“Hold the Door”, il tormentone di queste ultime settimane ha davvero incuriosito tutti per la difficoltà che avrebbe creato una volta tradotto in italiano. Ma è davvero possibile ottenere lo stesso effetto nella nostra lingua?
Come si potrà tradurre in italiano per ottenere il nome di Hodor in Game of Thrones? Anche noi di Italiansubs ce lo siamo chiesti, ma ci siamo anche chiesti perché questa resa traduttiva sia diventata così famosa in così poco tempo. Certo, la risonanza di una serie come Game of Thrones è notevole, si potrebbe definire il fenomeno televisivo degli ultimi anni in quanto a popolarità, ma come mai ci si è soffermati su questa particolare traduzione e quasi mai su altre? La risposta che mi do io è che tutti coloro che seguono le serie TV in lingua originale abbiano una curiosità linguistica più o meno spiccata, e dal momento che raramente Game of Thrones ha presentato sfide linguistiche simili a questa, tutti gli spettatori hanno provato a dare la propria opinione su una possibile traduzione (con risultati anche esilaranti, devo dire). Quello che però è curioso è che nel mondo delle serie TV ci sono prodotti che presentano sfide linguistiche decisamente più ardue, se non quasi impossibili, da tradurre. Con il prezioso aiuto di traduttori e revisori, ho deciso di proporvi una selezione delle rese più particolari e difficili che ci sia mai capitato di sottotitolare, accostandole ai sottotitoli ufficiali, e al doppiaggio in alcuni casi, per confrontarle e analizzarle insieme.
Qui sotto troverete quelle che abbiamo selezionato per voi con una piccola spiegazione del contesto e della motivazione della scelta fatta.
GAME OF THRONES – 6×05
E partiamo proprio dalla traduzione che ha scatenato il tumulto sui vari social media, quella di “Hold the Door”, frase pronunciata da uno dei personaggi della serie e che spiega una parte importante del vissuto di un altro personaggio. Se non avete visto questa puntata, vi sconsiglio di proseguire in questo paragrafo, ma se siete curiosi sulle rese linguistiche saltate subito alla parte della spiegazione nel paragrafo dopo, senza spoiler. Dicevo, questa frase è importante perché spiega il significato del nome di Hodor, uno dei personaggi più buoni e misteriosi della serie. Durante un attacco da parte dei White Walkers, Meera urla a Hodor “Hold the Door” (blocca la porta) più volte, mentre Bran è ancora in uno stato di trance nel passato e vicino a un Hodor ancora adolescente e nelle sue piene facoltà mentali. In un pasticcio temporale (io sono tra quelli che ci ha capito poco, lo ammetto!), il giovane Hodor sente echeggiare queste parole e cade in una sorta di crisi epilettica, continuando a ripetere ossessivamente le parole “Hold the door”, finché queste non diventano “Hodor”.
Ecco perché è così importante, perché non c’è solo una scelta precisa dietro questo nome, ma perché è un nome proprio con un significato, e raramente i nomi hanno significati (se non a livello etimologico, andando a ritroso) perciò era necessaria una traduzione che mantenesse lo stesso riferimento, senza snaturare il nome o la frase detta da Meera. I sottotitoli di Italiansubs, e sappiamo che questi hanno più libertà in campo traduttivo, hanno optato per “Blocca la porta. Tieni duro! Tieni duro!” in cui quest’ultimo imperativo si sarebbe poi trasformato in Hodor. Nel tanto criticato doppiaggio di Sky, l’adattatore Matteo Amandola ha optato per la soluzione “Trova un modo” che a molti è sembrata totalmente sbagliata. Ma sbagliata in che modo? Analizzando la scena, Meera urla una prima volta “Blocca la porta” e solo dopo ripete “trova un modo” che poi si trasformerà in Hodor nel passato del giovane gigante. Una scelta peculiare, ma che ha dietro un discorso non solo di adattamento e di labiale, necessario perché il doppiaggio sia quanto più fluente e fruibile da tutti, ma anche coerente con la parola finale. Amandola, dunque, ha trovato una frase che avesse vocali simili all’originale (“o-e-o” in inglese e “o-a-o” nella versione italiana) per il labiale, sacrificando la traduzione più letterale per una che avesse un senso all’interno della scena stessa. Cosa che è successa anche nei sottotitoli con “tieni duro”, diversa da “blocca la porta” in senso letterale. La questione fondamentale dunque era l’assonanza con Hodor e questa poteva essere raggiunta solo con una resa diversa dall’originale. Non era, inoltre, possibile lasciare quell’unica scena in inglese (come ho letto in alcune discussioni sui social) per permettere agli spettatori italiani di sapere esattamente com’era in inglese. Spostarsi da doppiaggio a audio originale è una cosa che non funzionerebbe, se non in casi particolari in cui il personaggio urla, piange o fa dei versi che anche il doppiatore più esperto non potrebbe riprodurre, perché parte di quella sfera recitativa che è altamente soggettiva e quindi difficilmente replicabile. In conclusione, personalmente credo che entrambe le rese di sottotitoli e doppiaggio siano state molto accurate e ben pensate, ognuno nel proprio ambito: hanno raggiunto il loro obiettivo e spiegato bene il passaggio al nome di Hodor ed è tutto ciò che conta. Oltre a veicolare una scena emotiva e straziante sia in inglese che in italiano.
Questa, a mio parere, è una di quelle scelte che accomuna il sottotitolaggio e l’adattamento al doppiaggio; molto spesso sono due mondi opposti e rivali, ma altrettanto spesso si ritrovano a convergere nelle scelte, che lo si voglia o no. E, come si può notare, la soluzione non è mai unica. Ad esempio, voi che soluzione avreste dato a questa scena? Tralasciando Gondor, Mordor e Goleador, ovviamente. Quelle sono già state prese!
BOJACK HORSEMAN – 1×08
BoJack (il protagonista) parla con un suo vecchio amico di un frullatore molto costoso che hanno comprato entrambi (che non hanno mai usato) e si lamentano della moda dei succhi di frutta, BoJack dice: “Every article I read now is “juice this” and “juice that.” (I giornali non parlano d’altro, succo di qua e succo di là). Il suo amico risponde: “You know why? Juice controls the media” (Sai perché? Il succo controlla i media). Il gioco di parole è tra “juice” (succo) e “jews” (ebrei), un vecchio stereotipo razzista sugli ebrei negli Stati Uniti, secondo cui le lobby ebraiche controllavano tutti i mezzi di comunicazione, le organizzazioni e le istituzioni per ottenere influenza e controllo. Essendo questa una serie decisamente scorretta e brillante nel suo essere cinica, il revisore potomac ha pensato che la traduzione letterale, senza tener conto del riferimento antisemita, non fosse consona e che anzi appiattisse la battuta. Perciò, dopo una sessione intensiva di brainstorming tra revisori e traduttori, ha pensato a questa soluzione:
I sottotitoli e il doppiaggio originale Netflix invece hanno preferito rimanere neutrali con “Il succo controlla i media”, non tenendo conto del riferimento razzista (o omettendolo, forse per una questione etico-morale, forse per restrizioni di sorta, non possiamo saperlo). Diciamo che ha giocato pulito senza spingersi troppo oltre. Per quanto riguarda la versione data da potomac e il suo team, invece, troviamo un gioco di parole su più livelli: è rimasto il riferimento agli ebrei, alle lobby e ai succhi di frutta, rimanendo fedele alla battuta velatamente dissacrante. Non di certo una scelta impulsiva questa, ma sicuramente una tra le più ragionate e ben riuscite.
A differenza della prima resa di GoT, qui il discorso probabilmente è legato alla censura: Italiansubs non ha restrizioni di nessun tipo, il doppiaggio invece spesso ne ha e dove si può (quando non è esplicito o non lo richiede espressamente il prodotto e/o il cliente) si evitano questi riferimenti. È un discorso davvero complesso, e che personalmente non condivido nonostante sia io stessa nell’ambiente dell’adattamento per il doppiaggio, ma è probabile che una delle “cause” di questa omissione sia proprio questa.
NEW GIRL – 1×20
In questo gioco di parole segnalato dal revisore The Dude, abbiamo Nick e Schmidt che insieme creano una fantomatica nuova applicazione chiamata Real Apps che, se detta velocemente, sembrerebbe “relapse” (ricaduta). In questo caso lasciare il nome dell’app originale non avrebbe retto la scena comica seguente, dunque era necessario trovare un qualche nome che potesse sembrare un’altra parola, con un significano non proprio carino. In questo caso specifico, Italiansubs è arrivato a “L’app d’Azione” con assonanza a “lapidazione”.
Italiansubs: L’App d’Azione / Lapidazione (aprile 2012)
Sottotitoli Netflix: RealApps / Relapse
Doppiaggio: L’App d’Azione / Lapidazione (giugno 2012)
I sottotitoli ufficiali (quelli Netflix, almeno) non hanno badato a questo dettaglio e lo hanno lasciato così com’è, ma è il doppiaggio ad avere avuto la stessa identica idea a distanza di qualche mese. Coincidenze? Che abbiano avuto la stessa illuminazione? Purtroppo devo dire che non è assolutamente scontato arrivare alla stessa conclusione, soprattutto con giochi di parole come questi, quindi è altamente probabile che i sottotitoli Italiansubs abbiano influenzato l’adattamento. L’arte della diplomazia. E voi come l’avreste risolto questo rompicapo?
UNBREAKABLE KIMMY SCHMIDT – 1×08
In questo episodio, il personaggio Dong, amico di Kimmy, confonde l’uso di quattro parole (street, road, sugar e sweet), ad esempio in questi passaggi che si ripropongono per tutto l’episodio:
DONG: Look, Kimmy, you seem like a street girl…
KIMMY: Street girl? Hey!
D: Oh, sorry, I meant sweet girl. I get confused because in Vietnam, the word “duong” can mean “sweet” or “street.” Or “sugar” or “road.” The number one cause of death there is when a diabetic asks for directions.
K: How do you like your tea, Dong?
D: Milk and two roads.
K: I think you mean two sugars.
D:I came to New York because of movies like Wall Sugar… Ehm, Wall Street.
In questo caso non è necessario che vengano trovati corrispettivi esatti per le parole, né che a ogni parola confusa ne confonda per forza un’altra sola; la cosa fondamentale è trovare quattro parole che soddisfino i requisiti previsti per i giochi di parole: dovevano essere simili a coppie come significato, due parole dovevano essere alternative in modo che una fosse offensiva e l’altra fosse un complimento per Kimmy, doveva esserci una battutina sulla causa di morte dovuta alla confusione tra le parole, visto che poi torna la confusione quando prendono il tè, e una parola doveva avere attinenza con lo zucchero. Come ultima cosa, doveva esserci confusione con una parola nel titolo di un film/serie ambientata a New York. Per questo, come suggerisce il revisore tenpeun, il film non poteva rimanere Wall Street, dato che ‘street’ non è una parola italiana e di conseguenza non poteva essere una parola tra quelle dell’elenco di parole normalmente usate e confuse da Dong.
Ecco che quindi i sottotitoli di Italiansubs diventano:
D: Senti, Kimmy, sembri una ragazza squilibrata…
K: Ragazza squilibrata? Ehi!
D: Scusa, intendevo ragazza squisita. Mi confondo perché in Vietnam la parola “duong” significa sia “squisita” che “squilibrata”. O anche “zuccherata” o “pazza”. La prima causa di morte là è quando un diabetico finisce al manicomio.
K: Come lo prendi il te’, Dong?
D: Lo prendo squilibrato.
K: Forse intendevi zuccherato.
D: Sono venuto a New York per merito di telefilm come… “Innamorati zuccherati“. Cioè “Innamorati Pazzi“.
Nel doppiaggio, invece, abbiamo:
D: Senti, Kimmy, mi sembri una ragazza di strada.
K: Di strada? Ehi!
D: Oh, scusa, intendevo ragazza dolce. Mi confondo perché in Vietnam la parola “duong” significa “dolce” o “strada”. O “zucchero” o “via”. La principale causa di morte è quando un diabetico chiede indicazioni.
K: Come ti piace il tè, Fallong?
D: Latte e due vie.
K: Forse vuoi dire due zuccheri.
D: Sono venuto a New York per film come “Wall Zucchero”.
Le opzioni scelte dagli adattatori per Netflix sono dunque trasposizioni letterali, ma quando si deve tradurre un gioco di parole, specie se complicato e su vari livelli come questo, è necessario prima di tutto capire gli aspetti fondamentali da tenere e quelli che si possono rigirare; in quei casi non era importante tenere la letteralità delle parole non essendo in alcun modo necessarie alla trama, quello che contava era mantenere l’effetto comico e la coerenza tra le parole scelte per il gioco di parole. C’è da dire che però, nonostante “street” non sia italiano e che quindi, in linea del tutto logica e linguistica, sia sbagliato, “Wall Street/Wall Zucchero” funziona comunque, poiché facilmente comprensibile dal pubblico italiano. In sostanza, la resa dei sottotitoli è più coerente e pensata, mentre il doppiaggio è più semplice e forse sbrigativo ma non meno efficace.
WET HOT AMERICAN SUMMER – 1×05
In questa scena, Yaron ci sta provando con Donna, la compagna di Coop, e propone una cosa a tre in cui però il terzo fa la figura dello stronzo. La battuta si regge anche per l’accento di lui che storpia un po’ le parole e quindi non fa capire bene la differenza tra third/tird/turd. Da qui nasce un lungo malinteso, ovvero:
Yaron: Pythagris said that if hypotenuse is length C, the legs are lengths A and B, then A-squared plus B-squared equals C-squared.
Coop: I don’t understand.
Y: Coop, the tird is not extra. The tird is not hanging off from the side.
C: Did you just say “turd”?
Y: Coop, tonight we will be three. You will be our tird.
C: It really, really sounds like he’s saying turd.
Donna: He’s saying “third.”
Y: Turd. Like the… what goes… What happen in the toilet. You will be our turd.
D: I guess then I misunderstood it.
Nel caso specifico, il gioco sta nel trovare parole simili che si basino sulla pronuncia distorta di parole o su accenti particolari che creino il malinteso. Nei sottotitoli, ad esempio, è fondamentale riuscire a far capire visivamente questo malinteso, suggerendo allo spettatore la distorsione delle parole o il suono simile. Italiansubs ha pensato a questa soluzione:
Y: Pitaghero diceva che se l’ipotenusa è la A e i lati sono la base B e l’altezza H, allora B al quadrato, più H al quadrato equivale ad A al quadrato.
C: Non capisco.
Y: Coop… Il terzo lato, il lato H… non è in più. La hacca non se ne sta in disparte.
C: Hai detto per caso “cacca“?
Y: Coop… stanotte, noi saremo in tre. E tu… sarai la nostra hacca.
C: Sembra davvero, davvero, che stia dicendo cacca.
D: Sta dicendo acca.
Y: Cacca. Come… quella cosa che si fa in bagno. Tu sarai la nostra cacca.
Sottotitoli Netflix:
– Pitagoro disse che se l’ipotenusa è lunga C e i cateti sono lunghi A e B, allora A al quadrato più B al quadrato equivale a C al quadrato. Non è forte?
– Non capisco.
– Coop, lo strenzo è fondamentale. Non si può farne a meno.
– Hai detto stronzo?
– Coop, stasera saremo in tre. Tu sarai il nostro strenzo.
– Eppure sembra proprio che dica stronzo.
– Sta dicendo “terzo”.
– Stronzo. Quello che finisce nel water. Tu sarai il nostro stronzo.
– Allora avevo capito male io.
Doppiaggio:
– Pitigra diceva che se l’ipotenusa ha una lunghezza C e i lati hanno una lunghezza A e B, allora A al quadrato più B al quadrato equivale a C al quadrato.
– Non ho capito.
– Coop, il tronzo non è in più. Il tronzo non è assolutamente di troppo.
– Hai appena detto “stronzo”?
– Coop, stasera saremo in tre. Tu sarai il nostro stronzo.
– Sembra davvero che stia dicendo stronzo.
– Sta dicendo terzo.
– Stronzo, tipo il… quello che va… quello che succede in bagno. Sarai il nostro stronzo.
– Credo di aver capito male io.
Come vediamo, le tre versioni sono tutte differenti, puntano sul malinteso ma non tutte hanno un effetto esilarante, devo dire. In particolare, i sottotitoli Netflix e il doppiaggio hanno deciso di mantenere il riferimento a “stronzo” come in originale, giocando con “trenzo/tronzo/terzo” che hanno assonanze sì vicine, ma che si allontanano un po’ dalla premessa iniziale, sulla formula di Pitagora. “Trenzo” e “tronzo” non hanno valenza di nessun tipo, sono per lo più artifici per permettere che la battuta venga sviluppata e possibilmente faccia sorridere, ma che non aggiungono valore alla battuta di apertura. La soluzione di Italiansubs trovo sia quella che più si allontana dall’originale, utilizzando un termine meno aggressivo e volgare, ma che in fondo ha la stessa valenza e che si lega perfettamente dall’inizio dello scambio di battute fino alla fine. “Acca” e “cacca” sono facilmente fraintendibili, del resto, sebbene meno potenti di “stronzo”. A volte, e questo caso ne è un simbolo, bisogna sacrificare l’adesione al testo fonte e sfruttare la creatività del singolo, riformulando una battuta e dando allo spettatore la sensazione che questa non sia stata creata ad hoc con varie macchinazioni, ma sia frutto di una naturale scena comica.
ARRESTED DEVELOPMENT – 2×11
Continuiamo con un classico comico, Arrested Development, puntata segnalata dall’admin Bettaro e revisionata da toppeddu85. La madre dei protagonisti della serie si chiama Lucille e uno dei suoi figli (Buster) è patologicamente ancora attaccato al cordone ombelicale. A un certo punto, i due litigano e lui prende una decisione drastica: arruolarsi nell’esercito e partire per la guerra. Prima di farlo, però, in un ulteriore gesto di sfida nei confronti della madre, decide di rompere un altro tabù: fare finalmente il bagno nell’oceano. Proprio nella scena finale della puntata in questione si vede lui in acqua, quando a un certo punto un tipo sulla spiaggia gli urla “Watch out! Loose seal! There’s a loose seal!“, lui fraintende e dall’acqua urla “I don’t care about Lucille!“. Alla fine la foca gli mozza la mano, dando vita a uno dei tormentoni principali della serie.
Italiansubs ha tradotto così:
– Attento, una foca! Smamma, smamma!
– “Non mi importa di mia mamma!”.
Mentre il doppiaggio ha optato per questa soluzione:
– “C’è una foca! C’è una foca in mare!”
– “Me l’ha detto mia madre, quella è una bugiarda!”
Anche qui abbiamo due rese diverse dall’originale, necessariamente diverse perché il nome di Lucille non ha nessuna assonanza con “foca”, quindi sia il team di Italiansubs sia gli adattatori hanno optato per scelte differenti. Italiansubs ha giocato con “smamma” e “mamma”, facilmente fraintendibile da lontano, soprattutto in acqua, mentre il doppiaggio ha preferito la somiglianza tra “mare” e “madre”. Da un punto di vista puramente stilistico, la scelta del doppiaggio è più vicina a quella originale, poiché “smamma” è un termine di registro troppo basso perché lo dica un guardia spiaggia. Per quanto riguarda i sottotitoli, la libertà, come abbiamo detto anche prima, è maggiore e ci si può permettere anche questo tipo di soluzioni. Sono entrambe ottime scelte: quella di Italiansubs è più immediata, quella del doppiaggio, invece, gioca sul vissuto del personaggio, che considera la madre bugiarda per non avergli rivelato una verità scottante. In conclusione, la soluzione di Italiansubs è comprensibile anche da chi non segue la serie o la segue distrattamente, a un primo sguardo la battuta è chiara e lampante, per quanto riguarda l’adattamento invece bisognerebbe conoscere gli eventi precedenti abbastanza bene per capirla a fondo. Questo, sicuramente, denota quante possibilità di traduzione ci siano, anche se apparentemente sembra impossibile restituire lo stesso riferimento dell’originale.
LOUIS C.K. – OH MY GOD!
E terminiamo con un comedy special del 2013 andato in onda su HBO di Louis C.K., segnalatomi dal revisore armante per alcune rese di traduzione particolari e non immediate, tra cui questa frase:
He got a hand job at a fair…From a miner. I mean a miner. Not a minor, a miner. You understand? A miner. A grown man who works in a mine with dirty hands jacked him off at a county fair.
Italiansubs ha pensato a questa soluzione:
Se lo è fatto leccare a una fiera… da un pastore tedesco. Intendo proprio un pastore tedesco. Non il cane… Avete capito? Un pastore tedesco. Un essere umano di origini tedesche, che puzza di bestiame, gliel’ha leccato a una fiera.
In questo caso specifico, non c’è nessuna traduzione ufficiale italiana con cui fare un confronto più equo, ma mi sembrava interessante mostrare come la traduzione dei sottotitoli rispetto all’originale si allontani molto e in questo caso, non può essere che un bene: da un lato abbiamo l’assonanza tra miner (/ˈmaɪnə/minatore) e minor (/ˈmaɪnə/minorenne) che porta a un malinteso poiché la pronuncia è la stessa, ma non potendo trasporre questa somiglianza tra i due termini italiani, il team ha puntato sul fraintendimento della battuta in termini diversi, trasformandola del tutto e “tradendo”, in un certo senso, la fonte inglese. Nel farlo, però, sono riusciti a veicolare la stessa potenza del messaggio originale: una battuta scorretta che si propone si sconvolgere prima e far ridere subito dopo. Insomma, non potendo fare paragoni, questa è l’unica soluzione alternativa proposta, ma bisogna fare comunque i complimenti al team e al revisore per aver scelto di allontanarsi da una scelta semplice, quella di tradurre letteralmente eliminando del tutto l’effetto comico, e invece aver avuto il coraggio di mettere in gioco la propria creatività per restituire al monologo di Louis CK la stessa comicità dissacrante per la quale è così famoso. Un altro dettaglio degno di nota è la differenza tra “hand job” e la traduzione italiana. Per una questione di coerenza, se avessero mantenuto il riferimento alla masturbazione, la battuta si sarebbe sgonfiata prima ancora di esistere, perché avrebbe implicato che il pastore tedesco fosse a tutti gli effetti un essere umano; la presenza del verbo “leccare”, invece, funziona perfettamente come espediente per mantenere sospesa la battuta e decidere solo dopo di sciogliere il dubbio sul fraintendimento. A mio modesto parere, è una delle scelte più ponderate, più coraggiose e ben articolate di tutte quelle che ho visionato per la stesura di questo articolo.
In conclusione…
Lo scopo di questo articolo non è darci una pacca sulla spalla per quanto siamo stati bravi, né denigrare il doppiaggio o i sottotitoli ufficiali, ma dimostrare quanti e quali ostacoli possono esserci nella traduzione delle nostre serie TV preferite, come vengono affrontati e soprattutto quante possibili soluzioni possano esserci. Perché tradurre non è una materia fissa, ha le sue regole senza dubbio, ma è espressione della creatività e della fantasia del singolo (o di un gruppo affiatato, nel nostro caso) per quanto riguarda determinate scelte. È un’arte in tutto e per tutto e, pertanto, altamente soggettiva; ecco perché spesso non siamo d’accordo su determinate scelte o consideriamo una traduzione “sbagliata” solo basandoci sul nostro gusto personale. Ed è proprio dal gusto personale, dalla passione e dalla voglia di creare una traduzione quanto più fedele all’originale che nascono i nostri sottotitoli; per questo motivo a volte richiedono molto tempo a essere rilasciati. Spesso ci si trova davanti a rese che ci mettono alla prova, che sembrano impossibili e in quel momento ci richiedono di fare una scelta, che di certo non è mai a cuor leggero ma ben ponderata e pensata, per restituire ai dialoghi più fedeltà possibile.
Spesso ci si chiede se saremo mai in grado di tradurre e/o adattare quelle serie che presentano difficoltà insormontabili, ma finché avremo la creatività, la passione e la voglia di affrontare determinate sfide, un’alternativa, un colpo di genio, un’idea brillante arrivererà sempre; la bellezza della traduzione sta proprio in questo. Se l’articolo vi ha stuzzicato la curiosità (sperando di non avervi annoiato a morte) per serie TV dalle grandi difficoltà, non posso che consigliarvi programmi come Veep, The Thick of It, Angie Tribeca (di cui trovate i sottotitoli sul sito) o di serie più di nicchia ed estremamente difficili come A Touch of Cloth o The Spoils of Babylon / The Spoils Before Dying (di cui trovate solo i sottotitoli in inglese, per ora!).
Vi lascio con una piccola grande sfida. Avete presente il famoso rompicapo di Sherlock della puntata 2×02?
I AM
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LOCKED
Ebbene, anche il team di Italiansubs ha preferito non risolvere il mistero per poter tradurre questa frase e mantenere il riferimento. Pensate si tratti di una caso raro di intraducibilità o avete qualche idea su come potrebbe essere resa? Vi sfido a trovare un modo per “sbloccare” questa traduzione. La palla passa a voi!
***
Ringrazio tutto lo staff coinvolto nella ricerca delle rese più particolari per la grande disponibilità.
Silvia Speranza
Edel Jungfrau
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