ad alcune storie di Hulk.
Ovviamente al film ha partecipato il solito Stan Lee, che interpreta un uomo circondato da belle ragazze su Xandar, mentre Rocket osserva la folla. Inizialmente il cameo di Lee doveva essere diverso: James Gunn voleva inserirlo all’interno di una delle celle del Collezionista.
I tre più importanti Nova Corps che compaiono nel film sono tutti presenti anche nelle storie originali.
Irani Rael (Glenn Close) veste i panni di Nova Prime, rango più alto del corpo. La sua controparte fumettistica non ha mai raggiunto questo rango, anzi è entrata nella forze Nova piuttosto di recente.
Rhomann Dey è un agente di alto rango interpretato da John C. Reilly. La sua controparte cartacea gioca un ruolo chiave nelle origini di Richard Rider: egli è stato il leader dei Nova Corps, ed è il già accennato membro del corpo intergalattico che ha scelto Richard come agente.
Denarian Saal è il sottoposto che verso la fine del film viene ucciso da Ronan. Nel fumetto Saal è stato protagonista di una delle storie dei Nova Corps: è stato il primo agente a prendere possesso dell’intera Nova Force, potere che l’ha guidato verso la follia.
Un cameo che prima dell’uscita della pellicola ha fatto molto parlare di sé è quello dell’attore Nathan Fillion, che in Guardians of the Galaxy doppia il mastodontico alieno blu umiliato da Groot nella prigione.
Come facilmente immaginabile, molti tra i più importanti camei sono collegati alla collezione di Taneleer Tivan, alias Il Collezionista, interpretato da Benicio Del Toro e già apparso nella scena dopo i titoli di coda di Thor: The Dark World.
Primo fra tutti il già accennato Cosmo, il cane all’interno della tuta spaziale presente in una delle celle. Il Cosmo fumettistico non è un semplice cane, ma è uno dei telepati più potenti dell’universo Marvel e un membro dei Guardiani della Galassia.
All’interno delle altre celle della tana del Collezionista si possono notare anche un soldato Chituari (antagonisti di The Avengers) e un Elfo Oscuro (antagonisti di Thor: The Dark World).
Ma soprattutto si può notare quello che a parer mio è il più importante cameo del film: il bozzolo di Adam Warlock, personaggio già menzionato nell’articolo come uno dei più storici e importanti dell’universo cosmico. Warlock, conosciuto originariamente come Lui, o nella sua versione malvagia come Magus, è un essere umano artificiale dotato di grandi poteri (tra i quali creare un bozzolo attorno al suo corpo per rigenerarsi) e che ha legami con molti dei personaggi del film, in special modo Thanos. Il bozzolo era già apparso nella collezione di Taneleer Tivan durante la scena post-credit del secondo film di Thor. James Gunn in un’intervista ha confermato che quello è effettivamente il bozzolo di Warlock e ha dichiarato che è possibile che il personaggio compaia nel sequel di Guardians of the Galaxy.
Il cameo senza dubbio più memorabile è però quello di Howard the Duck, doppiato da Seth Green, nella scena dopo i titoli di coda. Howard è un soggetto bizzarro e parodistico protagonista delle sue personali storie, ma che spesso interagisce con gli altri personaggi Marvel. James Gunn ha affermato che il suo inserimento nel film è stato fatto a scopo comico e non per anticipare qualcosa di futuro.
Un’ultima citazione riguardante Il Collezionista è presente nel nome della serva che prende la Pietra dell’Infinito distruggendo la tana: Carina, che è anche l’alias usato dalla figlia dello stesso Taneleer Tivan nei fumetti.
Sono presenti anche diverse citazioni non inerenti al mondo Marvel, in particolare citazioni alla cultura pop degli anni ’80. Le canzoni che compongono gli “Awesome Mix” di Peter Quill sono suonate dal Walkman Sony TPS-L2, molto diffuso in quel decennio. L’astronave di Star-Lord prende il nome “Milano”, omaggio a Alyssa Milano, una delle attrici protagoniste della serie televisiva Who’s the Boss?. In uno dei dialoghi Peter, riferendosi alla storia del film Footloose parla di Kevin Bacon fingendo che egli sia un grande eroe del suo pianeta, e riferendosi alla serie Uncle Jesse parla dell’attore John Stamos fingendo che egli sia un leggendario fuorilegge.
CONTINUITY ALL’INTERNO DEL MARVEL CINEMATIC UNIVERSE
Per quanto poco, Guardians of the Galaxy è il film del Marvel Cinematic Universe che più ha portato avanti la trama principale del franchise, quella su Thanos e sulle Pietre dell’Infinito.
La Conoscenza è potere e Thanos di Titano non ha ancora smesso di accumulare potere
Il Thanos fumettistico è uno dei villain più importanti, potenti e pericolosi dell’intero universo Marvel. Egli è nato su Titano (satellite di Saturno) e fa parte della razza degli Eterni. I suoi immensi poteri sono quasi in perenne crescita e spaziano da quelli fisici a quelli mentali, mistici, cosmici e extradimensionali. Egli è inoltre dotato di conoscenze e intelligenza superiori.
Non è ancora chiaro quanto di ciò verrà riportato nella sua controparte cinematografica. Finora il personaggio ha avuto un cameo nella scena dopo i titoli di coda di The Avengers, nella quale si scopre esserci lui dietro agli eventi del film. In Guardians of the Galaxy viene interpretato ufficialmente da Josh Brolin, e il suo ruolo è più rilevante, e grazie a questo arriva la conferma a ciò che molti fan Marvel avevano già intuito: Thanos è alla ricerca delle Pietre dell’Infinito.
Le Pietre dell’Infinito (chiamate “Gemme” nella versione cartacea), sono sei oggetti incommensurabilmente potenti legati a sei diversi aspetti dell’universo: Tempo, Spazio, Anima, Realtà, Potere, Mente. Ogni pietra è in grado di controllare uno di questi aspetti, ma solo esseri estremamente potenti sono in grado di utilizzarle.
Le Pietre (che non hanno tutte la forma di una pietra) sono presenti in molti film del franchise. Oltre alla gemma di Guardians of the Galaxy, che è la Pietra del Potere, ci sono il Tesseract (il Cubo Cosmico di Captain America: The First Avenger e di The Avengers), che è stato confermato essere la Pietra dello Spazio, e l’Aether (la singolare forma comparsa in Thor: The Dark World), che non si sa ancora quale Pietra sia, ma considerando il suo comportamento è probabile che sia quella dell’Anima. Alcuni credono che siano delle Pietre anche lo scettro di Loki e l’Obelisco della seconda stagione di Agents of S.H.I.E.L.D., ma sono solo ipotesi. Restando su ciò che è confermato dalla Marvel: una Pietra è in possesso del Collezionista, una è su Asgard, una ce l’hanno i Nova Corps, e le restanti tre sono a noi sconosciute.
Thanos e le Gemme dell’Infinito sono protagonisti di una famosa saga dei fumetti chiamata The Infinity Gauntlet nella quale il villain prende possesso dei sei gioielli e crea il Guanto dell’Infinito, guanto che contiene le sei Gemme e che permette a chi lo indossa di controllarle tutte contemporaneamente. Le abilità di Thanos in questa storia si avvicinano all’onnipotenza e i risultati per l’esistenza sono a dir poco catastrofici.
La trama principale del Marvel Cinematic Universe si sta lentamente dirigendo verso una storia simile. Il Guanto dell’Infinito ha già fatto la sua brevissima comparsa sullo sfondo di Thor, nell’armeria di Odino. È difficile immaginare come possa essere usato, considerando che le Pietre cinematografiche hanno diverse forme e dimensioni, ma la presenza di Josh Brolin con addosso un Guanto dell’Infinito giocattolo al recente Comic-Con fa pensare che la Marvel non abbia intenzione di abbandonare l’oggetto. Teoricamente la storia di Thanos e delle Pietre dell’Infinito sarà protagonista del futuro Avengers 3, nonostante le recenti news su una possibile trasposizione dell’evento fumettistico Civil War, che entra in contrasto con quanto teorizzato prima. Chi vivrà vedrà.
Spero che questo lungo articolo vi sia piaciuto, ci tenevo a esprimere la mia opinione e a informare i lettori interessati sul vasto mondo che circonda questo e gli altri film Marvel. Sentitevi liberi di esprimere la vostra opinione sull’articolo o di fare domande nei commenti qui sotto.
Luigi Dalena
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