La scorsa settimana si è chiusa la seconda stagione di The 100. Non è stato facile, ma ecco la mia recensione su tutta la stagione. Amo questo telefilm, nonostante non sia perfetto
Seguono spoiler su tutta la stagione!
Ci eravamo lasciati con alcuni cliffhanger importanti nel finale della prima stagione e la ripresa della serie ha portato subito una serie di risposte ai quesiti: Bellamy e Finn sono sopravvissuti all’esplosione e anche Raven nonostante tutto si è salvata e viene trovata dagli adulti appena atterrati sulla Terra.
Se vogliamo trovare un difetto nella stagione, è che spesso il tempo scorre in modo illogico, ci sono scene di giorno e poi improvvisamente è notte e non è chiaro come passano le giornate, ma lo sviluppo degli episodi è intrigante, ci sono continui colpi di scena e plot-twist inaspettati che riescono a tenere alto l’interesse anche degli spettatori più esigenti e poco interessati alle varie coppie effettive o presunte.
C’è da dire che è pur sempre una serie CW e, a parte una rarità, una o più coppie o qualche triangolo sono il marchio di fabbrica del canale. Inoltre, Jason Rothenberg è abbastanza contrariato dall’abuso di ship nella sua serie, questo perché come ha più volte cercato di spiegare, la loro presenza spesso accentra troppo l’interesse del pubblico, mentre per lui è importante che il pubblico segua la serie per gli sviluppi della trama e non perché l’unica cosa che interessi sia chi si mette con chi e possibilmente subito. Ciò non vuol dire che non ci siano coppie, perché fanno parte del pacchetto e della vita, ma fino ad oggi non hanno un ruolo così rilevante in ogni puntata ed è un bene, perché quello che ti cattura e ti tiene incollato allo schermo è proprio la storia.
Poi Rothenberg è un furbone e ha trovato il modo di far parlare della serie con qualche fanservice (sì, fanservice avete letto bene) ben studiato, catturando una fetta di pubblico che magari in genere snobba le produzioni CW. In questa seconda stagione è stato particolarmente audace e coraggioso, con l’introduzione di Lexa, il Comandante dei Grounders, un gran personaggio, carismatico, affascinante, molto bella e dichiaratamente lesbica. La collaborazione con Clarke per salvare i loro amici prigionieri sul Mount Weather, ha portato le due ragazze a passare molto tempo insieme tanto che ad un certo punto Lexa si è dichiarata a Clarke, la quale si scopre essere attratta da entrambi i sessi, ma nonostante questo e un bacio, declina l’offerta dichiarando giustamente di non sentirsi pronta per legarsi a nessuno; d’altronde è stata costretta ad uccidere l’uomo che amava non più di dieci giorni prima. Peccato che la scena incriminata sia finita in rete qualche giorno prima della messa in onda della puntata, creando un notevole chiacchiericcio in rete e rovinando un po’ l’effetto sorpresa a cui forse puntavano gli sceneggiatori.
Bisogna dare merito a Rothenberg, da me soprannominato bonariamente “la carogna” e tutto il suo team di sceneggiatori, che sembra davvero avere le idee chiare su quello che vuole raccontare. Ad oggi, a parte qualche cambio in corsa su un personaggio (Raven doveva morire nella prima stagione), non si sono fatti problemi a levare dal quadro Finn, facendogli compiere una strage di innocenti mentre cercava Clarke, creduta prigioniera dei Grounders all’inizio della stagione. Non si sono fatti neanche scrupolo di far decidere a Clarke di sacrificare un intero villaggio di Grounders, solo per fare in modo che l’infiltrato del Mount Weather non scoprisse la presenza di Bellamy al Monte. E non si sono preoccupati neanche di fare un’altra strage nel finale con la scelta di Clarke e Bellamy di far filtrare l’aria dannosa per gli abitanti del Mount Weather liberando così i loro amici prigionieri ma uccidendo anche dei bambini. Nessun buonismo forzato, la trama di questa seconda stagione ha acquistato notevole spessore e ha preso parecchi punti proprio con queste scelte coraggiose, d’altronde è una serie sulla sopravvivenza e come insegna il finale, mors tua vita mea.
Ho anche apprezzato che per il finale, ci sono stati i cliffhanger che ti aspetti da una serie di questo tipo ma i più tanti punti in sospeso sono sul lato emotivo dei personaggi e sulle azioni future, rispetto al lasciare in sospeso il destino di qualche personaggio come era successo nella stagione uno. Grazie Jason per averci risparmiato almeno questo.
Nella seconda stagione i temi si fanno più cupi e meno teen di quanto si possa pensare, ma fatemi sapere cosa ne pensate voi di questa seconda stagione e, se non l’avete ancora fatto, passate a trovarci nella nostra sezione dedicata a The 100, con informazioni, trame, curiosità, pagine dedicate e consigli per affrontare la pausa che ci aspetta.
Manuela Raimo
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