Hitler. Churchill. MacArthur. Patton. Stalin. Mussolini. Li conosciamo come leggende. Ma prima di ciò, da soldati, hanno dovuto imparare cosa richiede l’ascesa alla grandezza, lottando al fronte per le loro vite.
Questo articolo è dedicato in modo particolare a chi, come me, durante gli anni scolastici ha sempre preferito le materie scientifiche a quelle umanistiche, con relative difficoltà nel ricordare la storia. Anche quella con la “S” maiuscola. Perché, ammettiamolo: quanti di noi si sono tediati nel leggere da noiosi libri di storia le date e gli avvenimenti di alcuni importanti eventi storici? Quanti hanno dovuto impararli per un’interrogazione, compito o esame per poi dimenticarli subito dopo? La verità è che non è la storia ad essere noiosa (anzi!) ma lo è il modo in cui abbiamo dovuto apprenderla. Ecco perché quando, dopo il season finale di Vikings, il canale History ha trasmesso il promo di una mini-serie evento in tre puntate da mandare in onda a partire dal Memorial Day americano (26 maggio), non ho potuto non restarne affascinato. La serie si intitola The World Wars e per descriverla è sufficiente parafrasare la sinossi presente sulla pagina dedicata nel sito del network storico statunitense.
Narrato dal due volte nominato all’Oscar Jeremy Renner (The Hurt Locker, The Town), questa serie evento in tre serate include scene drammatiche, impressionanti effetti visivi e interviste con leader del nostro tempo, tra cui John McCain, Colin Powell, John Major e David Miliband, oltre a noti storici provenienti da tutto il mondo. The World Wars è una mini-serie evento che porta gli spettatori in un epico viaggio nel secolo più sanguinoso della storia.
Solo una cosa resta da aggiungere a questa descrizione: The World Wars non è uno sceneggiato puro, completamente recitato. Si tratta piuttosto di un ibrido tra documentario e serie TV: il racconto include immagini storiche di repertorio, è commentato da politici, giornalisti, scrittori e storici mondiali ma la narrazione del già citato Renner è anche accompagnata dalla messa in scena degli eventi esposti da parte di attori professionisti. Attori che – grazie ad una notevole capacità di recitazione e ad un’accuratezza di trucco e costumi che ha permesso l’impressionante somiglianza fisica ai personaggi storici – permettono allo spettatore di vivere in prima persona lo svolgimento degli eventi, catapultandolo (anche grazie all’elevata qualità della fotografia) all’interno dello schermo tra gli USA e il Giappone, passando per Germania, Russia, Francia e pure l’Italia. Anche se mi è d’obbligo informarvi che, qualora pensaste di guardare The World Wars solo per poter vedere Mussolini e la nostra patria in azione, essi sono relegati a poche scene e, nel complesso, ad un ruolo marginale nella storia. Quella con la “s” minuscola.
Certo, non mancano alcune pecche anche in questa mini-serie: innanzitutto c’è da ricordare che, da sempre, la storia viene scritta dai vincitori. La completa demonizzazione di alcuni vinti (presente nello show) è da prendere, quindi, con le pinze e quantomeno da approfondire in altre sedi. La fluidità della narrazione, inoltre, risulta essere alcune volte troppo macchinosa: ciò è dovuto alla necessità e al desiderio di raccontare con contemporaneità gli avvenimenti successi nelle svariate parti del mondo. L’accorpamento di alcune scene geograficamente correlate, anche a (minimo) discapito della linearità temporale, avrebbe invece potuto influire positivamente sulla scorrevolezza del racconto. Altra problematica, se così si può definire, è la presenza di alcuni velocissimi riassunti all’interno della puntata (il rientro dopo la pubblicità, nella messa in onda americana) che se da un lato permettono di riassumere e ben imprimerci in testa le molte cose avvenute, dall’altro risultano talune volte troppo ripetitivi e concorrono nell’aumentare la già lunga durata di ogni episodio (90 minuti – che comunque scorrono veloci senza patema alcuno).
Ultimo ma non ultimo, c’è da segnalare la poca imparzialità della mini-serie verso gli USA e gli americani, che ottengono oggettivamente troppo minutaggio in un documentario che tratta conflitti prevalentemente europei – anche tenendo conto che altre importanti storie sono finite nell’oblio pressoché totale (come ad esempio quella del dimenticato francese Charles De Gaulle). Gli Stati Uniti d’America vengono inoltre descritti come eroi indiscussi e indiscutibili dei conflitti mondiali: è vero che il loro ruolo nelle guerre è stato fondamentale, ma è altresì difficile credere nella totale infallibilità politica e militare americana che la mini-serie, in una propaganda non propriamente occulta, ci propina. Tale delirio di onnipotenza americano non è nuovo a chi ha imparato a seguire gli sceneggiati televisivi e cinematografici “medi” d’oltreoceano: un fastidio sul quale si può facilmente soprassedere nel momento in cui ci permette di godere di questo show, che risulta essere in ogni caso molto realistico e nel complesso storicamente solido.
Non è da escludere, comunque, che questo esperimento ibrido documentario – telefilm sia stato anche una specie di test da parte di History per vedere quale fosse l’accoglienza del pubblico, e di conseguenza valutare la possibilità di creare una vera e propria serie televisiva dedicata ai conflitti che hanno segnato la prima parte del ventesimo secolo. A tal proposito lo show è stato accolto positivamente dal pubblico statunitense, con un buon numero di spettatori e l’aumento del pubblico dal primo al terzo episodio, e anche qui su ItaSA abbiamo dimostrato di essere pronti e ricettivi in vista di una soluzione del genere. Vedremo tra qualche anno se effettivamente potremo rivedere ogni settimana i vari Hitler, Churchill, F. D. Roosevelt, Stalin e Mussolini alle prese con le due Guerre Mondiali e l’impatto delle stesse nelle loro vite e in quelle di chi ha vissuto in prima persona questi terribili eventi.
Avviandoci verso la conclusione della presentazione di questo documentario sui generis, vi informiamo che è presente anche una “extended edition” con 45 minuti di filmati extra in cui vengono approfondite, tra le altre cose, alcune storie che hanno avuto spazio ridotto nella versione trasmessa originariamente; tra di esse segnaliamo quelle relative all’Italia e alla Francia degaulliana.
Nel frattempo non possiamo far altro che invitarvi a recuperare i tre episodi di questa mini-serie evento, così come mandati in onda da History, con i sottotitoli targati ItaSA che potete trovare qui (solo per la versione non estesa). Anche perché non possiamo dimenticare, citando il concetto di storia secondo una fantascientifica serie televisiva, che “tutto questo è già successo, e succederà ancora”. Ma solo se non si farà tesoro sia delle cause che hanno fatto precipitare il mondo in uno dei periodi più bui di sempre, sia delle dinamiche e delle modalità che hanno permesso ad alcuni uomini di assoggettare il popolo al proprio volere, prendere il potere e tentare di plagiare l’umanità secondo le proprie discutibili ideologie.
Per stuzzicare l’appetito vi lasciamo con il trailer di The World Wars: buona visione!
Jacopo Zambon
Ultimi post di Jacopo Zambon (vedi tutti)
- Best of 2018: Top 10 vorrei ma non posso (di Jacopo Zambon) - 3 Gennaio 2019
- Comic-Con 2017: Battlestar Galactica - 26 Luglio 2017
- Best of 2016: Top 10 migliori colonne sonore (di Jacopo Zambon) - 7 Gennaio 2017