Approssimandoci (ahimè) al termine della quinta stagione di Mad Men, vale la pena di riepilogare le guest star che vi si sono avvicendate e che spesso hanno raccolto in sé la nostalgia di varie epoche, come in un bel film di Woody Allen.
Infatti, sembra che il venerabile Matthew Weiner (creatore di Mad Men), abbia una struggente nostalgia non solo per i fumosi anni ’60, ma anche per la generazione Y, ossia quella a cavallo tra i due millenni: sono parecchi gli attori feticcio di quel periodo che ha trasportato indietro di quasi mezzo secolo, turbandoci non poco.
Basti pensare al curioso caso di Rory Gilmore: tutti si chiedevano come sarebbe diventata da grande e Weiner ha risposto a questa capitale domanda proponendocela invecchiata e acconciata come la sua distinta nonna Emily.
Ma a parte personaggi di serie indimenticate che ci distraevano dalla temibile minaccia del Millennium bug, ecco tutti coloro i quali abbiamo visto calati nei meravigliosi anni ’60, tinteggiati magistralmente da Mad Men.
L’abbiamo vista nella prima puntata, destreggiarsi insieme alle due colleghe Parche tra i fili del centralino che –assicurava Joan- tenevano in vita la Sterling-Cooper.
L’abbiamo ritrovata nella contemporaneità stagista all’NBC; asimmetrica, inquietante e ossessionata da Liz Lemon: vale la pena di vederla in 30 rock.
Forse per la sua faccia rubiconda e paciosa, è noto come “il padre di”: negli anni ’90 sua figlia era Clarissa Darling, in Mad Men Trudy Campbell.
Interpreta Margaret, viziata figlia unica di Roger Sterling. Di consuetudine, Matthew Weiner lascia i festeggiamenti matrimoniali fuori dalle scene: ci sarebbe rimasto anche il suo, se non avesse deciso di sposarsi il giorno dell’attentato a JFK. Memorabile la sua crisi isterica in vestito nunziale, di fronte alla tv.
Altrettanto sfortunato il personaggio che interpreta nel 2005, in Odd Girl Out: una pre adolescente vittima di bullismo.
Sarah Drew
Taluni la ricorderanno come la sventurata Hannah Rogers in Everwood, altri come la dottoressa April Kepner in Grey’s Anatomy, ma io la ricorderò sicuramente come la comica moglie di Salvatore Romano, che in lingerie assiste a un gaio balletto eseguito dal marito e ha un’epifania (assai tardiva) sulle di lui preferenze sessuali.
Yeardley Smith
Doppiatrice di Lisa Simpson, ha usato la stessa voce per pronunciare le poche battute di una saccente infermiera in Mad Men.
Matt Long
Nel 2004 era Jack di Jack & Bobby; nel 1964 un copywriter belloccio e fastidioso. Del tutto superfluo.
Charles Shaughnessy
In Mad Men interpreta un affarista spietato e colonizzatore, ma ciò non basta a obliare quel mr. Sheffield affascinante e desiderabile che era nella Tata.
Danny Strong
La cura contro l’anonimato: in Buffy, l’ammazzavampiri era Jonathan Levinson; in Una mamma per amica Doyle McMaster; in Mad Men Danny Siegel, un copywriter il cui unico talento sta nell’essere riuscito a contagiare Don Draper con un suo slogan ben poco originale ma assai invadente.
Susan May Pratt
Giovanissima madre di una quindicenne alle prese con un aborto, appare in Mad Men quel tanto che basta per far capire a Joan di voler tenere il bambino che porta in grembo. In precedenza è stata Alicia DeGasario in Drive me crazy, e Mandella in 10 cose che odio di te.
Sì, l’avete vista ma non sapete dove. Beh, oltre a interpretare la moglie di Ken Cosgrove, è stata Jenna Kaye in Hawaii Five-0; Alissa Strudwick in Una famiglia del terzo tipo e Alex Mack nella serie omonima che riguardava il suo mondo segreto.
Alexis Bledel
Forse per quei suoi occhioni ingenui e sognanti, la calano sempre nei panni della giovane combattuta tra due uomini. All’inizio del secondo millennio erano Jess e Dean (dove fosse il motivo dell’incertezza, poi, non si sa); nel terribile film The good guy Bryan Greenberg vs. Scott Porter (anche qui, nessun motivo di indecisione); e in Mad Men il proprio marito e Pete Campbell. E anche un viscido può avere la meglio se il rivale è un marito.
Ask the dust
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