Viviamo in tempi di Peak TV: lo scorso anno, nei soli Stati Uniti, sono state mandate in onda o rilasciate più di 400 serie televisive. Ma c’è sempre spazio per una serie nuova da vedere, giusto? A partire da questo settembre, Italiansubs vi segnala le serie in partenza più degne di note del mese (sia in positivo che in negativo).
StartUp (Crackle, 3 settembre) Un intrigo internazionale lungo 10 episodi, che coinvolge la creatrice di una moneta elettronica in stile Bitcoin, un finanziere illuminato, guerriglieri haitiani e un agente dell’FBI corrotto e pronto a tutto. Da segnalare soprattutto perché la serie, forte di un cast di tutto rispetto che va da Martin Freeman a Adam “Seth Cohen” Brody, è il primo prodotto originale di alto profilo lanciato da Crackle, piattaforma di video on-demand di proprietà di Sony che ha reso immediatamente disponibili tutti gli episodi, e che cerca di replicare il modello “sito di video on-demand relativamente nuovo nel mercato delle serie originali cerca di guadagnare quote di mercato con un drama di alto profilo interpretato da attori popolari”, che tanto successo ha portato a Netflix con House Of Cards.
Atlanta (FX, 6 settembre) Era il 2014 quando Donald Glover abbandonava il ruolo di Troy Barnes in Community, serie geniale, ma al tempo reduce da due anni di psicodramma (l’ideatore Dan Harmon era stato prima cacciato e poi riassunto). Glover, già attivo sulla scena hip-hop, intendeva dedicarsi al progetto musicale del suo alter ego, Childish Gambino. Da questa esperienza è nata Atlanta, progetto dal sapore vagamente autobiografico, ideato e prodotto dallo stesso Glover, che interpreta anche il personaggio principale di Earn Marks, un ventenne reduce da un corso di studi interrotto a Princeton, impantanato nell’incertezza tipica dei ragazzi della nostra generazione, che decide di produrre suo cugino Alfred, stella nascente del rap. La serie è un dramedy con un tocco di surrealismo, un po’ Master Of None e un po’ Entourage, ma in salsa afro-americana, che si spera abbia trovato la quadratura del cerchio dopo una produzione abbastanza travagliata durata 2 anni (nei quali Glover si è tenuto impegnato con ruoli tipo lo chansonnier squagliamutande che fa innamorare tutte le donne con le sue canzoni improvvisate in Magic Mike XXL, per dire).
The Good Place (NBC, 19 settembre) NBC è stata per quasi due decenni la casa della commedia popolare di qualità della TV americana, per questo fece scalpore lo scorso anno la scomparsa dal palinsesto del leggendario blocco comedy del giovedì sera. Quest’anno, NBC torna sui suoi passi e cerca il rilancio della serata comedy, accoppiando la rinnovata Superstore a The Good Place e affidandosi a due cavalli di razza: Kristen “Veronica Mars” Bell e Mike Schur, già sceneggiatore di Saturday Night Live e The Office US e creatore di Parks&Recreation e Brooklyn Nine-Nine. Bell interpreta il ruolo di Eleanor, una donna che muore e finisce, per uno scambio di persona, nel “posto buono” dell’aldilà e, resasi conto dell’errore, deve decidere se cercare di ritornare nel mondo dei vivi o rimanere per tutta l’eternità in un luogo letteralmente paradisiaco, ma in cui non ci si può ubriacare o dire parolacce. Ci sarà da divertirsi, potete scometterci il cubo!
This Is Us (NBC, 20 settembre) L’equivalente televisivo di “non si giudica un libro dalla copertina” è “non si giudica una serie dalla sua premessa”, anche se è abbastanza banale come in questo caso: la storia di come si intreccino e si incontrino le vite di persone nate lo stesso giorno. La critica americana sta invece riservando critiche molto positive a questo drammone strappalacrime, che si appresta a riempire il buco lasciato (nel nostro cuore e nel palinsesto NBC) da Parenthood. Molto interessante anche il cast: la serie è ideata da Dan Fogelman (già ideatore di Galavant) e interpretata da Sterling K. Brown, attore rivelazione e fresco vincitore di un Emmy per American Crime Story, Milo “Peter Petrelli” Ventimiglia e Mandy Moore, che già causò migliaia di casi di disidratazione dei dotti oculari con I passi dell’amore.
Designated Survivor (ABC, 21 settembre) Dopo un attentato che decapita il governo statunitense e mette a tappeto il paese, c’è un solo uomo che può prendere in mano le redini della situazione e il suo nome è… Non Jack Bauer, a quanto pare, anche se il protagonista è Kiefer Sutherland. La star di 24 torna sul piccolo schermo per interpretare un segretario dell’amministrazione USA che ascende al ruolo di Presidente dopo l’attentato che ha causato la morte di tutto il gabinetto durante il discorso sullo Stato dell’Unione. Il trailer ci prospetta una dinamica un po’ vista e rivista (quella dell’uomo probo e pacifico, unico argine razionale contro le gerarchie militari che vogliono vendetta e violenza), nonché la presenza di Kal Penn, secondo chi scrive incapace di beccare un’espressione dai tempi di House, ma se a Sutherland abbiamo perdonato la sesta stagione di 24, una possibilità gliela si può anche concedere.
Notorious (ABC, 22 settembre) Lei potente giornalista, lui famoso penalista: lui le fa intervistare i suoi clienti e lei… Boh? Una trama davvero da pelle d’oca (…) quella di Notorious, uno di quei rari casi in cui le vicissitudini della produzione sono più interessanti della serie stessa. Riassunto delle puntate precedenti: nel 2014, una ABC in crisi di identità affida la serata del giovedì sera a Shonda Rhimes. La battagliera sceneggiatrice e produttrice affianca How To Get Away With Murder a Grey’s Anatomy e Scandal e crea la serata TGIT (Thank God it’s Thursday), che diventa immediatamente uno dei brand più riconoscibili della televisione USA e toglie parecchie castagne dal fuoco a ABC. Fast forward al 2016: Kerry Washington rimane incinta e Scandal viene spostato in mid-season. ABC si balocca per un po’ con l’idea di mandare in onda la novità Notorious sotto il marchio TGIT, ma la Rhimes si mette di traverso e twitta che “TGIT ritorna nel 2017”. Indovinate come è andata a finire? Ma ovviamente con la ABC messa in mutande, costretta a rilasciare un promo in cui quasi si scusa per l’assenza di Scandal dal palinsesto del giovedì, e la Rhimes che firma il capolavoro: se Notorious dovesse avere successo, il merito sarà delle sue serie che trainano la serata da due anni, mentre un eventuale fallimento verrà probabilmente addebitato alle scelte di palinsesto della ABC. Il network ha imparato la lezione: mai mettere i bastoni tra le ruote a Shonda.
Crisis In Six Scenes (Amazon, 30 settembre) Woody Allen… Dove ho già sentito questo nome? Ebbene sì, sbarcano finalmente su Amazon i 6 episodi del primo progetto televisivo del leggendario autore e regista. Probabilmente sarà anche l’ultimo, visto che, con il suo consueto entusiasmo trascinante, Allen ha già dichiarato: “Mi sono pentito un attimo dopo aver accettato. Non so come mi sia cacciato in questa situazione. Non ho idee e non so da dove cominciare”. Quando si dice la positività. La “crisi” portata in scena è quella politica degli anni ’60; Allen interpreterà uno sceneggiatore in preda alla sindrome del foglio bianco che deve scrivere una serie TV (meta alert!). Ah, e a un certo punto arriva Miley Cyrus con una parrucca. Non so cosa altro dirvi per convincervi.
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