Toby Stephens e Hannah New sono due dei protagonisti di Black Sails, la serie piratesca in onda il sabato sera su Starz. In questo articolo i due parlano dei loro rispettivi personaggi e della serie in generale.
Black Sails inizialmente ti cattura perché è decisamente impressionante. Non potete trovare un gruppo di pirati più interessanti, capaci sia di navigare nelle acque delle West Indies, sia di calpestare le sabbie bianche di New Providence. La serie è così promettente che Starz ha deciso di rinnovarla per una seconda stagione ancora prima di mandare in onda il pilot. A guardare i primi quattro episodi, pieni di uomini tosti e di donne ancora più toste, si capisce che la serie non segue i tipici cliché sui pirati: niente urli tipo “arrrrr”, niente canzoncine alla “yo-ho-ho”, niente gambe di legno, niente pappagalli, niente uncini e niente bende sugli occhi. Grazie a questi e ad altri dettagli, si ha l’impressione che la serie sia stata accuratamente preparata, e non lanciata così a caso tanto per seguire un trend particolare.
Interpretato da Toby Stephens, Capitan Flint è un uomo educato, appassionato dell’imperatore filosofo romano Marco Aurelio, ma non sempre capace di tenere e freno tutta la rabbia che ha in corpo. “Flint è una figura enigmatica, ed è scritto dagli autori precisamente in questo modo, quindi non voglio rivelare molto a riguardo” – dice Stephens – “Cerca sempre di fare del proprio meglio per i suoi uomini, ed è capace di guidarli e comandarli. A proposito dei suoi uomini, sono tutti motivati a guadagnare denaro da spendere in alcool e prostitute; hanno obiettivi a breve termine. Flint sta cercando di creare un luogo dove possano essere al sicuro, e rendere Nassau autosufficiente può essere la soluzione per smettere con la pirateria. Questa è la motivazione più profonda del capitano”.
Le prostitute a cui si riferisce Stephens giocano un ruolo importante nella serie, piena di sesso non gratuito (alla fin fine fa parte della storia). Una di queste prostitute è Max (interpretata da Jessica Parker Kennedy), innamorata di Eleanor Guthrie (interpretata da Hannah New). Guthrie ha tutte le caratteristiche tipiche della pioniera e non ha paura di affrontare i pirati spacconi. “È stata una sfida incredibile per una giovane attrice come me riuscire ad interpretare un personaggio molto posato e che impone il suo controllo sui pirati” – afferma la New – “Possiede anche lei dei punti deboli, ma la sua forza interiore e la sua durezza sono i tratti più importanti della sua personalità”. Figlia del mercante più ricco delle Bahamas, Eleanor gestisce gli interessi del padre, ed è una parte critica dell’economia piratesca: infatti i pirati, dopo aver rubato e depredato, vendono a lei le merci rubate. Fiera, determinata e sexy, Eleanor ha due amanti: il rivale di Flint, il Capitano Charles Vane (interpretato da Zach McGowan), e Max. Dichiara la New: “Eleanor è una giovane donna che non rientra nei tipici canoni di donna di quei tempi. E vive in un momento storico speciale ed unico”.
Guthrie e Flint desiderano trasformare New Providence in qualcosa di più di un semplice porto di passaggio per i pirati. “Dopotutto, Eleanor è una visionaria: crede che quel posto possa essere lentamente trasformato in un paese civilizzato, una repubblica dove ognuno può lavorare duro. Si è data questo obiettivo, rendere Nassau un porto civilizzato e rinomato. Essenzialmente è una capitalista che cerca di creare una economia sostenibile”. Il contributo di Flint in questo progetto sta nel trovare la famosa nave spagnola piena fino all’inverosimile di denaro, in modo da poter finalmente costruirsi una vita a New Providence, di cui conosce molto bene le potenzialità. “Flint vive in un mondo decisamente precario” – afferma Stephens – “Ogni giorno si deve lottare per la sopravvivenza. Ma lui desidera avere un posto sicuro dove stare, senza avere questa preoccupazione giornaliera. Uno dei problemi consiste nei mezzi da utilizzare per raggiungere il suo scopo: non sempre sono eticamente morali. Flint vive in un mondo senza morale. Quindi anche lui deve adeguarsi.”
Black Sails ci ricorda che esisteva una democrazia di base sulle navi dei pirati, con l’equipaggio che eleggeva il capitano e il quartiermastro, e riceveva la giusta parte del bottino acquisito. “È una nuova prospettiva storica sulla pirateria, e alla base c’è anche un po’ di politica” – afferma la New – “Ed è un’avventura affascinante”. Nei primi quattro episodi vengono forgiate alleanze, vengono uccisi uomini e vengono rivelati amori. I personaggi diventano subito interessanti e molto profondi. Stephens, che è solito lavorare nei film, ricorda il momento in cui il suo agente gli ha accennato a questo progetto: “Mi aspettavo qualcosa di simile a Pirati dei Caraibi, pieno di cliché giustamente appartenenti al genere piratesco. Non mi aspettavo invece un qualcosa di così viscerale, crudo e nel contempo realistico.”
State seguendo Black Sails? Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!
Se ancora non l’avete vista, potete rimediare subito: leggete l’Aperitivo e scaricate QUI i sottotitoli!
Infine vi lascio con la bellissima sigla del telefilm, composta da Bear McCreary:
Fonte: zap2it
Sul forum di Italiansubs:
Black Sails
Marco Quargentan
Ultimi post di Marco Quargentan (vedi tutti)
- Gli Aperitivi: Subs Heroes - 11 Gennaio 2018
- Black Mirror – Black Museum: un perfetto series finale? - 10 Gennaio 2018
- Tutto quello che c’è da sapere su Star Wars: The Last Jedi - 13 Dicembre 2017