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Halt and Catch Fire – ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare gli ascolti

Con l’episodio andato in onda due giorni fa si è conclusa la prima stagione di Halt and Catch Fire.

I bassi ascolti però non promettono niente di buono per il futuro della serie. Ma è davvero una brutta situazione?


L’articolo contiene spoiler sull’ultima puntata di Halt and Catch Fire. Non leggete oltre se non avete ancora visto l’episodio e non volete rovinarvi la sorpresa.


1984

La ragazza che “somiglia a Cameron”, protagonista di ‘1984’, lo spot (diretto da Ridley Scott) che presentava il primo Macintosh.

Il 1984 è arrivato. Dopo il caos della scorsa puntata i quattro protagonisti tornano a casa ad affrontare le conseguenze. Gordon da una parte è in cattivi rapporti con Donna, ma dall’altra è soddisfatto dagli eventi del Comdex, e sente finalmente che i suoi sforzi sono stati ripagati. Cameron, dopo uno sfogo, decide di esprimere il suo potenziale altrove. Donna si ritrova in una situazione simile, sembra voler mettere da parte gli eventi passati e si fa licenziare. Dopo aver assistito all’approccio con cui Apple ha costruito il primo Macintosh, Joe si è reso conto che il punto di vista migliore era quella di Cameron, e la visione del famoso spot “1984” di Apple è il primo passo nel suo personale cambiamento in questo finale di stagione.

Ma mettiamo un attimo in pausa la storia di questo primo ciclo di episodi e parliamo della possibilità di averne un secondo. Considerando i bassi ascolti, la cancellazione da parte di AMC sembra la strada più probabile. Io sono il primo a sperare in un rinnovo per questa meravigliosa serie, ma se Halt and Catch Fire dovesse essere cancellato sarei pienamente soddisfatto da questo finale. Il motivo è semplice: tutti i protagonisti hanno raggiunto il loro punto d’arrivo, alcuni sono andati incontro ad una conclusione positiva, altri ad una negativa, ma, secondo me, tutti hanno compiuto il loro personale percorso.

fire

Nel corso dell’episodio assistiamo alla metamorfosi di Joe già accennata prima. Nel tentativo di rivoluzionare il Giant, Joe, prima con la domanda di uno dei dipendenti, “quali sono le tue idee?”, e poi con il rifiuto di Cameron “pensavo di aver sentito il tuo cuore battere. Ma non era il tuo cuore che batteva. Era un’eco”, realizza di non essere un visionario innovatore, capisce di non poter compiere ciò che sperava, e decide di lasciarsi alle spalle la sua ambizione e i suoi giochi di potere. Vediamo la caratterizzazione che il personaggio ha avuto in questa prima stagione concludersi in un ultimo atto: l’incendio del furgoncino. Questo gesto, oltre a fungere come metafora per la storia all’apparenza senza senso raccontato da Joe in macchina nello scorso episodio (che si concludeva con “E poi i vincitori la bruciano completamente”), rappresenta anche l’apoteosi del Joe che abbiamo imparato a conoscere, che con questo sfogo riesce a lasciarsi alle spalle l’esperienza della Cardiff Electric e concentrarsi su altro, sul suo passato, andando a visitare quella che molto probabilmente è sua madre. La conclusione del percorso di questo personaggio ci regala un altra splendida metafora, con gli eventi a cui abbiamo assistito che possono facilmente dare un altro significato alla frase detta proprio da Joe nel primo episodio: “I computer non sono l’obiettivo. Sono piuttosto il mezzo che ci conduce all’obiettivo”.

HFC - Gordon

Gordon ha subito un processo inverso rispetto a Joe. Partito sicuro di sé, l’ingegnere a fine puntata si ritrova incerto delle scelte compiute. Lui è infatti l’unico personaggio ad avere una conclusione negativa. Dal lato familiare lo vediamo risolvere la situazione perdonando Donna, ma da quello lavorativo assistiamo al suo sconforto. Gordon è rimasto attaccato alle sue convinzioni fino alla fine, e queste l’hanno trascinato in un mondo in cui i computer sono dei “dipendenti” e non degli “amici”, un mondo che non lascia spazio a innovazione e che non guarda al domani. In questo mondo Gordon e la Cardiff Electric dominano il presente, ma senza una visione per il futuro ciò durerà poco e lui se ne rende conto, forse un po’ troppo tardi.

happy

Come Gordon anche Cameron è rimasta attaccata alle sue idee, ma ciò la porta ad una conclusione positiva. La ragazza decide di concedersi la totale libertà. Facendo partire la sua nuova azienda, Cameron si crea un modo per dare spazio alle sue idee, un modo per esprimersi in libertà senza dipendere da nessuno, né dall’ambizione di Joe, né dalla visione a volte troppo chiusa di Gordon. Il percorso di Cameron è quello che è proseguito più fluidamente, senza cambi di pensiero o di idee. L’unico elemento “imprevedibile” è stato la sua relazione con Joe, una volta tolto di mezzo questo, assistiamo al naturale compimento del percorso di questo personaggio.

Donna

Anche nella storia di Donna l’elemento fondamentale è la libertà. Non solo libertà di esprimersi, ma libertà in senso più ampio, libertà di scegliere, di non dipendere da altri. Questo elemento, unito alla voglia di essere apprezzata, la porta a fare una scelta. Con l’incidente che funge da catalizzatore, Donna decide di darsi da fare e, invece di andare a lavorare con il marito, opta per una maggiore indipendenza accettando il lavoro offerto da Cameron.

Con questo articolo ho voluto condividere la mia visione su come questa puntata possa funzionare bene anche come finale di serie, nella speranza di ravvivare coloro che non sono rimasti soddisfatti e che temono una cancellazione. Secondo me, in caso di mancato rinnovo, Halt and Catch Fire si potrebbe benissimo considerare come una sorta di miniserie. Di certo le speranze per una seconda stagione non muoiono, una serie che in una sola stagione ci ha regalato una scrittura magistrale, un’ottima regia e delle fenomenali interpretazioni da parte degli attori sarebbe sicuramente in grado di proseguire alla grande anche con un ulteriore ciclo di episodi pieno di altre “distorte partite a scacchi” tra i protagonisti. Speriamo che anche AMC se ne renda conto.

Luigi Dalena

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Luigi Dalena

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Producer pubblicitario. Blogger itasiano dal 2013. Maniaco dell'ordine e dell'organizzazione. Appassionato di videogiochi, tecnologia, astronomia, cinema e soprattutto serie TV. Apprezzo qualsiasi genere, ma ho un debole per sci-fi e fantasy. Una volta guardavo di tutto, ma poi ho lentamente ristretto i miei gusti spostandomi quasi esclusivamente sulle serie britanniche e sulle cable statunitensi. Più sono brevi, meglio è.
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