News

Pay TV: fine dell’esclusiva territoriale in europa?

Vi racconto oggi la storia della signora Karen Murphy, proprietaria del pub The Red, White & Blue di Portsmouth, Inghilterra. La sua storia potrebbe essere una di quelle che sconvolgono gli equilibri finanziari di un settore da miliardi di euro di fatturato annuo.

La signora Murphy è stata multata di 8000 sterline perchè trasmetteva le partite di calcio nel suo pub tramite un decoder greco, andando quindi contro il monopolio di Sky in Gran Bretagna. L’emittente televisiva di Rupert Murdoch le aveva proposto un abbonamento mensile di 700 sterline per trasmettere le partite, calcolando il prezzo in relazione alla grandezza del locale. Lo stesso abbonamento  in Grecia le costava 800 sterline annue, e il problema della telecronaca in greco non ha mai creato disturbo ai frequentatori del pub. Una volta colta sul fatto è stata multata per un prezzo pari al canone annuo di sky che non aveva pagato; ma la signora Murphy non si è arresa davanti all’ingiustizia e finalmente si è vista riconoscere i diritti che le spettavano. La sentenza infatti le ha dato ragione. Vediamo i punti salienti:

La Corte ha affermato che “una normativa che vieti l’importazione, la vendita o l’utilizzazione di schede di decodifica straniere “è contraria alla libera prestazione dei servizi” e questo atteggiamento non si può giustificare nè per “i diritti di proprietà intellettuale” nè “per incoraggiare l’affluenza del pubblico negli stadi”;

Gli eventi sportivi “non possono essere considerati creazioni intellettuali proprie di un autore”;

Inoltre “non è necessario limitare la libera circolazione dei servizi”  ed è previsto come illecito “il versamento di un supplemento da parte delle emittenti televisive per assicurarsi un’esclusiva assoluta” perchè “tale pratica può condurre a differenze di prezzo artificiose tra i mercati nazionali compartimentati”.

La signora Karen Murphy

In buona sostanza: questa sentenza sembra aprire alla concorrenza tra le emittenti satellitari europee. Le Leghe hanno comunque difeso i loro loghi, inni e sigle di apertura e chiusura considerate come frutto dell’attività intellettuale: per questo la Corte ha stabilito che la trasmissione di queste sequenze in bar-ristoranti “costituiscono una comunicazione al pubblico della direttiva sul diritto d’autore per la quale è necessaria l’autorizzazione dell’autore delle opere stesse.”

Stasera dunque tutti al pub di Karen Murphy per festeggiare la sua vittoria brindando con un bicchiere di vino, come lei stessa ha dichiarato nelle interviste rilasciate alle emittenti inglesi. Purtroppo non è una vittoria completa perchè la sentenza deve essere recepita dagli stati membri. Infatti la stessa Karen afferma: «Sono certa che lega britannica e Sky faranno di tutto per proteggere i loro interessi. Spero solo che non torni ad essere come prima, perché non è giusto nei confronti degli utenti, non è un mercato libero».

Voi cosa ne pensate? Credete che questa interpretazione del diritto comunitario possa essere estesa anche ad altri tipi di contenuti che al momento sono distribuiti sotto accordi di esclusiva territoriale come le serie tv o i film?

The following two tabs change content below.
Torna su