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Inside No. 9 – The 12 Days Of Christine: l’episodio di una vita

Lo scorso giovedì la serie antologica britannica Inside No. 9 ci ha regalato un capolavoro.

Quando devo scrivere una recensione di un programma, normalmente lo guardo due volte: una solo per interesse e poi una seconda volta con la mia penna, prestando attenzione e segnandomi citazioni. Devo ammettere di aver guardato Inside No. 9 solo una volta, questo perché non potevo sostenere una seconda visione.

Questo è quello che scrive l’autrice di un articolo su heraldscotland.com a proposito di The 12 Days Of Christine, secondo episodio della seconda stagione di Inside No. 9, andato in onda su BBC Two il 2 aprile. Io mi ritrovo molto nella sue parole. È vero che spesso quando si apprezza un film, una serie TV o una puntata non si vede l’ora di riguardarla, più e più volte. Ma è anche vero che in alcuni casi un prodotto ci colpisce talmente tanto emotivamente che una seconda visione è impossibile, solo perché non abbiamo la forza di provare nuovamente quelle emozioni. A me è successo recentemente con la serie Friday Night Lights, con il film Boyhood e, tre giorni fa, con The 12 Days Of Christine di Inside No. 9.

Inside - top

Per chi non la conosce, la serie antologica di Reece Shearsmith e Steve Pemberton è famosa per essere formata da episodi molto differenti tra loro, per saper passare con maestria dal comico all’inquietante, e per avere sempre uno o più colpi di scena in ogni storia. Vi consiglio caldamente di recuperare questa serie, partendo magari proprio dall’episodio in questione. Finora Inside No. 9 ha avuto alcune puntate davvero meritevoli, altre forse un po’ meno. Il meraviglioso episodio andato in onda lo scorso giovedì è riuscito a consacrare la serie. Ho pensato quindi di scrivere un articolo per esprimere brevemente il mio pensiero su questa storia.


Seguono spoiler dalla seconda puntata della seconda stagione di Inside No. 9, se non l’avete ancora vista e non volete rovinarvi la sorpresa vi consiglio di non proseguire la lettura.


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Raccontare una storia avendo solo mezz’ora di tempo non è facile. Raccontare un’intera vita è ancora più difficile. Farlo riuscendo a emozionare così tanto lo spettatore dovrebbe essere impossibile, ma a quanto pare Reece Shearsmith e Steve Pemberton ce l’hanno fatta. The 12 Days Of Christine è un episodio confezionato meravigliosamente. Come da tradizione per Inside No. 9 inizia in maniera leggera, inserendo poi l’elemento misterioso che sposta i toni verso quelli dell’horror, portando chi guarda a chiedersi cosa stia succedendo e quale possa essere il vero significato della storia. Nonostante i molti indizi inseriti nel corso dell’episodio, io ho trovato molto difficile cogliere in anticipo il finale, e ciò dimostra con quanta maestria sia sceneggiata questa puntata. La vita di Christine e i particolari influenzati dalla realtà dell’incidente si fondono alla perfezione e questa unione viene espressa al meglio in un onirico racconto che è anche in grado di regalarci una conclusione poetica e allo stesso tempo emozionalmente struggente. Un grosso valore aggiunto sta nel come i due autori in diverse scene siano riusciti ad allacciare alla storia delle rappresentazioni di molto aspetti positivi e negativi della nostra esistenza. Significativi sotto questo punto di vista sono per esempio il dialogo interiore di Christine con il padre defunto o il pranzo finale in cui si scopre la verità. Tutto questo in solo mezz’ora.

Il merito della riuscita di questa puntata non è ovviamente solo dei due sceneggiatori. I complimenti vanno fatti anche alla commovente performance di Sheridan Smith e all’ottima regia di Guillem Morales.

Shearsmith e Pemberton avevano già ampiamente dimostrato il loro genio nel secondo episodio della prima stagione, A Quiet Night In, in cui erano stati in grado di produrre una straordinaria storia comica senza far dire una parola ai personaggi presenti in essa. Con The 12 Days Of Christine ritengo che si siano superati, andando a scrivere quello che secondo me è il miglior episodio della serie e uno dei migliori che io abbia mai visto in una serie televisiva.

Voi cosa ne pensate? So che la puntata è stata acclamata da quasi tutti gli spettatori, siete fra questi? Non abbiate paura di farci sapere nei commenti qui sotto la vostra opinione sull’episodio o sull’articolo.

Goodbye everyone. I love you.

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Luigi Dalena

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Luigi Dalena

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Producer pubblicitario. Blogger itasiano dal 2013. Maniaco dell'ordine e dell'organizzazione. Appassionato di videogiochi, tecnologia, astronomia, cinema e soprattutto serie TV. Apprezzo qualsiasi genere, ma ho un debole per sci-fi e fantasy. Una volta guardavo di tutto, ma poi ho lentamente ristretto i miei gusti spostandomi quasi esclusivamente sulle serie britanniche e sulle cable statunitensi. Più sono brevi, meglio è.
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