Curiosità

Serie e VitaVera: le forze dell’ordine USA

Spesso per capire meglio le serie che amiamo occorre farsi una cultura. E’ l’obiettivo di questa rubrica, oltre che fornire una piacevole lettura da divano per il weekend.

Poliziotti e ciambelle

Servire e proteggere. Ma prima servire.

Vedremo, nelle prossime settimane, come funzionano e lavorano – nella realtà – alcuni dei settori e delle professioni in cui più spesso sono ambientate le serie: le forze dell’ordine, le forze armate, gli ospedali, i tribunali, persino le gang e la mafia. Proveremo a cogliere esempi dalle serie, contemporanee e del passato, di maggior successo. La lettura potrebbe essere abbastanza lunga, ma se amate gli Stati Uniti e volete rilassarvi un po’ fra un episodio e l’altro… beh, ci vediamo nei commenti.

La prima puntata vorrei dedicarla alle forze dell’ordine americane, soprattutto perché la stragrande maggioranza dei procedurali e delle serie tv ne racconta la vita professionale e la routine quotidiana. Saprete che gli USA sono una  Federazione di Stati, il che significa, a livello penale, che esistono reati di competenza statale (cioè di competenza dello Stato in cui vengono commessi, come la rapina o l’omicidio) e altri di competenza federale, cioè che riguardano tutti i cittadini americani (come il terrorismo, o il contrabbando). Per i primi reati sono competenti le forze di polizia statali o locali, mentre per i secondi esistono appositi corpi di “law enforcement” federali.

La polizia statale, o locale, opera normalmente a livello di contea (l’equivalente dei nostri comuni, solo un po’ più estesi), per le città più grandi invece a livello municipale; le città sono poi suddivise in distretti, e per ciascuno di essi è competente una stazione di polizia: ad esempio in The Shield, l’Ovile era competente per il distretto di Farmington (che non esiste nella realtà, come non esiste la contea di Charming di SoA).

A livello di contea opera il cosiddetto “sceriffo”, che in effetti somiglia abbastanza bene al tizio coi baffi e la stelletta che ci immaginiamo. Non solo si occupa dell’ordine pubblico, ma anche della gestione delle carceri, delle controversie civili, della sicurezza del tribunale, e il suo ufficio rilascia documenti e certificati come la nostra questura. Lo sceriffo viene eletto, quindi ha un suo programma politico e spesso lo fa sotto l’ombrello di un partito, o come indipendente; tuttavia i fondi di cui dispone devono essere approvati dal Consiglio di Contea. Esistono oltre 3,200 sceriffi negli USA, soprattutto in contee piccole o poco popolose, oppure in quelle contee dove la figura dello sceriffo ha un rilievo storico locale, come a New Orleans. Nella maggioranza dei casi lo sceriffo è l’unica “forza dell’ordine” in città, specie nei paesi e in alcune cittadine della Bible Belt, gli Stati centrali; a volte si fa aiutare da ausiliari, persone che per qualche ora alla settimana danno una mano a sbrigare l’ordinaria amministrazione, o le emergenze straordinarie. Non è raro che alcune contee siano del tutto prive di sceriffo, se ritengono di non averne bisogno. Altre contee, invece, hanno lo sceriffo in coma e il vice che si sbatte sua moglie mentre ammazza zombie, ma questo succede solo in Georgia.

Polizia col Sedgeway

Ok, adesso è davvero troppo

Contee più grandi o popolose, e la maggioranza delle città, sono rette  invece da un capo della polizia, con un ruolo più marcatamente legato a quello dell’ordine pubblico. Ma sullo stesso territorio possono operare “polizie” molto diverse: c’è la stradale, quella che ti ferma per un faro rotto quando hai un cadavere nel bagagliaio; esistono corpi di polizia che pattugliano i porti (chiedere a McNullty di The Wire), i cantieri, le scuole, le ferrovie, mentre le riserve indiane (quasi 600) hanno diritto a una loro speciale Polizia tribale; in Stati popolosi come la Florida esistono oltre 400 agenzie diverse, e quasi completamente indipendenti, che spaziano dal pattugliamento delle paludi al controllo nella commercializzazione degli alcolici, la Miami Metro Police di Dexter è solo una delle tante. Diverse università private dispongono di un dipartimento di polizia dedicato, così come numerosi distretti scolastici, musei, parchi naturali: attenzione, non sono agenzie private di security, ma vere e proprie micropolizie dedicate, indipendenti, finanziate dall’ente che proteggono, e che devono aderire agli standard del dipartimento statale competente. In questo bailamme, non è raro che agenzie nuove vengano fondate, cancellate, fuse o trasferite, e c’è da credere che i conflitti di competenza che così spesso troviamo nelle serie tv accadano realmente ogni giorno; questo senza dimenticare che nei dipartimenti di polizia più grandi, come quello di New York (oltre 40,000 agenti), esistono unità dedicate ai reati più delicati o pericolosi, o semplicemente “attrezzati in maniera diversa”: dalla SVU (esiste davvero), ai crimini sessuali (la mitica “buoncostume” dove uno veniva sbattuto per aver fatto qualcosa di sbagliato) passando per gli SWAT, la polizia in motocicletta, quella in bicicletta, gli artificieri, gli HAZMAT per le minacce biologiche o radiattive, e la graffitti, che rincorre i ragazzini che disegnano sui muri. E se la combini grossa, potresti unirti agli agenti che regolano il traffico (non esistono infatti “vigili urbani” negli USA). In tutto sono quasi 16.000 i diversi dipartimenti di polizia americani, che operano in totale (o quasi) autonomia, e danno lavoro a circa un milione di poliziotti.

Inoltre, la polizia non è “polizia” dappertutto: ad esempio in Texas, Arizona e Colorado si chiamano Rangers, perché questo era il loro nome anche prima che entrassero a far parte degli USA e vedi di ricordartelo se no sono calci rotanti sulle gengive; mentre in New Mexico c’è la Polizia a Cavallo (si chiama così, ma non va davvero a cavallo, esattamente come i Carabinieri non vanno in giro con la carabina). Hanno le stesse funzioni della polizia, ma una tradizione e un nome nobili da preservare. Però, non è che per diventare Ranger il percorso sia diverso da quello per diventare poliziotto. In entrambi i casi, esiste un’accademia, in genere una per ogni Stato o dipartimento più grande, nel quale i novellini passano dai sei agli otto mesi, sottoposti ad un addestramento intenso: sveglia alle 5, esercitazioni fisiche, con armi da fuoco (serve una precisione del 90%), prove di guida e sul campo, più un set completo di “corsi di comportamento” per affrontare le situazioni più disparate, dal pazzo sul cornicione fino alla vittima di stupro; il multilinguismo è un altro requisito importante, per farsi capire dalle minoranze etniche. Durante l’addestramento, le reclute ricevono un “piccolo” stipendio di 1,400 dollari circa, oltre al vitto e all’alloggio.

I poliziotti americani girano armati, in genere con un calibro .38 nella fondina e un fucile a pompa nell’auto. A noi potrebbe sembrare esagerato, ma le armi da fuoco sono estremamente diffuse negli Stati Uniti (guardatevi Bowling a Columbine se volete farvi un’idea), fra i civili, come fra i delinquenti: nel 2007 erano in circolazione 9 armi da fuoco ogni 10 abitanti. In alcuni Stati del Sud, i poliziotti sono autorizzati a sparare a un sospetto che resiste all’arresto; in numerosi Stati, chi uccide un poliziotto va incontro alla pena di morte. Comunque, per ridurre l’escalation di violenza, numerosi poliziotti sono dotati di taser (una specie di “pistola elettrica” originariamente adottata per stordire il bestiame) oppure di Mace, uno spray immobilizzante abbastanza aggressivo.

Giusto per arrivare a fine mese

Quanto prende un poliziotto americano? Secondo i dati del 2010, un agente semplice riceve in media fra i 49 e i 61.000 dollari l’anno (37-46.000 euro); non sono pochi, se si considera che le tasse sul reddito negli USA sono estremamente basse, e la paga spesso integrata da bonus e straordinari. I vantaggi finiscono qui: oltre alle consuete 40 ore di lavoro, i poliziotti (come la maggior parte dei lavoratori dipendenti americani) dispongono di 12 giorni di ferie all’anno (in italia sono 30) e 12 giorni di festività; la malattia è riconosciuta, ma le spese mediche sono coperte dal dipartimento solo per il 35% circa (a meno che la malattia non dipenda dal lavoro stesso). La pensione arriva obbligatoriamente a 55 anni, ma puoi andarci anche con 20 anni di servizio (borbottando “I’m too old for this shit”). L’entità della pensione dipende dal tipo di fondo scelto (ne esistono numerosi anche in un settore convenzionato come quello della polizia) ma oscilla fra il 50% e il 70% del salario finale.

Ultima considerazione economica: gli USA saranno anche la patria del capitalismo, ma è raro che il capo della polizia guadagni più di 3 volte lo stipendio di un poliziotto semplice. In Italia, il capo della polizia Manganelli riceve 621.000 euro l’anno, quasi trenta volte lo stipendio di un agente semplice.

Domani la seconda parte: i Federali

Sapete qualcosa di interessante o curioso sull’argomento? C’è qualcosa che non vi torna? Una serie vi ha sollevato dubbi che vorreste risolvere? Certo, potreste usare Google. Ma se commentate qui potete postare memi e rage comics. Direi che non c’è storia.

 

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