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Nikita è finito: la parola a Silverstein

Venerdì sulla CW è andato in onda il series finale di Nikita, quella che segue è un’intervista al suo creatore Craig Silverstein. Consigliamo caldamente di vedere il finale prima di continuare a leggere.

nikita-lyndsy-fonseca-3E vissero tutti felici e contenti. No, non abbiamo sbagliato serie e non è una favola, ma i nostri amati protagonisti hanno, alla fine, ottenuto un soddisfacente happy ending, almeno per chi è rimasto. Ma basta chiacchiere, la parola a Silverstein.

Torniamo per un attimo alla penultima puntata, con Alex e Nikita di nuovo insieme per un’ultima missione.

Era molto importante. Abbiamo impostato la serie su loro due e poi sembrava un po’ lasciata da parte. In un certo senso era giusto tornare al punto di partenza. Quando ne abbiamo parlato, Kristen Reidel (story editor esecutivo) era molto soddisfatta.

Siete riusciti a sviluppare tutto quello che volevate in sole sei puntate?

Abbiamo messo praticamente tutto quello che volevamo. Ci sarebbe solo piaciuto sviluppare meglio i contenuti. Ad esempio proprio la coppia Alex-Nikita.

C’è stato qualcosa o qualcuno che non siete riusciti ad inserire?

Fin da inizio stagione, pensavamo che sarebbe stato bello far apparire Percy in un flashback, per chiudere il cerchio, ma l’opportunità non si è mai presentata. Sarebbe risultato forzato ed abbiamo lasciato perdere.

Così alla fine Amanda non muore. Avete sempre saputo quale sarebbe stato il suo destino?

Non è stato facile. Alcune persone del nostro staff creativo volevano vederla morta, ma sentivo solo il suicidio sarebbe stata una giusta conclusione per il suo personaggio. Cosa avrebbe dovuto fare Nikita? Arrivare ed ucciderla avrebbe sminuito il lavoro di quattro stagioni, la loro guerra è sempre stata psicologica. La Divisione ha cambiato la vita di Nikita sia nel bene che nel male, e come arrivare ad un compromesso era il tema più interessante. È vero, Amanda l’ha torturata e ha fatto cose orribili a tutti loro, ma l’ha anche tolta dalla strada, le ha insegnato tutto quello che sa e ad avere fiducia in se stessa. Il viaggio di Nikita era quello di arrivare a capire che può essere una persona migliore e vincere, senza scendere al livello della Divisione.

Perché alla fine per Amanda l’isolamento è un destino peggiore della morte?

Perché si è ritrovata nel seminterrato, dove tutto è cominciato, quando era Helen. L’unica altra fine per lei era in una stanzetta bianca, con le pareti imbottite mentre blaterava “Io sono Helen, io sono Helen”, dopo essersi sforzata così tanto per rubare l’identità di sua sorella.

Perché è dovuto morire Ryan?nikita-shane-west-1

Perché era l’unico ragazzo rimasto solo, tutti gli altri erano accoppiati. Scherzo, ovviamente. La morte di Ryan ci è servita per portare Nikita al punto in cui è arrivata nel finale, facendo credere che era al limite massimo e che la morte di Ryan l’avrebbe portata totalmente fuori controllo.

Non mi sarei mai aspettato il colpo di scena. Quanto è stato difficile tenerlo nascosto?

È stato davvero difficile realizzare questa puntata. La testa di Albert Kim (produttore esecutivo) stava scoppiando, perché cercavamo un modo per far funzionare tutta la trama, anche senza il colpo di scena che cambia la partita, quello che ha portato il livello di buon episodio ad essere qualcosa di più. In realtà in ogni stagione c’è stato un twist, con Percy alla fine delle prime due stagioni e con Amanda nel finale della stagione tre. Fare in modo che stavolta fosse Nikita a giocare lo scherzo agli altri è stata una scelta migliore che vederla trionfare imbracciando un fucile d’assalto.

Non è una vera domanda, ma bisogna dire che Aaron Stanford ha sfoderato davvero una grande interpretazione in questi due ultimi episodi.

Aaron aveva il contorllo totale del personaggio. Vederlo sorridere alla fine è stato fantastico. Era talmente padrone del suo Birkhoff da renderlo ancora migliore di quello che avevamo pensato noi autori.

E alla fine anche Alex e Owen finiscono insieme.

Ottima osservazione. Per Alex e Owen avrei davvero voluto avere più tempo per svilupparli. Mi è piaciuta come è andata, ma per loro avrei davvero voluto avere più episodi per raccontarli.

Quanto è stato importante per voi dare un lieto fine ad ognuno dei personaggi?

Per me era qualcosa di importante, se se lo erano guadagnato. Non mi è mai piaciuta l’idea di riservare finali spiacevoli a qualcuno. Che senso ha nel mondo dell’intrattenimento? Per il gusto della sorpresa? Certo, lì per lì può essere una trovata che piace, ma poi resti con l’amaro in bocca. E io non ne vedo il senso.

E Michael e Nikita hanno avuto il lieto fine migliore di tutti. Siete contenti di come è andata la loro storia?

Abbiamo pensato ad un sacco di soluzioni in cui Michael e Nikita si separavano. Continuo a pensare che ci potesse essere un modo per farli finire divisi, con Nikita in solitaria e Michael che torna ad una vita normale, come avrebbe sempre voluto, ma non siamo riusciti a metterlo in piedi in così poco tempo. Dopo tutto quello che hanno passato in queste stagioni, non c’erano abbastanza episodi per fare in modo che si separassero di nuovo, senza sconvolgere il pubblico. Così la soluzione di farli finire felici e contenti mi è sembrata la cosa migliore.


E voi siete contenti di come è finita? Fatecelo sapere nei commenti.

Fonte: tvline.com

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Manuela Raimo

Frequentatrice di ItaSA dal 2007, moderatrice dal 2008 e blogger ostinata dal 2010, la mia politica è concedere almeno un pilot a quasi tutto quello che passa sullo schermo o quasi. Nutro poco amore per le comedy. Datemi una coppia e sarà la mia gioia o naufragherò con loro. La mia serie preferita? Facciamo tre: Battlestar Galactica, Sons of Anarchy e Veronica Mars.
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